Aria di primavera, aria di gita. Dopo la fregatura dell’anno precedente, feci di tutto per puntare su un’escursione di un giorno soltanto. E così fu. La meta era l’Isola d’Elba, la terra del nemico che mi aveva tenuto lontano da Sabrina.
Partimmo al mattino, molto presto, per prendere il traghetto a Piombino. Andammo insieme alla prima “B”. In pullman mi ritrovai accanto una ragazza della prima, la Rossa. Era alta, più di me (bella forza!), magra, con i capelli rossi e la faccia lentigginosa. Io speravo di stare vicino a Sandra e a Paola. Peccato. La Rossa, però, fu una vera rivelazione. Compresi che lei aveva scelto quel posto di proposito.
“Da un po’ di tempo ti ho notato” disse.
“Veramente?” risposi incredulo. Mi trovai a camminare su un terreno inesplorato, perché era la prima volta che una ragazza mostrava quel tipo di interesse nei miei confronti, per giunta una ragazza che avevo appena intravisto per i corridoi solo perché la sua aula era confinante con la mia. E così mi ritrovai la sua testa appoggiata alla mia spalla, con i lunghi capelli rossi che toccavano nella mia guancia. Fu per me una scossa. Stette così per vari minuti. Poi si voltò a guardarmi, come se si aspettasse qualcosa che invece tardava ad arrivare. La fissai negli occhi e le misi il braccio intorno al collo abbracciandola. Abbozzò un sorriso di soddisfazione. Ma io mi sentivo a disagio, in primo luogo perché non sapevo come avrei dovuto comportarmi con lei, la prima ragazza a farmi la corte in modo così diretto, e poi perché lei non mi piaceva, e questo per me era più che sufficiente per non provarci nemmeno. Così le detti un bacino sulla parte superiore della testa, le tolsi il braccio di dosso e mi ritrassi.
“Ascolta” le dissi. “A me piace un’altra che è su questo pullman.”
Mentii, chiaramente. Ma pensavo che così dicendo me la sarei tolta di mezzo. E invece mi restò vicina per tutta la giornata.
Arrivati all’Elba scendemmo dal traghetto e cominciammo a girare l’isola. Io intanto cercavo di stare insieme a Sandra e a Paola, con le quali mi divertivo molto, anche per dare un fondo di verità a quello che avevo detto alla Rossa. Ma lei continuava a starmi alle costole. Era una situazione buffa: mai nessuna ragazza mi si era aggirata intorno ed ora capitava con una che non mi piaceva. Che sfortuna!
Stetti tutto il giorno insieme a quelle tre e non ho il minimo ricordo di cosa fecero gli altri. Al ritorno conobbi un’altra ragazza della prima, Maria Rosa.
La gita, come tutte le cose belle, terminò rapidamente e verso l’ora di cena eravamo tutti di nuovo a casa.
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