Nei giorni scorsi, in uno scambio di battute fra colleghi, quelle che diciamo continuamente per rendere più leggera la giornata, dissi una cosa riguardo alla scrittura e ai sogni che l'accompagnano.
Stavo scherzando su di me, di fatto mi stavo prendendo un po' in giro, ipotizzando una domanda sui sogni degli scrittori.
Stavo dicendo ai miei colleghi che uno dei sogni di "noi scrittori" è quello di fare addormentare il lettore, accompagnandolo nel sonno nella maniera più serena possibile. Essere una delle ultime azioni della giornata di una persona, che termina di leggere la pagina, mette il segnalibro, appoggia il libro sul comodino, spegne la luce e... buonanotte.
Stasera ho cercato su Youtube delle immagini riguardante i funerali di Stefano D'Orazio, batterista dei Pooh, autore di testi, di musical, scrittore, insomma, un artista a tutto tondo.
Mi sono imbattuto nella lettera che scrisse quando decise di lasciare il gruppo. Fra tante frasi, una mi ha colpito in modo particolare perché molto vicina alla mia idea di sogno espressa poco fa:
"... forse scrivere il mio libro, sperando che qualcuno possa dimenticarlo aperto su qualche comodino."
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