domenica 30 dicembre 2018

30 dicembre, quasi 31.

Ci siamo, amici del Rifugio e non: l'ultimo dell'anno, il giorno più atteso di trecentosessantacinque, è alle porte. Se ne sta lì sornione ad aspettarci tutti, chi con le sue storie da dimenticare, chi con le sue speranze da avverare. Chi non vede l'ora di lasciarsi alla spalle un anno, magari andato così così o male, chi spera in tutt'altra musica. Chi è solo, chi è in compagnia, chi è malato, chi non lo è, chi non si accorgerà di niente, chi non vede l'ora di brindare. In fondo è un giorno uguale agli altri, cambierà solamente il foglio del calendario, con un mese dal nome diverso e un numero aumentato di uno.
Però, dai, quanto è bello sperare!


Auguri di Buon Anno!

sabato 22 dicembre 2018

E' Natale ancora

Gli artisti, i cantanti, hanno cercato sempre di raccontare il Natale a modo loro, ponendo e ponendosi, a volte, delle domande. C'è chi si perde dietro a cieli stellati, chi alla straordinarietà della festa, chi al clima di pace che si respira in quel giorno, chi davanti alla faccia sorpresa di un bambino, chi rivolge l'attenzione agli ultimi, chi cerca di guardare meglio dentro di sé.

A Natale puoi
fare quello che non puoi fare mai.

     Se ogni giorno fosse come Natale
     che mondo meraviglioso sarebbe.

      E' tempo di Natale,
      ma loro sanno che è Natale?

"Buon Natale", 
se vuoi,
quello vero che è dentro di noi.

Ma qual è il Natale vero? Dove dentro di noi?
Ognuno di noi ne avrà uno tutto suo, e ognuno sarà diverso dall'altro.
Ma per chi crede in questa festa, una sola cosa, anzi, una persona, accomuna tutti quanti: 
il Festeggiato.


E allora Buon Natale a tutti!


domenica 2 dicembre 2018

L'angolo d'infanzia - Sesta e ultima parte


La scrittura, con la quale avevi spesso giocato, divenne il grimaldello per aprire il tuo forziere.

Tutto quello che avevi tenuto dentro per anni volle uscire, come un fiume in piena. Volevi condividere tutto e scrivevi dappertutto, sulla carta e sul web. Ma questo divenne presto insufficiente, volevi scendere in prima linea, agire di persona. Eri in sintonia con alcuni versi dei Negramaro: Dimmi a che serve restare lontano in silenzio a guardare la nostra passione che muore in un angolo e non sa di noi.

Così scopristi altri mondi che ti misero faccia a faccia con tante persone, dai più giovani ai più sconosciuti, con i quali condividere interessi comuni, provare sensazioni nuove del tutto inesplorate in precedenza, ed instaurare con loro qualcosa di speciale.

Adesso ti trovi davanti a quel garage costruito al posto del tuo rifugio.

È vuoto. Non c’è più nessuna auto. Le pareti di metallo sono macchiate dalla ruggine. C’è un vecchio armadio con le ante spalancate, quasi volesse mostrare il niente che c’è dentro. Dal tetto rovinato entra un pallido sole.

Prendi il tuo smartphone per scattare una foto, poi desisti.

Il tempo delle corse nei campi è lontano.

Quell’angolo d’infanzia è ancora vivo dentro di te, ti riporta alla mente tanti ricordi, ma non rimpiangi il tuo rifugio, spazzato via da un veloce susseguirsi di novità.

Tu hai ancora voglia di giocare, di metterti in gioco, di meravigliarti, di sorprenderti, di dare spazio alle tue passioni, di far uscire il fanciullo che è in te, di scoprire che giorno sarà domani.

Riponi il tuo smartphone. Sali in macchina. Metti in moto e accendi la radio. Ornella Vanoni sta cantando una canzone:

Giorno per giorno

Senza sapere

Cosa mi aspetta

Ma voglio vedere
Avresti voluto essere tu a scrivere quelle parole.