domenica 28 febbraio 2010

Quale titolo?

Ho aperto questo post.
Volevo scrivere un sacco di cose.
Forse troppe.
I ricordi sono tanti e si accavallano.
I minuti passano.
E' bizzarro quello che viene in mente in questi casi.
Una vecchia pubblicità che si incontrava in autostrada: nel dubbio non sorpassare.
Così la pagina resta bianca.
Questa sera ha vinto lei.

25 commenti:

  1. La pagina ha vinto, ma tu hai perso un'acca...:-)

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  2. Grazie Mik, provvedo immediatamente.

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  3. Ciao, Mik! Ciao, Ben.
    Della tua presenza, Ben, ero sicura; quella di Mik è stata una bella sorpresa: questo giustifica il ! e il .
    Tutto chiaro? :-)
    Quale titolo? Bella domanda!
    L'acca persa? No.
    L'amico? L'amico ideale? Quali caratteristiche deve avere una persona perché diventi tuo/a amico/a?
    Immediatamente? Cosa significa? Quanti "immediatamente" ci diciamo nella vita? Quanti hanno un senso?
    Cosa scriveresti in una pagina bianca se fosse l'unica e l'ultima che hai a disposizione?
    Contano di più i ricordi che tornano o i minuti che passano?
    Meglio la prudenza del dubbio o l'azzardo del sorpasso?
    Ragazzi, non so se vi è chiaro: se non mi interrompete io vado avanti fino a sera!
    Un saluto

    P.S. Siate pietosi con me e stendete un velo, una coperta, un piumone...perché ora mi sento come Marzullo, quello di "Buonasera e buonanotte, amici.

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  4. Wow, quante domande!
    Nessun problema: con qualche giorno di ferie a disposizione risponderò a tutte.
    Nel frattempo se qualcuno offre la sua collaborazione...

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  5. Ma dai, Ben! Scherziamo?
    Non prendermi sul serio!
    Buona serata

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  6. Ma dai, Ben! Scherziamo?
    Non prendermi sul serio!
    Buona serata

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  7. Ciao Ines.
    Dunque iniziamo con la prima risposta: l'amico ideale?
    Pensa che proprio ieri un'amica mi ha regalato un libro: Aforismi sull'amicizia. Potrei aprire a caso e copiarne uno. Ho cercato di esprime il mio credo sull'amicizia attraverso un libro, e non so se ci sono riuscito. L'argomento è troppo vasto.

    Immediatamente? E' un modo di agire se un amico ha bisogno di te.

    La pagina bianca? Nel prossimo post.

    I ricordi contano di più: rappresentano, come disse qualcuno, un modo di incontrarsi.

    Preferisco il dubbio: aiuta a riflettere.

    E adesso prova a riempire una pagina bianca.

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  8. In ordine sparso:

    - Dubbio e sorpasso. Servono entrambi
    - Contano i minuti che vivi, anche ricordando, a volte
    - Immediatamente? E' forse il tempo che vorremmo impiegare a prendere decisioni difficili
    - L'amico ideale? Deve essere una persona buona. Buona, sì: non ne sono rimaste molte.
    - Sulla pagina bianca disegnerei una casa con tutte le finestre spalancate e proverei a riscrivere la mia vita.

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  9. Ciao Maria,
    Contano i minuti che vivi: quello che hai detto è verissimo!
    Ma le finestre spalancate della casa servono per uscire o per entrare?

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  10. Servono per far entrare tutto il possibile. Con le finestre chiuse non puoi scegliere, nè conoscere.

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  11. Scusa, Ben, sono entrata senza salutare...spero comunque che ormai, dopo tanto tempo, si possa essere anche un po' più informali. Che dici?
    Comunque buonasera!

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  12. Anzi...buonanotte! Anche a Ines, se passa più tardi.
    Oh, è passato anche Mik nei giorni scorsi.
    Ciao Mik! Lo so, diserto un po' le formiche in questo periodo: tanto stanca la zia. So che comprendi.
    'Notte

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  13. L'amico ideale? Colui che riconosco subito, tra tante persone, anche se è la prima volta che lo incontro. Se lo riconosco non possono mancargli lealtà, modestia e generosità.
    Il dubbio quando ci sono di mezzo gli altri e un mio errore potrebbe offenderli o ferirli; il sorpasso quando è una questione soltanto mia.
    Immediatamente per tutte le persone che amo, soltanto; perché poi ci pensa la vita a imporci i suoi "immediatamente".
    I minuti, da assaporare uno dietro l'altro, lasciando qualche minuto anche ai ricordi.
    Una pagina bianca? Scriverei una lettera al mio papà.
    ....
    Grazie, cari Maria e Ben.
    A presto

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  14. Ci mancherebbe!

    Le finestre chiuse in effetti ci impediscono di vedere, restringendo il nostro mondo al poco che ci circonda.
    Ma addirittura riscrivere una vita?
    Proviamo a salvare qualcosa, qualche capitolo.

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  15. Com'è bello il confronto!
    Apre gli orizzonti ed arricchisce.
    Se Gigi Marzullo leggesse i votri interventi ci farebbe una trasmissione intera.
    Buonanotte.

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  16. Caro Ben, con "riscrivere" non intendo cancellare tutto: solo scrivere diversamente.
    Buona giornata a tutti.

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  17. Ciao Maria, ciao Ben.
    Scusa, Maria, posso farti una domanda?
    Dicendo "riscrivere" intendi "interpretare diversamente" uno o più periodi della tua vita?

    Sì, Marzullo! Andiamo da Marzullo!
    Beh, io mi vergognerei....Perché, anche se non sembra, sono una timida. Non grave, ma un po' timida sì. O meglio schiva. O meglio...schivata da chi mi conosce. :-)
    Voi siete timidi?
    A presto

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  18. Ciao Ines. Sì, interpretare ma anche “disegnare” diversamente.
    Ci sono cose che rifarei in modo diverso e cose che non rifarei. Mi sento un marziano in questo perché tutti quelli a cui viene posta la domanda rispondono: rifarei tutto allo stesso modo. Ed ogni volta mi domando come sia possibile non avere niente da modificare nella propria vita. Credo di essere realista e ormai molto onesta con me stessa e molto serenamente posso dire che qualche aggiustatina la darei.
    La timidezza? Sono stata una bambina timidissima. Di fondo lo sono rimasta (ma forse si tratta più di riservatezza) ma amo talmente tanto il contatto con la gente che piano piano mi sono sciolta. Il mondo del lavoro ha fatto il resto.
    ciao anche a te Ben!

    P.S. Vi prego, da Marzullo noooooooo

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  19. Con il senno di poi, credo che ognuno di noi imposterebbe molto della sua vita in maniera diversa.
    Ma ripercorrendo le tappe alle stesse condizioni in cui le decisioni sono state prese, rifaremmo in molti le stesse cose.
    La timidezza? Diciamo che non sono mai stato molto sciolto, nemmeno adesso.

    Andiamo da Marzullo: così vinciamo la timidezzaaaaaaaaaa!

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  20. Sono convinta, Maria, che tu sei una persona onesta, realista e matura. Infatti sono portata a non credere a chi sostiene che, se potesse riavvolgere il nastro e facendo tesoro delle esperienze vissute, lascerebbe scorrere la propria vita in modo identico.
    Magari per alcuni (pochissimi) potrebbe essere vero, ma non per tutti quelli che lo sostengono.
    Possibile che non abbiano fatto mai un errore o più errori che non ripeterebbero?
    Possibile che abbiano preso sempre il TRENO giusto (quello delle 7.18) - :-)? Metaforicamente, intendo.
    Che non abbiano sbagliato neanche una scelta? Una compagnia? E potrei andare avanti, ma mi hai capita.
    Spesso sono persone che vogliono far apparire a te che ascolti la loro vita "perfetta", ma la vita perfetta non esiste, perché la vita la facciamo noi, esseri imperfetti, pieni di dubbi e di paure, di coraggio sì, ma anche di momenti di scoramento, di cose fatte nel modo giusto ed altre fatte nel modo sbagliato, per incuria, distrazione, per mille motivi riconducibili tutti al nostro essere persone.
    Non credete, amici?
    ...
    Va bene...Da Marzullo no. Noi siamo "soggetti" da seconda serata, aspettando che i tempi siano maturi per la prima.
    Da Vespa, allora? Noooooo!
    ...
    Preferite la timidezza o la sfrontatezza?
    ...E dire che non ho mai visto Marzullo in vita mia....

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  21. Devo essermi innamorata di Marzullo (SOB)...e ho dimenticato di salutare, scusate.
    Buona serata, ciao, a presto.

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  22. L'esperienza è anche mettere a frutto gli errori commessi, per imparare a non ripeterli.
    Tutti noi abbiamo commesso errori o fatto scelte sbagliate. Ma questo lo vediamo solo dopo. Difficilmente ci accorgiamo di questo "durante", soprattutto quando si è giovani.
    Non credo che ci siano persone che abbiamo un passato perfetto da ripetere, ma sono portato a pensare, come ho detto prima, che nelle stesse condizioni ripeteremmo quello che abbiamo fatto, perchè in quel momento, giusto o sbagliato, ci sembrava la cosa da fare.
    E poi, comunque, anche potendo cambiare le cose, chi ci dice che poi sarebbe andato tutto meglio?

    Quante ho volte mi sono detto: ma guarda, ti sei fatto un mazzo per andare a scuola a Firenze e poi sei finito a fare ugualmente il ragioniere. Potevi studiare a Pistoia. Ma poi una ragazza conosciuta là ti ha fatto innamorare ed oggi è tua moglie.

    E gli esempi potrebbero continuare.
    Buonanotte.

    P.s: a proposito di treno delle 7,18, era quello che prendevo ogni mattina per andare a scuola a Firenze. Era quasi sempre puntuale: da non credere!

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  23. E sul TRENO DELLE 7.18 hai conosciuto la ragazza che è diventata tua moglie, vero, Ben?
    Gli incontri che decidono per la vita spesso si nascondono dietro la casualità.
    E' giusta la tua riflessione: chi ha detto che se avessimo fatto scelte diverse sarebbe stato meglio?
    Infatti. Ragionare sulle ipotesi è facile e sulle ipotesi si costruiscono bei castelli mentali. Ciò che abbiamo vissuto è certezza, a volte buona a volte meno, e quando è stata meno ci rammarichiamo. E' normale che accada.
    Però non credo alle "vite perfette" e alle persone che sostengono di aver avuto una vita perfetta: è una strategia per nascondere (a se stessi? agli altri?) le sconfitte, i rimpianti, i periodi no.
    Chi non ne ha avuti?
    Naturalmente nessuno è tenuto ad andare a sfogare con altri certe delusioni. Ma tra questo e andare dicendo "Io ho avuto una vita perfetta; se tornassi indietro non cambierei nulla" c'è - come in tutto - una via di mezzo. La più difficile da trovare, come sempre.
    Buona giornata

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  24. No, non è sul treno che l'ho conosciuta. Avvenne a casa di una compagna di classe, in maniera altrettanto casuale.

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