...
anche in fondo agli ospedali
nella nuova malattia
c'è una forza che ti guarda
e che riconoscerai
è la forza più testarda che c'è in noi
che sogna e non si arrende mai.
...
La forza è dentro di noi
amore mio prima o poi la sentirai
la forza della vita
che ti trascinerà con sé
che sussurra intenerita:
"guarda ancora quanta vita c'è!"
Lacrima di coccodrillo:
RispondiEliminaRita, Maria Antonietta, Carla. Non racconteranno mai, se non nelle precarie cronache del giorno, annegate nei resoconti quotidiani, la storia di madri che davanti alla scelta assurda di salvare la propria vita o quella del figlio che portavano in grembo decisero di rinunciare a se stesse piuttosto che abortire. Madri premurose fino a farsi invisibili pur di alitare vita ai loro figli. Nell’estremo baratto preferirono lo sconosciuto familiare che abitava nelle loro viscere al desiderio umano di auto conservarsi. O forse tanta era l’unità che avvertivano con la creatura che si muoveva dentro di loro da accettare di sentirsi amorosi gusci da sbucciare per salvare il frutto. Non so come cresceranno i figli graziati dalla madre, quale traccia serberanno di quel dono assoluto, come vivranno quella maternità assente e pure onnipresente , se saranno più pervasi da quel vuoto o da quella donazione. Riterranno per sempre che il vero amore sia invisibile per farsi fruttuoso. Le madri che preferiscono morire piuttosto che abortire seguono la natura, semplicemente, senza deviarne il corso, minimizzano i razionali. Non forzano i verdetti della malattia con le terapie, non si sottraggono all’istinto naturale materno, si comportano come gli animali. Sarà vero. Ma seguendo la via più naturale, incontrano la maternità soprannaturale.
( da M.V.)
Io non ho di certo questo problema: sono sana come un pesce, non mi becco un'influenza manco se vado in giro senza cappotto sotto la neve e specialmente non aspetto nessun pupo.
RispondiEliminaSe mi succede qualcosa e la salute mi abbandona vado a Lourdes.
Buona domenica a voi!
PS: Eddai, dammi un'ulteriore traccia... non so, sei affascinato dalla fisica quantistica e la letteratura religiosa?
Vorresti leggere tra gli altri "Storia di un'anima" di Santa Teresa di Lisieux che aspetto impazientemente nei prossimi giorni?
Ciao.
Dal(la) letteratura religiosa intendevo.
RispondiEliminaLacrima di coccodrillo:
RispondiEliminaCerti solenni tramonti che vestono il cielo di drappeggi vermigli sono tradimenti sontuosi perché inscenano trionfi di luce assai passeggeri, preludi alle buie disfatte della sera. E tuttavia quello è il momento più bello, prima che cali la notte. La sua bellezza si nutre della sua precarietà e del suo imminente tradimento. Affrettati a bere la sua luce, a volare nella sua scia, prima che finisca la festa. L’eternità sulla terra dura tre minuti. Il tempo di una canzone: segui il labiale delle nuvole rosse.
( da M.V. )
Bella scrittura sebbene un poco ridondante e barocca.
RispondiEliminaIo sono più terra terra: non mi piace molto il pomeriggio perché lo trovo moscio e sciapo, o perlomeno è la parte della giornata che mi va meno a genio.
Quando si avvicina il tramonto mi riprendo dall'apatia e torno a carburare.
Che ne pensi di Scurati?
Vado a leggere un libro su Nietzsche.
Baci.
Lacrima di coccodrillo:
RispondiEliminaLe malattie corporali che l’uomo ha conosciuto sono oggi in ritirata; compiono gesti feroci al loro passaggio, spargono morte nel loro arretrare, ma sono combattute con esiti significativi, regrediscono. Le malattie che colpiscono l’anima invece avanzano e si dilatano nel mondo. Invisibili e inesorabili, aggrediscono vittime inermi e più fragili, forti della loro inafferrabilità. E’ difficile dire se ci sia un nesso tra il regresso delle prime ed il progresso delle seconde; può darsi. Sul piano scientifico ….Sul piano metafisico si potrà invece osservare che c’è una superiore trama di compensazioni, tra la ritirata delle prime e l’avanzata delle seconde, un ordito celeste che ci richiama alla nostra imperfezione e al nostro senso del limite. Ma resta lo spettacolo gigantesco, senza precedenti, di un’epoca e di un mondo, in preda ad una tremenda malattia dell’anima, attraverso una varia e devastante patologia che colpisce masse sempre più estese nella loro profondità di singoli. Le malattie dell’anima infatti non sono catastrofi collettive, non sono terremoti, eventi globali, ma colpiscono le vittime nella loro solitudine, scovandole ad una ad una. Fragilità nella sofferenza, labilità degli stati d’animo, alternanza di abissi ed euforie; e poi angoscia e depressione, incapacità d’addomesticare la morte, il dolore, la solitudine ed il tempo che fugge, incapacità di comunicare, di essere in comunità ma anche di accettare i limiti, la finitudine, la vecchiaia e le imperfezioni. Al culmine la malattia dell’anima conduce ai suicidi, oppure a omicidi contro se stessi, sopprimendo le persone più care. Uccisioni che sono amputazioni, proiezioni di suicidi perché colpiscono chi è parte di noi. A volte si tratta di suicidi senza atto finale, o rimandati; sommerse eutanasie quotidiane, che si avvicinano alla scomparsa attraverso dosaggi infimi e vili.. Malattie dell’anima. A nulla servono i rimedi del corpo ed i risarcimenti delle cose per lenire o compensare le ferite dell’anima….
( da M.V.)
Lacrima di coccodrillo:
RispondiEliminaHo scritto questo libro anziché suicidarmi. La vita regge sugli anziché , la forza – anche illusoria – delle sublimazioni.
Servirà a qualcosa, a qualcuno, questo viaggio scomposto dell’anima tra le sue fluttuazioni ? Servirà confidare, svelare, desterà un’emozione, un pensiero, un agire tutto questo cimitero di biglietti, seminati nei giorni, questi frammenti di lava che raccolti nella pagina hanno perso l’incandescenza dell’attimo ? Non so, non conosco il senso del tutto. Sto qui a morire per gradi, senza tentare di mettermi in salvo; ma di descrivere il percorso, passando da protagonista a spettatore, spargendo la mia agonia nei giorni e nelle parole; nel vano sforzo di darne un rito ed una ragione, organizzando sull’ultima torre di guardia l’estrema resistenza all’oblio.
Qui giace – a pezzi – l’anima di Marcello Veneziani. Perciò questi brani sparsi e disordinati …. (Scrivo per non morire, per prendere tempo sulla morte e concludere il giro. Chiusa l’opera partirò volentieri. Il suo compimento coinciderà con il mio ? )
Ora rivorrei bianche tutte le pagine che ho scritto.
( da Marcello Veneziani – La SPOSA INVISIBILE – Fazi Ed. )
Bianca parla di raffinata scrittura; ho per le mani, in chiusura di lettura, questa toccante testimonianza della metabolizzazione di un lacerante dolore. M.V. si separa dalla moglie. La malattia dell’anima … Viaggi e scrittura, annotazioni e meditazioni, filosofi e pensatori…
RispondiEliminaSimone Weil, Margherita de Crayencour ( Yourcenar ), Anna Pozzi da Chiaravalle…ecc…isole e mari, albe e tramonti, le notti, i giorni…leniscono e lacerano la piaga…
Marcello Veneziani è sincero e per questa volta non si tratta di finzione o pretesto narrativo.
Le ho percepite come lacrime e le ho conservate come perle; preziose.
Chiedo scusa se ho invaso lo spazio di Ben; ma è stato come se qualcuna mi chiamasse …..
…LA SPOSA INVISIBILE ( ? )
Nessuna invasione.
RispondiEliminaGrazie Coccodrillo.
Anf...anf...anf...
RispondiEliminaScusate l'affanno ...anf.
Cari amici "rifugiati" ce l'ho fatta.
Credevo di aver sbagliato ingresso, per via del look rinnovato e della presenza del Coccodrillo (ero rimasta al Fantasma, io). Così ho dovuto chiedere informazioni.
"Scusate, dov'è il Rifugio di Ben?"
Chi mi diceva a destra, chi a sinistra, chi dopo una rotonda (sul mare, una chitarra che "sùona" ...). Eccomi e ben ritrovati, abbronzati e ritemprati. Bravi.
Allora, caro Ben.
La cosetta di inizio agosto?
Ma se era in prima pagina sul Tirreno del 6 agosto!
Maria l'ha letta, l'ha letta.
(ciao, Maria).
Ma puoi sempre raccontare agli amici, naturalmente.
Anzi ... raccontala anche a me. :-)
Ciao Coccodrillo, Cocco-billo-bullo-"sono bello ma non ballo", no, scusa: Cocco-Dillo.
Anzi diciamolo: le gestazioni sono come i tradimenti coniugali.
Gli ultimi/le ultime a saperlo sono sempre i diretti/le dirette interessati/interessate.
(Con Coccodrillo non mescoliamo i sessi, non facciamo di tutta l'erba un fascio ché s'inalbera!)
Ma su quale prima pagina del Corsera (voliamo alto, dai!) è stata diffusa la notizia della mia gravidanza? :-)
E io che mi ero travestita da Gianna Nannini!
Se Bianca (ciao, Bianca) mi permette di "rubarle" il copyright vi saluto dicendo che ogni tanto mi dileguo (causa gravidanza avanzata) ma stateve accuort'... vi seguo da presso.
Un caro salutone a tutti.
Voglio vivere così
col sole in fronte ...
Ciao!
Scusate, dimenticavo.
RispondiEliminaAvete mangiato i bomboloni senza di me???!!!
Vergogna! :-)
Ciao Ines,
RispondiEliminaben tornata!
Vado a fare la fotocopia dell'articolo e poi lo metto online.
Grazie Cocco per le perle, letto velocemente poi ci tornerò con più calma.
RispondiEliminaEpperò.
Chi sei tu?
Ciao a te Ines! Bentornata.
Ora vado a dare un'occhiata al forum senza bomboloni ma con un cornetto Chantilly+frutta.
Baci.