sabato 30 maggio 2009

Ecco quindi il mio pensiero del giorno

Per la prima volta ho incontrato qualcuno che cerca le persone e che vede oltre.
...
Non vediamo mai al di là delle nostre certezze e, cosa ancora più grave, abbiamo rinunciato all'incontro, non facciamo che incontrare noi stessi in questi specchi perenni senza nemmeno riconoscerci. Se ci accorgessimo, se prendessimo coscienza del fatto che nell'altro guardiamo solo noi stessi, che siamo soli nel deserto, potremmo impazzire.
...
Io invece supplico il destino di darmi la possibilità di vedere al di là di me stessa e di incontrare qualcuno.
Tratto da L'eleganza del riccio

Sto leggendo questo libro e sto trovando spunti di riflessione interessanti. Non posso citarli tutti, ma il pensiero che ho appena riportato lo sento particolarmente mio.


venerdì 29 maggio 2009

Vi presento mio fratello

Ebbene sì, è ora che sappiate.
Ho un fratello che sfrutta sempre la mia fama.
Oggi, sul portale di Virgilio, hanno parlato di me e, di conseguenza anche di lui.
Guardate la foto, non vi racconto balle!





sabato 23 maggio 2009

Qualche volta...

... quando sto sognando.

Con le finestre socchiuse per non far entrare la luce del sole, in un' oscurità che fa pensare, con le campane del mio amico campanile che stanno suonando per richiamare l'attenzione di quella gente che ancora non si è fatta tentare dalle uscite del fine settimana, me ne sto in casa per sfuggire al caldo del primo pomeriggio.

E penso.

E torno ad un lontano 1985, quando durante una registrazione in radio, misi una canzone dedicandola ad una coppia di amici. La registrazione sarebbe andata in onda quando i due sarebbero stati sul punto di dirsi "sì", cerimonia alla quale partecipai, testimone di un'unione che da tempo non c'è più.

Mi piaceva il titolo e amavo un passaggio che, a distanza di anni, sento ancora dentro di me:

But sometimes when I'm dreaming, and I dream a lot these days...



mercoledì 20 maggio 2009

lunedì 18 maggio 2009

Chiedi alla polvere - John Fante

Ho da poco terminato di leggere questo libro. Ho inserito le mie impressioni nella rubrica "Le pagelle di Ben".

domenica 17 maggio 2009

Dice il saggio

Ve lo ricordate? Io non mi perdevo una puntata.

Era... dunque, era... (li mortac...). Va be', mejo nu indaga' (Gigi Proietti)

giovedì 14 maggio 2009

Solo qualche notizia... semiseria


Giorni intensi questi. Desidererei scrivere qualcosa di più, ma non ho il tempo che vorrei.
Mi limito ad un aggiornamento, stile Ans(i)a, informando i lettori del blog che è in fase di stampa il nuovo libro del famosissimo ragioniere, nonchè presunto scrittore, che risponde al nickname di Ben. Ovviamente sulla copertina il nome sarà scritto per esteso, sperando in bene per il cognome, naturalmente e continuamente storpiato, insieme al titolo che, per ovvi motivi di riservatezza, è e resterà top-secret.
La tipografia è stata messa sotto sorveglianza, continuamente controllata da una serie di videocamere a circuito chiuso.
Agenti speciali, con cappelo e soprabito nero, forniti di occhiali neri e con l'immancabile auricolare bianco, dal filo attorcigliato, controllano parlottando fra loro attraverso un mini-microfono.
E' inutile prenotarsi: ce ne sarà per tutti.




domenica 10 maggio 2009

giovedì 7 maggio 2009

mercoledì 6 maggio 2009

Ritrovarsi dopo tanti anni

Ho appena inserito un post su Makitevole.
Riguarda un argomento che ho trattato in un mio libro. Questo è il link:
http://makitevole.blogspot.com/2009/05/i-ritrovi-dopo-tanto-tempo.html
Dubbi, speranze, paure, entusiasmi si intrecciano per una decisione.

martedì 5 maggio 2009

C'è qualcuno che si ricorda del terremoto?

Sì, perchè il problema fondamentale di questi giorni è il rapporto del presidente del consiglio con sua moglie e non.
Da cosa dobbiamo distogliere, ancora una volta, l'attenzione?

venerdì 1 maggio 2009

A un cerbiatto somiglia il mio amore - David Grossman

Orah, Ilan e Avram, poco più che ragazzi, si conoscono mentre sono ricoverati in un ospedale di Gerusalemme, quando è in corso un conflitto. In quelle lunghissime ore che trascorrono insieme i tre ragazzi diventano molto amici e Orah e Ilan, più avanti, si sposeranno. Molto anni dopo Orah, madre di due figli, Adam e Ofer, si separerà da suo marito. Ofer, ormai sul punto di essere congedato, si offre per partecipare ad una ulteriore incursione, rinunciando così a partecipare ad una gita attraverso la Galilea insieme a sua madre, organizzata per festeggiare il congedo. Orah deciderà di partire ugualmente perché, turbata dal presentimento che suo figlio Ofer non tornerà da quella missione, non vuole essere a casa quando l’esercito israeliano arriverà a svegliarla di notte, come da prassi, per comunicarle la terribile notizia.  Come compagno di viaggio porterà con sé Avram, ormai distrutto nel corpo e nello spirito dalla prigionia sotto gli egiziani.

In questo libro Grossman dimostra una sensibilità grandissima, descrivendo le sensazione, le emozioni, i sentimenti di una madre che teme di perdere suo figlio, forse li stessi che lui ha provato in prima persona con suo figlio, morto durante un conflitto.

Descrive rapporti di gente comune, arabi e israeliani, che vivono insieme e sono perfino amici, prima di essere messi gli uni contro gli altri da un qualcosa più grande di loro, in un paese che non conosce mai la pace.

Orah, durante il viaggio, ripercorre molte tappe del suo passato, i rapporti con Avram e Ilan, con Ilan e i figli Adam e Ofer. Tutto viene analizzato e scomposto in tanti frammenti, in tante emozioni che riaffiorano e che vengono quasi  sezionate, una ad una. Grossman è capace di scrivere pagine e pagine su ogni piccola sensazione, quasi dilatandola nel tempo e nello spazio. A volte si ha la sensazione di essere sospesi in una frazione di tempo, quasi si leggesse il libro alla moviola, come se il tempo rallentasse. Poi ritorna l’alternanza col presente, con il viaggio in corso, e il tempo riassume i suoi ritmi.

Attraverso il personaggio di Orah, Grossman sembra voler descrivere la paura della morte in un paese in eterno conflitto, ma allo stesso tempo la voglia di continuare ad andare avanti nella speranza che un giorno, chissà quando, tutto possa cessare e tutti possano aver un po’ di pace, in quel paese, senza essere costretti a dover scappare altrove per trovarla.

Di Grossman è il secondo libro che leggo, il primo è stato Qualcuno con cui correre. Il confronto fra i due libri a mio avviso non si può fare, se non nello stile di scrittura, in quella capacità di rendere avvolgenti le parole, come se fossero carezze. In alcune parti l’autore forse si dilunga troppo, in quella attività di scomposizione, analisi delle singole sensazioni, rendendo un po’ pesante la lettura. In altre è proprio quell’approfondimento che permette al lettore, è questa la sensazione che ho avuto, di analizzare le proprie emozioni e i propri sentimenti, permettendogli così di conoscere meglio anche se stesso.

Voto di Ben: 8,5

 

 

 

 

1^ maggio: festa dei lavoratori o presunti tali?

Nel giorno della festa dei lavoratori, mi sono messo a lavorare.

Ho approfittato del giorno festivo per dare un'imbiancatina in casa. Abituato a lavorare di computer e di tastiera , alla fine ho accusato fatica e doloretti.

Ma vuoi mettere la soddisfazione!