domenica 23 gennaio 2011

La misura del coraggio di Ines Desideri


Un altro libro ne "Le pagelle di Ben"

14 commenti:

  1. Grazie a te, Ines, e al tuo bellissimo libro.

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  2. Le pagelle di Ben mi incuriosiscono . Quando ho visto il 9,5 rifilato a "la misura del coraggio" di Ines Desideri ho pensato che una volta tanto aveva esagerato. Cosi ho letto il libro.
    L'argomento è forte ,ma specialmente in questo periodo di gossip,scandali ecc..,ti ricentra sui valori fondanti del nostro esistere.E' la testimonianza su un mondo nascosto , quello del reparto oncologia del Bambino Gesu di Roma , dove piccoli angeli lottano contro il male per guadagnarsi la vita.Fa bene leggere questo libro , fa riflettere sulla precarietà della nostra condizione di uomini .

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  3. Ben-venuto Filippo,
    un nome nuovo per il Rifugio, se la memoria non m'inganna.
    Capita spesso che ci siano libri di cui sente parlare tanto e poi si scopre che non valgono un granché.
    Io spero, per Ines e per il suo progetto, che di questo libro si parli molto; sono convinto che nessuno ne rimarrà deluso.

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  4. Ma questo non è il "Rifugio", luogo riservato, quasi "segreto" per antonomasia?
    La domanda nasce da quanto ha scritto Filippo, che ringrazio di cuore.
    Incuriosito dalle Ben-pagelle (ci pensi, Ben?), Filippo ha letto il libro in pochi giorni (complimenti!Neanche Flash Gordon!) e torna nel Rifugio per parlarne.
    Comunque grazie di nuovo a te, caro Filippo, e a te, caro Ben, poiché con le vostre parole avete contribuito a confermare che la nostra scelta di pubblicare una parte della nostra vita (perché ne scaturisse un progetto significativo) è stata una buona scelta.
    Un caro saluto

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  5. Beh, lo è ancora; anche google maps fa fatica a trovarlo, ih, ih!
    Incuriosire con le Ben-pagelle? E' capitato che qualcuno abbia letto un libro dopo aver letto la ben-pagella, per verificare e/o contestare un voto, ma potrei dire, con la quasi certezza, che questi casi si contano su alcune dita di una mano.
    Certo è che i lettori delle pagelle sono dotati di tanta pazienza, vista la lentezza con cui riesco a portare a termine la lettura dei libri.

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  6. Anche a me il "romanzo" di Ines Desideri è piaciuto tanto, non è un'esagerazione il tuo voto caro Roberto. Sottoscrivo e sostengo anch'io. Ho qualche perplessità sulla "critica letteraria" o presenta tale che non ha parlato abbastanza di un'opera letteraria così importante. Sono abbastanza deluso, da semplice lettore, da quello che ci viene in un certo senso "imposto" come scelte d'acquisto. Questo è un gran libro. Si è capito?
    Brava ines, scrittrice che ha rispetto del lettore. E grande amica!

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  7. L'anonimo di prima sono io:
    Marco Sostegni
    ciao a tutti!

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  8. Ciao Marco, ben-trovato!
    A volte il successo di un libro arriva grazie a una grande macchina pubblicitaria. Non a caso si dice: parlatene bene, parlatene male, ma parlatene.
    Se andiamo a vedere la classifica delle vendite dei libri, spesso ci si accorge che sono i personaggi famosi in vetta, a prescidere dal fatto che siano o non siano scrittori, a prescindere da quello che scrivono.

    E se vado in libreria trovo metri cubi di libri della Clerici, della Littizzetto, e di Vespa quando il Natale si avvicina. E quando ci sono attori e sportivi che si mettono a scrivere?
    E, direte voi, quando ci sono i ragionieri? :-)
    In questo caso nessun metro cubo, o frazione.

    Comunque, a parte le battute, mi sembra che questo sistema sia accettato da tutti, anche da chi c'è dentro. E' un'idea che mi balenò per la testa leggendo L&S, quando ancora lo frequentavo con una certa regolarità.
    Ma puoi anche darsi che mi sbagli.

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  9. Ma caro, carissimo Marco!
    Buongiorno a te e a Ben, innanzitutto.
    Penso sia superfluo sottolineare che il "carissimo" rivolto a Marco non è dettato dalle buone parole da lui spese per il mio libro e per le quali lo ringrazio, ma da un rapporto di amicizia sincero che sta per compiere tre anni.
    Marco, mi aspetto uno spumantino per festeggiare, d'accordo?
    Sulla questione "libri di cui si parla (troppo, troppo poco, per niente)" ho le mie opinioni, naturalmente, ma esprimerle potrebbe sembrare "di parte". Non a voi, Ben e Marco, ché credo di conoscere abbastanza (e che mi conosciate abbastanza) per non avere motivo di nutrire dubbi.
    Tuttavia ci sono un paio di cosine che, con il permesso del padron di casa (:-)), vorrei dire e che dirò, a questo proposito.
    Grazie ancora di cuore, cari Marco e Ben, per l'affetto e la stima, che ricambio con grande gioia.
    Buona giornata.

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  10. Sentito il parere del padron di casa, il Consiglio d'Amministrazione del Rifugio, per voce dell'Amministratore Delegato, incarica Ben di riferire ad Ines quanto segue: permesso accordato, si accomodi pure.

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  11. Buonasera a tutti.
    Permesso accordato, grazie.
    Marco scrive che il mercato ci impone alcune scelte d'acquisto. Naturalmente intende una forma di imposizione indiretta (e per questo subdola)giocata sulla presa che alcuni nomi hanno sul pubblico (dei lettori, nel nostro caso).
    Ci lavorano ai fianchi e noi "i fianchi" li prestiamo volentieri.
    Questo accade per qualsiasi prodotto vendibile: dal caffè al detersivo, dalla pasta al dentifricio...fino ai libri.
    Quanto più un prodotto è pubblicizzato tanto più ha presa sul potenziale acquirente: su questo non ci piove.
    È una "imposizione" cui, volendo, possiamo sottrarci.
    Ma. Cosa?! Tu non hai letto l'ultimo....??!!
    Se tu non hai letto l'ultimo ... sei out, un po' come i giovani che non ascoltano un genere di musica (di quelle che vanno per la maggiore), non guardano certi programmi televisivi molto discutibili, non sono su facebook e potremmo continuare.
    Permettiamo al mercato della pubblicità editoriale di lavorarci ai fianchi per sentirci all'altezza, per non essere out, perché se non hai letto l'ultimo ...ti sei perso...uuuhhhh, cosa ti sei perso!
    Poi incide molto quanto ha scritto Ben.
    Vai in libreria e ti ritrovi pile e pile di dell'ultima uscita di Tizio o Caio (non faccio nomi, ché - perdonami, Ben - per aver fatto un nome su questo argomento una volta su L&S, qualcuno ha gridato allo scandalo...), di Tizio o Caio, dicevamo, e cosa fai? Non ti lasci trasportare dalla curiosità? Non lo compri? Come! L'amico dell'amica di un parente del tuo capufficio ha detto che è UN CAPOLAVORO.
    E tu lo compri.
    Aspetto la vostra opinione.
    Ma non finisce qui. :-)
    Un caro saluto

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  12. Ciao Ines,
    credo che sia importante restare coerenti con ciò che pensiamo. La pubblicità fa il suo lavoro, eventualmente sta a noi fare la tara a ciò che ci viene illustrato.
    Ho una collega che sistematicamente compra i libri che trova a prima vista in libreria e a volte mi dice di leggere questo o quello, proprio come l'esempio che hai fatto tu. Fino ad oggi non ho seguito i suoi consigli, rilanciando a lei i miei, relativi a libri i cui autori non le sono noti. Quando mi esaltò le qualità di un libro molto famoso, diventato un film altrettanto famoso, che avevo letto e che è presente nelle pagelle, allora le dissi che ciò che cercavo nei libri probabilmente era diverso da quello che ci cercava lei.

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  13. Ciao Ben.
    Hai ragione: la pubblicità fa il suo lavoro e tocca a noi fare la tara.
    Ma credo che molte persone "scelgano" come fa la tua collega. Se fosse una scelta senza condizionamenti, operata sulla base dei gusti personali, nulla da dire: ognuno legge ciò che gli piace di più. Ma orientarsi verso un libro soltanto perché salta agli occhi in libreria, non so, non mi convince.
    Alla prossima

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