Oramai oramai oramai qui va bene tutto
Questo mondo è all'incanto, oramai non connette più
Stiamo andando allo sbando, il pensiero ha toccato il fondo
Una promessa vorrei: niente più guerre fra noi
Ritornasse la voglia di amare e di avere un figlio
Di egoisimi ci siamo ammalati mentendo a noi
Che di cieli ne avemmo divisi restando accanto
E invece eccoci qua
Risolti solo a metà
Dov'è che porterai il sorriso mio, la mia spensieratezza?...Rispondi!
A chi dedicherai la luna, il suo stupore, la fierezza?...Rispondi!
E' il momento di dirci tutto
Adesso o mai più
E quel bimbo che sta nascendo, magari sei tu...sei tu
Ho deciso: combatto al tuo fianco
Ho deciso: resto
Io non lascio, addirittura pretendo la parte mia
Perchè un vero soldato ha ben chiaro cos'è l'inferno
Voglio tornare da te Io non più schiavo ma re
C'è un sole che non vedi, lui ti parla e tu gli credi
E' questa la fede?
Darsi completamente ti avvicinerà alla gente, è questo il movente?
La violenza è il nuovo vangelo, ma Cristo non c'è
Se avremo mai un'avvenire, dipende da noi, lo sai
Tutto quello che ci serve è un orizzonte completamente aperto
Una domenica, un pane ed una spiaggia dove ritrovarci o perderci
La volontà non manchi, e una preghiera ci accompagni ovunque, per non dimenticare
Mentre aspettiamo che si faccia sera, perchè di sera si è più veri, si è migliori
Perchè di sera si ritorna sempre
Ines, ti rispondo da qui.
RispondiEliminaHai nominato il santo della canzone italiana. Chissà se l'autore di questa canzone potrebbe essere degno di partecipare ad un programma televisivo a puntate per essere considerato un "grande" della musica.
Hai notato che oggi non dice più "bravo", ma "grande" o "mitico"? In qualsiasi settore artistico e non.
Mi piacerebbe sentire in proposito Maria, che ama autori il cui cognome inizia, spesso, con "De".
Caro Ben,
RispondiEliminaforse non ho seguito altre parti di conversazione e non ho compreso su cosa vorresti sentire il mio parere.
Renato Zero ha partecipato a diversi programmi televisivi in passato, perché ora non dovrebbe più esserne degno?
Ti devo confessare che non sono una sua fan, anche se alcuni suoi pezzi li ascolto con piacere. Aggiungo poi che non conosco tutto quello che ha fatto perciò il mio è forse un giudizio superficiale quando dico che certi suoi testi li trovo un po' troppo scontati. Mi divertiva invece quando era più trasgressivo e provocatorio.
"Spalle al muro" però anche se molto triste mi è sempre piaciuta molto, così come "Amico".
Sì, è vero, mi piacciono da sempre Francesco de Gregori e Fabrizio de Andrè: il gusto musicale è molto soggettivo ed istintivo ed io fra i cantautori di quegli anni ho sempre preferito loro perché mi hanno saputo affascinare con parole profonde non urlate, musica di qualità e il loro proporsi sempre stando un passo più indietro per non sovrastare gli altri. Non ultima una certa visione del mondo nella quale mi sono sempre ritrovata. Sono le stesse qualità che mi piace trovare nelle persone che incontro nella vita.
P.S. Ben, Ines, forse anche Bianca...scusate la latitanza: mi sono fatta una settimana in compagnia di una violenta influenza virale e non mi sono ancora ripresa completamente.
(caro Ben, come vedi non ho pace...)
Ciao Maria,
RispondiEliminama hai fatto l'abbonamento all'influenza?
Devi fare il vaccinooo!
In parte hai già risposto; io volevo giocare, visto che Ines lo aveva citato, con Sanremo e la facilità con la quale degli sconosciuti, partecipando ad un talent sciò, riescono ad arrivare al grande pubblico, magari con pochi mesi e nemmeno dieci canzoni alle spalle.
Per quanto riguarda la parte seria, quella di poesie/canzoni o canzoni/poesie, hai citato la coppia De-De, di cui non metto in dubbio la bravura, anche se, come sai, non sono fra i miei preferiti.
Tieni presente che al Rifugio c'è anche la cassetta dei medicinali, a norma di legge.
Rimettiti presto!
Lo vedi, Ben? Non avevo capito niente.
RispondiEliminaHo idea che attingerò alla cassetta dei medicinali del rifugio...
Ciao!
Ciao a tutti!
Salve a tutti.
RispondiEliminaNeanche io, cara Maria, sono una fan di Renato Zero, ma le sue canzoni degli ultimi anni mi sembrano molto significative, sia musicalmente sia per i contenuti.
Trovo molto bella "Cercami".
Credo che si sia "bruciato" per quelle forme di ostentazione che hanno favorito il suo esordio, ma nelle quali - con l'avanzare dell'età - non si riconosce più. Mi sembra una persona che sta ancora cercando una sua identità.
De Andrè e De Gregori sono due grandi, indubbiamente, seppur troppo melodici, per i miei gusti.
Parlando di canzoni-poesie, cosa pensate dell'iniziativa promossa dal MIUR di affidare poesie di Carducci, Montale, Ungaretti alle voci di cantanti più o meno famosi? Ne hanno fatto un cd che distribuiranno nelle scuole di alcune regioni "pilota" (un bel costo, comunque), sperando che i giovani studenti si appassionino alle poesie attraverso la versione in musica.
Maria, ma questo virus ti sta corteggiando alla grande!
Resisti...Deve essere un compagno sgradevole.
Un salutone a tutti.
Ah, Ben, ho visto che hai dato un bellissimo voto a "Se questo è un uomo".
Un commentino, no? Sul nuovo post, intendo, altrimenti qui si mixano le idee e succede un quarantotto!
Cara Ines,
RispondiEliminanon ho sentito parlare dell'iniziativa che citi. Posso dirti che d'istinto non mi sembra una grande idea.
Possibile che per spronare i giovani alla lettura di una poesia la si debba "camuffare" come la medicina del gatto nella polpettina di carne? E' come riconoscere che si tratta di cosa da "ingoiare" per forza.
Quando si legge una poesia, parte della sua bellezza sta anche nel silenzio che ne "incornicia" le parole e ne fa sentire il ritmo senza contaminazioni. Non si impara ad amarla se la si priva delle sue migliori qualità.
Ah, dimenticavo!
RispondiEliminaE' vero, Ines, una corte spietata...e senza nemmeno un fiore!
Casomai preferirei ascoltarle lette da qualcuno, come ad esempio quella che misi tempo fa letta da A. Foà.
RispondiEliminaSono d'accordo con voi: una poesia deve essere "gustata", proprio perché nutre l'anima. Ben(assai) recitata, sicuramente, magari - in un contesto appropriato, ma anche in aula - con un sottofondo musicale adeguato, ma letta, non cantata.
RispondiEliminaMaria, bella questa similitudine tra le poesie cantate e la medicina per il gatto nella polpetta!
Il problema, secondo me, è che troppi giovani non hanno interesse per la letteratura, perché richiede attenzione, momenti di riflessione, di analisi, di ricerca e anche di introspezione: guardarsi dentro per cogliere e comprendere le emozioni che la lettura di una bella poesia o di un brano significativo di un romanzo lascia.
Siamo una società divorata dalle immagini, da Internet, dal tutto e subito, dal mordi e fuggi.
Insomma non stiamo messi ben(e).
A presto
Ne ho messe due riprese da youtube. Ascoltatele.
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