Eh...si fa presto a dire "C'è amore e ...amore", poi il nostro Ben gira i tacchi e se ne va. E noi, da quale "amore" iniziamo se il capo con ci dà il la? :-) Buongiorno! Tanto per. C'è l'amore che non lo è, c'è l'amore che è troppo (troppo? sì, troppo!), c'è l'amore che sembra...c'è l'amore. Marzull-ines attende. :-) Buona giornata
Forse avrei dovuto mettere una canzone diversa, con un tipo di amore solo. Partiamo dal titolo, in una mia libera interpretazione: amore che abbiamo ricevuto, di cui ci sentiamo ricchi e per il quale ci riteniamo fortunati, e che cerchiamo di dare, trasmettere agli altri. Così, giusto per cominciare con qualcosa di semplice, roba da Marzull'Ines, insomma. :-)
"L'amore che prendi, l'amore che dai"... Caro Ben, l'esperienza personale mi ha fatto capire che (escludendo gli affetti veramente importanti) ci sono molte, molte persone che chiedono (e prendono) amore e non altrettante persone disposte a darlo. Gratta gratta, sotto sotto, insomma, mi sembra di cogliere più il bisogno di ricevere che di dare. Sul perché potremmo interrogarci, volendo. :-) Alla prossima.
Hai ragione, caro Ben. Ero partita prendendola alla larga, perché nessuno - tra noi comuni mortali - può dare (e dunque fare) ciò che non ha. Non credi? Poi, se vogliamo, parliamo di cosa noi siamo disposti a fare per gli altri. Buona serata
Ciao Ines, lasciamo in essere l'equazione fare=dare, o viceversa. Per rispondere alla tua domanda: credo anch'io. Ma potrebbe partire da lì la ricerca, cioè guardarsi dentro, scovare gli eventuali doni che abbiamo ricevuto e vedere se ce ne sono alcuni da mettere a disposizione. A volte ci sono e ce ne rendiamo conto, altre volte, invece, abbiamo bisogno di essere stimolati da altri che li vedono in noi mentre noi non ce ne accorgiamo. In questo modo l'amore riceverebbe molti contributi, tutti importanti, a prescindere dal "cosa".
Allora, caro Ben, vogliamo iniziare a parlare di cosa noi consideriamo un gesto d'amore e che siamo pronti ad offrire agli altri? Per me è un gesto d'amore dedicare a chi ce lo chiede (anche non esplicitamente: certe cose si avvertono) un po' del nostro tempo. È smettere di pensare che "ci manca il tempo", perché questo è un inganno bello e buono: troviamo sempre il tempo per fare ciò a cui teniamo, non inventiamoci nulla. :-) Buon pomeriggio
Ciao Ines, scusa se rispondo solo ora, ma prima non ho avuto... tempo. :-) Ehm... dunque, dove eravamo rimasti? Tu dici "a chi ce lo chiede": io dico anche a chi non ce lo chiede. E questo l'ho impararto attraverso una serie di esperienze recenti che mi hanno profondamente toccato e arricchito interiormente. Il tempo? Manca, è inutile negarlo, non basta mai. Ci troviamo a fare quello che dobbiamo e spesso non ne abbiamo per quello che vogliamo. E' vero che i tempi vengono dettati da certe... priorità. Guarda, voglio raccontarti un episodio. Una sera, mentre iniziavo un turno, incontrai una persona che lavora nella mia stessa ditta, in un altro settore. Vedendomi rimase sorpreso e mi chiese:"Ma come, ti avanza anche del tempo per fare questo?" Io gli risposi "Per questo il tempo non avanza, lo si trova."
E qui inzia anche un conflitto interiore, quello che ti fa temere di sottrarre il tuo tempo a chi più ti è vicino. Ma questo è un altro argomento.
Mi piacerebbe che tutti, credenti e non credenti, leggessero quello che viene chiamato l'Inno alla carità, San Paolo 1Cor 13, 1-13.
Buona notte cara Ines. E buona notte anche agli altri, eventuali, avventori del Rifugio.
Caro Ben, buongiorno. Ecco, dunque: il tempo - se si vuole - lo si trova. L'attenzione, poi. Perché il tempo, fosse anche molto (per assurdo) quello disponibile, è poca cosa se non c'è la giusta attenzione sulla/sulle persona/e cui vogliamo dedicare una parte del nostro tempo. Cos'è l'attenzione? :-) Buona giornata
L'attenzione? In due parole? Accorgersi che c'è un altro, una presenza viva, e far sì che resti tale attraverso un impegno attivo, disinteressato, gratuito. "L'attenzione", secondo me, considerato anche l'argomento di cui stiamo parlando, si integra bene con "l'empatia".
Eh...si fa presto a dire "C'è amore e ...amore", poi il nostro Ben gira i tacchi e se ne va. E noi, da quale "amore" iniziamo se il capo con ci dà il la? :-)
RispondiEliminaBuongiorno!
Tanto per. C'è l'amore che non lo è, c'è l'amore che è troppo (troppo? sì, troppo!), c'è l'amore che sembra...c'è l'amore.
Marzull-ines attende. :-)
Buona giornata
Forse avrei dovuto mettere una canzone diversa, con un tipo di amore solo.
RispondiEliminaPartiamo dal titolo, in una mia libera interpretazione: amore che abbiamo ricevuto, di cui ci sentiamo ricchi e per il quale ci riteniamo fortunati, e che cerchiamo di dare, trasmettere agli altri.
Così, giusto per cominciare con qualcosa di semplice, roba da Marzull'Ines, insomma. :-)
"L'amore che prendi, l'amore che dai"...
RispondiEliminaCaro Ben, l'esperienza personale mi ha fatto capire che (escludendo gli affetti veramente importanti) ci sono molte, molte persone che chiedono (e prendono) amore e non altrettante persone disposte a darlo.
Gratta gratta, sotto sotto, insomma, mi sembra di cogliere più il bisogno di ricevere che di dare.
Sul perché potremmo interrogarci, volendo. :-)
Alla prossima.
Fuor di dubbio, ma bisogna interrogarsi su quello che siamo disposti a fare noi, per primi.
RispondiEliminaHai ragione, caro Ben.
RispondiEliminaEro partita prendendola alla larga, perché nessuno - tra noi comuni mortali - può dare (e dunque fare) ciò che non ha.
Non credi?
Poi, se vogliamo, parliamo di cosa noi siamo disposti a fare per gli altri.
Buona serata
Ok...ok...Anonimo c'est moi. :-)
RispondiEliminaCiao Ines,
RispondiEliminalasciamo in essere l'equazione fare=dare, o viceversa.
Per rispondere alla tua domanda: credo anch'io. Ma potrebbe partire da lì la ricerca, cioè guardarsi dentro, scovare gli eventuali doni che abbiamo ricevuto e vedere se ce ne sono alcuni da mettere a disposizione. A volte ci sono e ce ne rendiamo conto, altre volte, invece, abbiamo bisogno di essere stimolati da altri che li vedono in noi mentre noi non ce ne accorgiamo.
In questo modo l'amore riceverebbe molti contributi, tutti importanti, a prescindere dal "cosa".
Allora, caro Ben, vogliamo iniziare a parlare di cosa noi consideriamo un gesto d'amore e che siamo pronti ad offrire agli altri?
RispondiEliminaPer me è un gesto d'amore dedicare a chi ce lo chiede (anche non esplicitamente: certe cose si avvertono) un po' del nostro tempo. È smettere di pensare che "ci manca il tempo", perché questo è un inganno bello e buono: troviamo sempre il tempo per fare ciò a cui teniamo, non inventiamoci nulla. :-)
Buon pomeriggio
Ciao Ines,
RispondiEliminascusa se rispondo solo ora, ma prima non ho avuto... tempo. :-)
Ehm... dunque, dove eravamo rimasti?
Tu dici "a chi ce lo chiede": io dico anche a chi non ce lo chiede.
E questo l'ho impararto attraverso una serie di esperienze recenti che mi hanno profondamente toccato e arricchito interiormente.
Il tempo? Manca, è inutile negarlo, non basta mai. Ci troviamo a fare quello che dobbiamo e spesso non ne abbiamo per quello che vogliamo. E' vero che i tempi vengono dettati da certe... priorità.
Guarda, voglio raccontarti un episodio. Una sera, mentre iniziavo un turno, incontrai una persona che lavora nella mia stessa ditta, in un altro settore. Vedendomi rimase sorpreso e mi chiese:"Ma come, ti avanza anche del tempo per fare questo?"
Io gli risposi "Per questo il tempo non avanza, lo si trova."
E qui inzia anche un conflitto interiore, quello che ti fa temere di sottrarre il tuo tempo a chi più ti è vicino. Ma questo è un altro argomento.
Mi piacerebbe che tutti, credenti e non credenti, leggessero quello che viene chiamato l'Inno alla carità, San Paolo 1Cor 13, 1-13.
Buona notte cara Ines.
E buona notte anche agli altri, eventuali, avventori del Rifugio.
Caro Ben, buongiorno.
RispondiEliminaEcco, dunque: il tempo - se si vuole - lo si trova.
L'attenzione, poi. Perché il tempo, fosse anche molto (per assurdo) quello disponibile, è poca cosa se non c'è la giusta attenzione sulla/sulle persona/e cui vogliamo dedicare una parte del nostro tempo.
Cos'è l'attenzione? :-)
Buona giornata
L'attenzione? In due parole? Accorgersi che c'è un altro, una presenza viva, e far sì che resti tale attraverso un impegno attivo, disinteressato, gratuito.
RispondiElimina"L'attenzione", secondo me, considerato anche l'argomento di cui stiamo parlando, si integra bene con "l'empatia".