sabato 18 settembre 2010

Un nuovo libro in... pagella

Ne "Le pagelle" è il turno di un altro libro:
 L'Ara del Marmo di Ines Desideri.

10 commenti:

  1. ARA del MARMO.... Un paesino ad est di Roma....
    un poco a sud.
    Ho avuto modo di farne visita virtuale con una diligente e sensibile guida innamorata del luogo, territorio del suo primo delizioso romanzo; la scrittrice .....INES DESIDERI !

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    Una vera sorpresa.
    Mi piace elencare quello che non c'è per sottolineare l'armonia di questa lettura.
    Non c'è una sola parolaccia, né uno stupro o una scena di violenza, manca il giallo ed il rosso del sangue, mancano gli intrighi, le rivelazioni sensazionali; mancano i Vampiri.
    La teoria dell'espansione dell'Universo, le leggi della Meccanica classica e relativistica non sono sbeffeggiate, la Tavola degli Elementi non cresce e, soprattutto, l'Italiano si dispiega diretto, elegante, vivace e leggero.
    Mi piace come scrive, come ha reso interessanti le vite di famiglie le cui vicissitudini sanno "soltanto" di quotidianità. Mi sorprende per le descrizioni informate e accurate, per certo senza essere stata testimone di quei tempi. Traspare l' innamoramento per la natura: campagna, boschi, paesaggi, stagioni i loro doni ed il cielo sopra.
    Non ho trovato un rigo insistito, una proposizione in più a commuovere, a speculare ad andare di rendita.
    "A priori ", trovavo indigesto il titolo ( faceva pensare ad altro, non certo ad un delizioso paesino ...arroccato sulla collina, con macchie di noccioli e di querce secolari, boschi umidi e scuri di castagni, filari di viti e ulivi con le piccole foglie quasi grigie...un centinaio di case , tutte costruite in tufo bianco...) e qualche inciampo nella "mia lettura": questione di virgole e di ritmo...finché sono riuscito a catturare il suo.
    E' stato un piacere avere letto "il talento" della scrittrice che poi sarebbe diventata una cara.Amica.
    Scrivendo "....neanche una scena di violenza....manca il rosso del sangue..." ho esitato un poco.
    Parlando di un libro letto, non mi piace scendere troppo in dettaglio, per rispetto a chi vorrà leggerlo; c’è effettivamente la violenza della guerra e le sue atrocità.

    Ines scrive
    " Perché l'hai sposata pa' ? "- gli aveva chiesto di punto in bianco.
    Rocco non s'aspettava che (il padre) gli parlasse d'amore: non si usava. Anche quando c'era, non se ne parlava: le parole del cuore non rientravano nel loro linguaggio. Suonavano estranee, spesso imbarazzanti, talvolta vuote. No, non c'entravano niente con il loro mondo.

    Ecco un esempio svelto, elegante, lieve di come la scrittrice evoca il tema dell'amore, in quei tempi ed in quei luoghi.

    L'educazione dei figli,in quei tempi ed in quei luoghi, ed in tanti altri simili, è, secondo taluni, violenza quotidiana; quella che oggi porterebbe a sottrarre alla patria potestà e aprirebbe all’ “educatore” il carcere. E’ un tema proposto in molti episodi ma senza che in nessun momento entri una "concezione violenta" del darle e del prenderle.
    Oggi, certamente e con ragione, riteniamo quella "educazione" VIOLENTA, ASSURDA, CRIMINALE. Allora era il metodo educativo diffuso: Ines ha narrato con gli occhi di quei tempi; non c'è altra alternativa alla banale condanna dei metodi.
    Sul rapporto madre_figlio, Anita_Rocco, le descrizioni sono così intense, struggenti, tangibili che aggiungere, sottolineare, giudicare, toglierebbe all'efficacia narrativa e la intorbidirebbe. Sono le pagine più belle e commoventi.

    A quei tempi così era la vita, per la stragrande maggioranza dei viventi e Ines racconta lasciandoci pienamente padroni delle personali emozioni: che adorabile modo di rappresentare
    Ines racconta con invidiabile sensibilità e raffinata efficacia quel mondo.
    Voto: 8 + ( il + è x_dono :-D )
    Un caro saluto a chi legge :-D

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  2. Grazie Duccio, per la visita e per l'approfondimento di questo bel libro, ricco di pagine intense e delicate.

    Nella parte finale di ciò che ho scritto a riguardo di questo libro, ho detto che leggerlo mi ha ricordato storie già sentite dai miei nonni e genitori, perché ciò che avveniva nel Lazio, avveniva anche in altre località d'Italia.
    Le storie che mi venivano raccontante, narravano fatti, seguiti da opinioni influenzate dal tempo ormai trascorso: "si faceva così, oggi invece non si potrebbe..."
    Ines è stata brava a contestualizzare gli eventi, fotografandoli in quel periodo, lasciando al lettore, come hai sostanzialmente detto tu, ogni altro tipo di considerazione.
    Non è facile scrivere del passato senza lasciarsi influenzare dal presente.

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  3. :'-) Lacrimuccia ...
    Contenti adesso, ragazzi?
    Ma cosa mi combinate? Mi allontano per qualche giorno e voi mi fate ritrovare sorprese tali da farmi scivolare giù una lacrimuccia di commozione? Mannaggia!
    Andiamo con ordine (di apparizione nel Rifugio).
    Grazie a te, caro Ben, per la premura che hai usato nei miei confronti e per il votone! Che votone! Troooppooo generoso, ritengo. :-)
    Caro.duccio, ma che piacere trovarti ospite qui. Che dire?
    Ti sono grata per le parole che hai dedicato al mio romanzo e per avermi definita una "cara.Amica".
    E mica capita tutti i giorni!
    8+???!!!
    Aspettate. Vado a montarmi la testa.
    Bigodini grandi, grandissimi, please! :-)
    Un caro saluto a tutti

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  4. A me il romanzo di Ines è piaciuto molto, si percepisce che dietro c'è stato studio impegno e soprattutto il piacere di raccontare una storia, cosa che manca in molti romanzi attuali. Ha raccontato il mestiere dell'agricoltore, della donna di servizio con onestà. Dietro c'è la Guerra ma anche un affetto che in momenti di difficoltà diventa come una stampella insostituibile.
    Brava Ines!
    Marco Sostegni

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  5. Duccio, Marco,
    che gradite sorprese!
    Grazie per essere passati dal Rifugio.
    I vostri commenti mi hanno fatto venire in mente una domanda, che cercherò di "postare" in giornata.
    Intanto buona giornata a tutti!

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  6. "Ma cosa ti sei messa in testa?" mi ha chiesto mio marito vedendomi questa mattina.
    "I bigodoni" gli ho risposto io, più o meno angelicamente (+ meno che +).
    Forse non ho capito il senso della sua domanda, cari ragassuoli.
    Intanto sto con un capoccione grosso così (vedete?)... :-)
    Scherzo! Voi sapete che scherzooo!
    Grazie di cuore anche a te, caro Marco.
    Duccio, Marco: ma ci pensi che onore, Ben?
    Chi da uomini è circondata
    è una donna fortunata. Ehm ...
    Scusate ... Torno al mio posto e prometto che mi farò un'oretta di vergogna.
    Buona giornata a tutti. :-)

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  7. Ciao Ines,
    mi sento decisamente in minoranza...sono l'unica a non aver ancora letto il tuo primo romanzo e ho appena saputo dal tuo sito che stai per pubblicare il secondo.
    Prometto che cercherò di mettermi in pari... Cos'hai capito? Che mi piace leggere? Niente affatto! Lo faccio per te...per consentirti di aumentare il volume della messa in piega :-)
    Buona serata a tutti e complimenti a te per i complimenti!

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  8. Ines, non sarai mica costretta a cambiare tutti i tuoi cappellini?

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  9. :-(
    C'è il rischio di sì, Ben!
    Ciao, cara Maria. Tranquilla: la messa in piega è venuta ben-assai, ma - tu che sei una signora e di certe questioni te ne intendi - dimmi: me li faccio anche cotonare un po', i capelli, oppure no?
    Dai, scherziamoci su!
    Ciao

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  10. di queste cose, io, me ne intendo Ben poco

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