venerdì 7 aprile 2023

Prendiamo spunto dalla Pasqua

Questa strana primavera sembra prendersi gioco di noi: si annuncia, facendo annusare i suoi profumi, e subito si ritrae, facendo alcuni passi indietro verso l’inverno.

In questa stagione che si fa desiderare si avverte forte la voglia di festa.

Il mondo, negli ultimi anni, ci ha fatto capire che tutto può cambiare nel volgere di poco tempo, generando paure e incertezze che spingono a stringere i tempi, a fare quello che, in altri periodi, probabilmente avremmo fatto ugualmente ma con più calma.

Mai come adesso si avverte il senso dell’urgenza, che induce a consumare immediatamente quel bene, poco o tanto che sia, che la vita ci offre, a cercare il benessere nel presente, come se un futuro non ci appartenesse.

Ma è una vera urgenza?

A differenza delle apparenze che invadono i social, dove tutto sembra un pot-pourri di foto che ritraggono una patinata felicità, la realtà spesso è diversa.

Non esistono persone prive di problemi o pensieri, piccoli o grandi, di quelli che svegliano di notte e lasciano lì, ad occhi aperti, a fissare il soffitto.

In questo clima, strano sotto i vari aspetti, la Pasqua si avvicina.

È un giorno di festa importante, quello che dà il senso alla fede cristiana. In ogni caso è un giorno segnato di rosso sul calendario.

Ma non per tutti è Pasqua e non per tutti è festa: per chi non crede, per chi litiga sempre con la vita per motivi che rendono impossibile o difficile la quotidianità, per chi non trova pace con se stesso.

E allora che senso dare a questo giorno affinché non sia come gli altri e ci sia motivo di festeggiare, perché non sia soltanto un momento in cui si mangiano colombe e uova di cioccolato?

Proviamo a renderlo speciale, proviamo a renderlo quel che significa, cioè un passaggio, che sia lo spunto per andare oltre a quello che vediamo e a quello che sentiamo, oltre a quello che ci rattrista o che ci procura dolore, oltre alla sofferenza, oltre a tutto ciò che alberga dentro di noi e non ci rende sereni.

Proviamo a pensare che possa rappresentare proprio una rinascita, una nuova vita, che sia come le uova che dentro hanno qualcosa di bello che possa sorprenderci, che sia come quelle colombe che portano pace e amore.

Amore, la parola chiave di tutto.

Proviamo a credere che i nostri sogni possano realizzarsi, proviamo a credere che tutto ciò che ci offende nel corpo e nell’anima possa tramutarsi in qualcosa che ci sostenga nel corpo e ci accarezzi l’anima.

Non è facile, come non è facile credere nella risurrezione.

Eppure qualcuno ce l’ha fatta, insegnandoci che nonostante le sofferenze qualcosa di meglio è possibile.

Allora proviamoci, proviamo a credere nella speranza, e che sia una vera Pasqua!