Alcuni anni fa non lo avrei potuto immaginare.
Invece oggi, in una domenica piena di pioggia, ho provato una di quelle gioie della vita che derivano da piccole cose semplici e che fanno dimenticare i momenti in cui metti in dubbio determinate scelte.
Una festa speciale per bambini alle prese con una loro prima volta. Erano tutti tesi, alcuni impauriti, per la loro prima confessione. Ma tutto è passato subito dopo e i loro volti sono tornati liberi di sorridere, sbarazzini come sempre. A stento ho trattenuto la commozione durante l'incontro, perchè anche per me era una prima volta, la prima volta che portavo un gruppo di bambini a questo punto.
Poi è seguita la festa per tutti loro, mentre noi adulti ci siamo trasformati in pizzaioli e camerieri.
Che bello!
Come il saluto di una bambina che, di corsa, è entrata in cucina per venirmi a salutare prima di ritornarsene a casa.
Caro Roberto, buongiorno!
RispondiEliminaLe "piccole grandi" emozioni dei bambini: ci sorprendono, ci inteneriscono, ci prendono dentro.
Ecco: forse poche situazioni riescono a prenderci dentro come assistere o partecipare a uno dei tanti momenti che riescono ad emozionare i bambini.
Dovremmo imparare da loro, forse.
Si può. Basta volerlo.
Spogliandoci, innanzitutto, del nostro superfluo.
Quanto superfluo ci portiamo dietro e dentro, di quanto superfluo amiamo circondarci?
Mah...caro Roberto...buona giornata. :-)
Ciao Ines.
RispondiEliminaSabato i "miei" bambini avevano manifestato la loro ansia, la loro tensione e la loro emozione per questo giorno e anche i più spavaldi lo erano meno. Io li avevo tranquillizzati, ma anche invitati a vivere queste emozioni, perché "un giorno dimenticherete molte cose di questo giorno, ma non le emozioni che proverete".
Ognuno di loro ha una storia, seppur breve, alle spalle, con problemi più o meno gravi, come ce ne sono in ogni famiglia. E loro sono molto sensibili.
Ieri, uno dei più scatenati, ma anche uno dei più sensibili, dovendo scambiare il segno di pace con il padre presente (lui pensava che non ci fosse e io invece gli ho detto che c'era), mi ha chiesto quale gesto di pace poteva fare. Io gli ho risposto: "quello che secondo te è il più caloroso".
E subito dopo quell'intenso abbraccio è scoppiato in un pianto.
Chissà cosa hanno sciolto quelle lacrime in quel rapporto, probabilmente non facile, fra padre e figlio.
Spesso i bambini e i ragazzi più scatenati, caro Ben, hanno una particolare sensibilità, ho notato: forse l'esuberanza eccessiva e la sensibilità hanno radici comuni, ragioni comuni.
RispondiEliminaBello il momento dell'abbraccio tra questo bimbo e il suo papà (temuto assente): c'è da augurarsi che l'abbraccio e il pianto del bambino abbiano portato il papà a riflettere. Speriamo...
Buona notte
P.S. Roberto...chi è costui? :-)
Ben, certo! BEN, non Roberto!
Ben, Roberto, va bene in ogni caso.
RispondiEliminaNon è detto che esuberanza e sensibilità vadano a braccetto, e per gli scatenati, spesso, entra in ballo anche l'educazione ricevuta.
Ho notato, invece, che gli esuberanti/sensibili, sono disposti a parlare dei loro crucci se siamo disposti all'ascolto.
Caro Ben, hai ragione: ci sono gli esuberanti...maleducati (diciamola com'è), che tuttavia non hanno responsabilità della loro maleducazione; poi ci sono gli esuberanti sensibili, quelli (credo) che sfogano disagi interiori attraverso un'eccessiva esuberanza.
RispondiEliminaI primi dovrebbero essere aiutati a comprendere le regole della convivenza civile; i secondi vanno compresi e soprattutto ascoltati, appunto.
Buona serata
A.A.A. Ciambella tricolore cercasi.
RispondiEliminaBuona giornata a te, caro Ben, alle amiche e agli amici del Rifugio.
Mia suocera ha appeso il tricolore al balcone.
RispondiEliminaPer me è giornata di lavoro, sigh! :-((
Da quando ti sei trasferito a Belluno, Ben? :-)
RispondiEliminaSi scherza, si scherzaaaaa!!!
Buona giornata
Belluno, che tradotto in inglese diventa: Beautifulone.
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