giovedì 3 dicembre 2020

Pensieri da confinamento - La piazza

Ti guardi indietro, in questo anno, e ti rendi conto che una volta c'erano gli abbracci, le strette di mano, le carezze, i baci, gli incontri con gli amici, le feste di compleanno, le passeggiate tra la gente, i viaggi, la spensieratezza, la serenità... 

Oggi è tutto avvolto da un manto di tristezza. Senti le notizie, senti di persone che non ci sono più, senti di ospedali pieni con personale in affanno, senti di malati, di lavoro che svanisce...

Ti accorgi di ciò che in questo momento non c'è più.

Il Natale si avvicina, ed il Natale è un momento di speranza.

Mi sono tornati in mente alcuni versi che scrissi una decina di anni fa.

La piazza

L’ultima foglia è ormai caduta.

Per aria ha volteggiato

più e più volte,

adesso giace sul selciato.

La piazza è vuota.

In piedi, un po’ in disparte,

la guardi e non ci credi.

Nessuno.

Pensi, indugi, ti giri, te ne vai.

Ma il pensiero torna là.

Discorsi, discussioni,

grida, silenzi,

allegria, incomprensioni.

Immagini che tornano,

suoni che echeggiano.

Ti volti e guardi: nessuno.

Ascolti attentamente

dentro la tua mente.

Ecco, sono lì le voci!

E quel rumore,

un ritmo cadenzato

dettato dal tuo cuore,

riprende.

Il succedersi dei passi.

C’è gente nella piazza.   


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