Caro Robertino, Finalmente ho qualche minuto di vera pausa che vorrei dedicare a te.
Ho finito leggere il tuo libro e devo confessarti che mi è piaciuto tantissimo. Secondo me è il tuo migliore romanzo tra tutti quelli che hai scritto. È molto introspettivo, e devo ammettere che mi ha trasmesso qualcosa di empirico rispetto agli altri romanzi. Mi sembra più reale, vero, vivo. Forse perché tratta di temi alquanto comuni riguardanti persone comuni.
Mi è piaciuta anche la durezza di alcune pagine, specialmente nel racconto della ragazza, ed alcune note di comicità per allentare la tensione.
Infine il tocco magico di alcune tracce autobiografiche è stato come la ciliegina sulla torta.
Grande Robertino, continua così e non aspettare altri 10 anni.
Ciao Simone, grazie per il tuo passaggio. È sempre un piacere scambiare qualche battuta con te. Spero che un giorno, il più vicino, possibile, ci sia la possibilità di un incontro. Sarebbe bello dopo tanti anni. E poter parlare di questo libro, dei tuoi e dei progetti che verranno. Intanto ti mando un abbraccio, virtuale ma caloroso. Ciao.
Caro Robertino, Eccoci di nuovo quì a commentare il tuo ultimo libro. Mi permetto di scriverti i miei commenti qui sul tuo blog. Come sempre, sarò sincero e obiettivo, ma penso, conoscendoti, che questo, comunque, ti farà piacere. Il mio giudizio generale sul libro é assolutamente positivo. L’ho trovato scorrevole, fantasioso e in alcuni momenti della storia brillante. Sono sicuro di non sbagliarmi nell l’aver capito che molto della storia è autobiografico. Ho riconosciuto alcuni amici della classe di Firenze, l’unica breve parentesi in comune fra noi… Giovanni, Luca e il Borzo in particolare. In alcuni momenti il ritmo è secondo me sceso troppo e diventato ripetitivo, ma poi alcune scosse inaspettate lo hanno riportato a livelli intriganti per il lettore. Per esempio alcuni spunti fantasiosi piuttosto forti e anomali per il tuo solito stile (non so se è vera, ma la scena del tipo omosessuale della lavanderia è micidiale e veramente azzeccata nello scenario deprimente dell’esperienza del militare… sembra di vedere un flash dei film di Tarantino!!!). La parte finale è quella che mi è piaciuta di più. Sincera, forte, non banale anche se effettivamente un po’ triste. Ma la tristezza è stata un elemento sempre un po’ presente nelle tue storie … e io le ho lette tutte!!! E poi il colpo di genio è il finale del finale, con la notizia della figlia. Assolutamente brillante. Concludendo, permettimi di esprimere un mio parere personale. Come si evolve alla fine la vita del protagonista, fuori dai canoni standard predefiniti e inculcati dalla società, rappresenta il sogno di Roberto da bambino fino al tempo di Roberto adulto. Lo hai sperimentato durante tutta la tua esistenza ma in un modo parallelo alla tua solita vita, come una integrazione dissetante durante una lunga maratona. Scrivere libri, esibirti in canzoni o in rappresentazioni teatrali è qualcosa che hai fatto e continui a fare come un hobby e una passione da coltivare ardentemente, ma quasi in segreto e solo per pochi. Ma forse, se tanto tempo fa avessi potuto scegliere ed ovviamente in altre circostanze, lo avresti fatto di mestiere. Non so se mi sono sbagliato, me lo dirai con altrettanta sincerità quando ci vedremo alla cena. Grande Roberto, continua così. Un caro abbraccio dal tuo fedele lettore, Simone
Caro Robertino,
RispondiEliminaFinalmente ho qualche minuto di vera pausa che vorrei dedicare a te.
Ho finito leggere il tuo libro e devo confessarti che mi è piaciuto tantissimo.
Secondo me è il tuo migliore romanzo tra tutti quelli che hai scritto.
È molto introspettivo, e devo ammettere che mi ha trasmesso qualcosa di empirico rispetto agli altri romanzi. Mi sembra più reale, vero, vivo. Forse perché tratta di temi alquanto comuni riguardanti persone comuni.
Mi è piaciuta anche la durezza di alcune pagine, specialmente nel racconto della ragazza, ed alcune note di comicità per allentare la tensione.
Infine il tocco magico di alcune tracce autobiografiche è stato come la ciliegina sulla torta.
Grande Robertino, continua così e non aspettare altri 10 anni.
Dal tuo affezionato lettore...
Simone
Ciao Simone,
RispondiEliminagrazie per il tuo passaggio. È sempre un piacere scambiare qualche battuta con te.
Spero che un giorno, il più vicino, possibile, ci sia la possibilità di un incontro. Sarebbe bello dopo tanti anni.
E poter parlare di questo libro, dei tuoi e dei progetti che verranno.
Intanto ti mando un abbraccio, virtuale ma caloroso.
Ciao.
Caro Robertino,
RispondiEliminaEccoci di nuovo quì a commentare il tuo ultimo libro. Mi permetto di scriverti i miei commenti qui sul tuo blog.
Come sempre, sarò sincero e obiettivo, ma penso, conoscendoti, che questo, comunque, ti farà piacere.
Il mio giudizio generale sul libro é assolutamente positivo.
L’ho trovato scorrevole, fantasioso e in alcuni momenti della storia brillante. Sono sicuro di non sbagliarmi nell l’aver capito che molto della storia è autobiografico. Ho riconosciuto alcuni amici della classe di Firenze, l’unica breve parentesi in comune fra noi… Giovanni, Luca e il Borzo in particolare.
In alcuni momenti il ritmo è secondo me sceso troppo e diventato ripetitivo, ma poi alcune scosse inaspettate lo hanno riportato a livelli intriganti per il lettore. Per esempio alcuni spunti fantasiosi piuttosto forti e anomali per il tuo solito stile (non so se è vera, ma la scena del tipo omosessuale della lavanderia è micidiale e veramente azzeccata nello scenario deprimente dell’esperienza del militare… sembra di vedere un flash dei film di Tarantino!!!).
La parte finale è quella che mi è piaciuta di più. Sincera, forte, non banale anche se effettivamente un po’ triste. Ma la tristezza è stata un elemento sempre un po’ presente nelle tue storie … e io le ho lette tutte!!!
E poi il colpo di genio è il finale del finale, con la notizia della figlia. Assolutamente brillante.
Concludendo, permettimi di esprimere un mio parere personale. Come si evolve alla fine la vita del protagonista, fuori dai canoni standard predefiniti e inculcati dalla società, rappresenta il sogno di Roberto da bambino fino al tempo di Roberto adulto. Lo hai sperimentato durante tutta la tua esistenza ma in un modo parallelo alla tua solita vita, come una integrazione dissetante durante una lunga maratona. Scrivere libri, esibirti in canzoni o in rappresentazioni teatrali è qualcosa che hai fatto e continui a fare come un hobby e una passione da coltivare ardentemente, ma quasi in segreto e solo per pochi. Ma forse, se tanto tempo fa avessi potuto scegliere ed ovviamente in altre circostanze, lo avresti fatto di mestiere.
Non so se mi sono sbagliato, me lo dirai con altrettanta sincerità quando ci vedremo alla cena.
Grande Roberto, continua così.
Un caro abbraccio dal tuo fedele lettore,
Simone