Quel venerdì 27 novembre 2009 feci la mia prima diretta in televisione, su TVL, con il libro Il treno delle 7,18. Insieme a me, un'associazione a cui sono ancora affezionato.
Credo che possiate immaginare bene quali potessero essere le mie emozioni, prima della trasmissione e dopo.
Metto il video dell'ultima parte.
E metto il brano finale di quello scrissi dopo essere uscito dagli studi televisivi.
"Si è fatto buio.
Ho
acceso il cellulare che avevo precedentemente spento. È arrivato un messaggio:
mio padre. Ne è arrivato un altro da mia figlia Sara che ha scritto: “Grande
pa’! Ci vediamo dopo l’allenamento.”
Ho
sorriso e ho pensato che due anni prima si era persa una mia intervista
radiofonica perché doveva studiare.
Ho
guardato l’orologio, sono entrato in macchina e l’ho messa in moto: c’era
ancora tempo per fermarmi a casa di mio padre e poi, prima di rincasare, andare
in libreria a prendere un libro, ordinato giorni fa, per i miei bambini del
catechismo.
Dopo
cena, mia moglie Cinzia ed io siamo andati in piscina a riprendere Sara che, in
auto, ha voluto sapere tutto.
Una
volta a letto, prima di addormentarmi, ho prolungato quella giornata con i miei
pensieri. Poi ho spento la luce e, pochi attimi dopo, una mano è venuta a
prendere la mia."
Tutto è ancora presente dentro di me.
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