giovedì 27 novembre 2008

La lettura è una droga?

Dopo aver terminato di leggere l'ultimo libro avevo pensato di concedermi una pausa.
Mi sono detto: adesso aspetto i libri che ho ordinato su internet e nel frattempo mi riposo.
I libri ordinati non sono ancora arrivati e non ho resistito nemmeno tre giorni senza qualche pagina da sfogliare! Sono andato in biblioteca e ho preso un altro libro in prestito.
Considerato che come lettore sono nato tardivamente, credo di aver preso un ritmo di lettura costante, cosa inimmaginabile soltanto un lustro fa. Infatti, da quando ho iniziato a scrivere con una certa continuità, ho trovato altrettanto invitante la lettura. Adesso le due cose vanno in parallelo e se vedo il comodino sguarnito sembra che mi manchi qualcosa.
Ma la lettura, non sarà mica una droga?

martedì 25 novembre 2008

Quanto tempo trascorriamo sul web...

... curando il proprio blog, leggendo quello degli amici, lasciando commenti, visitando siti?
Se poi aggiungiamo il tempo che trascorriamo semplicemente navigando per pura "informazione", credo che in capo ad una giornata il web ci tenga occupati parecchio.
E' così anche per voi?

domenica 23 novembre 2008

Domenica rilassante, con un sorriso sulle labbra

Si aspetta la domenica per trascorrere una giornata diversa dal solito, ma a volte la si aspetta per rilassarsi. Ed è quello che ho fatto oggi. Ogni tanto ci vuole.
Mia figlia era fuori per un week-end in montagna e allora ne ho approfittato per scrivere un po', e per finire di leggere due libri, uno dei quali era "Pensieri oziosi di una persona oziosa" di Jerome K. Jerome, che in alcune parti fa sorridere, ma che fa anche riflettere.
Ed una riflessione è giunta proprio all'ultimo capitolo, sulla memoria, che inizia citando una vecchia filastrocca:

Farfallina bella bianca,
vola, vola e non si stanca,
vola qua e vola là,
poi s'arresta sopra un fior.

Non ne conosco l'origine, ma leggerla su un libro del 1934 mi ha fatto pensare a quante persone sia stata cantata. Io e mia moglie la cantavamo a nostra figlia per farla calmare o addormentare. I nostri genitori la cantavano a noi e i nostri nonni ai nostri genitori.
Sempre la stessa farfallina!
Appena terminato di leggere, ho guardato l'orologio per vedere se era l'ora di andare a riprendere nostra figlia alla stazione. Io credo che sia stato l'effetto "farfallina".
Questi figli!
Quando ci sono ti fanno desiderare un attimo di tregua e quando non ci sono... non vedi l'ora che tornino.

Si posò su un girasole,
si voltò verso il sole,
lo guardò, lo fissò,
poi sul fior s' addormentò.
Venne un grillo pian pianino
e le fece un sorrisino
poi le disse: "Farfallina,
sei la dolce sorellina!"

venerdì 21 novembre 2008

Oggi...

... sono contento.
Ieri sera ho portato a termine un capitolo del romanzo che sto scrivendo.
E' nato dal nulla, proprio inatteso, per questo più gradito.

domenica 16 novembre 2008

Amicizia reale e amicizia virtuale

Amicizia.
Dal vocabolario Zingarelli ed. 2005 (reale): affetto vivo e reciproco fra due o più persone.
Da Sapere.it (virtuale): il legame affettuoso fra due o più persone, nato dalla consuetudine e da affinità di sentimento, tenuto saldo da una reciproca stima e considerazione.
Nella vita reale queste persone si incontrano, si vogliono bene, parlano, ridono, litigano, piangono, scherzano, si confidano, si vedono, si ascoltano, si toccano e chi più ne ha ne metta.
Insomma, sono in carne ed ossa.
Nel silenzio di una pagina web assume un significato importante ciò che scriviamo e come lo scriviamo, perchè è attraverso le nostre parole che cerchiamo di dare l'idea di chi siamo, di cosa pensiamo, di cosa proviamo, di cosa facciamo, parole che, comunque, suoneranno sempre con la voce di chi legge.
E se non venissero comprese? Se fossimo uno davanti all'altro magari basterebbe un semplice gesto a far capire subito tutto, ma sul web questo non è possibile.
Comunichiamo con persone identificate spesso con un nick name, poi attraverso gli interventi cominciamo a conoscerci, a scambiarci qualche notizia che ci riguarda, ma siamo ancora, nella maggior parte dei casi, senza un volto e senza una vera identità. Eppure sentiamo che ci sono affinità che ci uniscono, come un interesse, un pensiero, un'emozione condivisa che magari non siamo stati in grado di comunicare nemmeno ad un amico in carne ed ossa.
Ci accorgiamo che abbiamo trovato qualcuno che non ci è indifferente e ci piace continuare questo rapporto fatto di mail, post e commenti, scoprendo che abbiamo sempre qualcosa da dire.
Subentrano la stima, la considerazione, ma si può parlare anche di amicizia? E come potremmo definirla?

lunedì 10 novembre 2008

Qualcuno con cui correre - David Grossman

L'ho terminato.
E devo dire la verità? Mi è quasi dispiaciuto che sia finito.
E' un libro bellissimo, anzi, il più bello che abbia mai letto. Devo ringraziare Maria che me lo ha suggerito.
Amore e altruismo senza paura delle conseguenze, le quali, quando sembrano aver la meglio e tutto sembra perduto, vengono sopraffatte e sconfitte grazie ad un altro sentimento, l'amicizia.
Personaggi straordinari.
Assaf che nel giro di pochi giorni scopre una parte di sè che mai avrebbe immaginato di possedere, alla ricerca di una persona sconosciuta che alla fine gli sembrerà conoscere da sempre.
Teodora che, rinchiusa nelle sue stanze da cinquant'anni, uscirà rischiando in prima persona per non mettere in pericolo la vita altrui.
Tamar, una ragazza alla ricerca del fratello tossicodipendente, incurante dei pericoli a cui va incontro per riportarlo sulla retta via, con i suoi dubbi, la sua fragilità, ma anche con il suo amore, la sua forza e la sua perseveranza.
E' un libro che lascia sensazioni bellissime.
Quando lo leggi ti senti come avvolto nel telo di un'amaca, dondolato e cullato dalle parole che escono dalla penna dello scrittore con dolcezza e sensibilità. Anche i passaggi più crudi sembrano essere ovattati, alcune scene le tocchi con mano e la voce e le canzoni di Tamar, pagina dopo pagina, ti sembra veramente di sentirle.
E' un libro che arriva dritto al cuore e lo fa palpitare per le sorti dei personaggi.
A coloro che non sono riusciti a leggerlo, vorrei dire di riprovarci, perchè ne vale proprio la pena.
E adesso sotto con "Pensieri oziosi di una persona oziosa" di Jerome K. Jerome, autore suggeritomi da Maria e Anna Maria.
Io mi avvalgo molto dei prestiti bibliotecari, trovarlo non è stato facile, e quando sembrava che nessuna biblioteca lo avesse disponibile per il prestito, mi è giunta una telefonata che mi informava del suo arrivo.
All'interno del libro c'è il timbro della biblioteca dalla quale è arrivato che riporta la data del 1934. Dico: 1934! Incredibile! Le sue pagine sono ingiallite dal tempo, i bordi marroni ; ci sono appunti scritti a penna, forse con inchiostro di china. Sembra un reperto storico, ho quasi paura a toccarlo. Speriamo che non mi si sbricioli fra le dita.

domenica 9 novembre 2008

Ma secondo voi...

Nel sottotitolo del Rifugio ho scritto che questo è un blog per chi ha voglia di parlare di scrittura, lettura, musica, sport e altro ancora.
Di sport non ne abbiamo ancora parlato, ma da sportivo quale ritengo di essere e soprattutto da persona che lo ha praticato in passato, ho appreso alcune regole fondamentali che lo sport insegna, fra queste il rispetto dell'avversario.
Leggendo i giornali, ascoltando i tg e soprattutto cercando di capire le cose con la mia testa, con la speranza di non lasciarmi influenzare dalle opinioni altrui, ho fatto delle considerazioni ed è venuta fuori la seguente domanda:
Ma i nostri politici... avranno mai fatto sport?

giovedì 6 novembre 2008

Travaso dei ricordi?

Oggi, parlando con un'amica, mi sono reso conto di una cosa un po' bizzarra.
In "Quattro passi", libro dedicato a mia figlia, ho descritto fatti che mi sono capitati fino all'età di circa venti anni e che ho custodito dentro di me, integri, per tanto tempo, ricordi che andavano dall'infanzia fino alla "migliore" età.
La bizzarria consiste in questo: dal momento in cui li ho scritti (era il 2004) è come se avessi fatto un salvataggio su un hard disk esterno, liberando nel contempo la mia memoria. Intendo dire che adesso sto perdendo parte di quei ricordi che ho tenuto in mente, in maniera nitida, per circa quarant'anni. E quando questo mi viene fatto notare devo andare a rileggere il libro che io stesso ho scritto!
Forse il mio subconscio ha pensato: ecco, ora che l'hai fissato nero su bianco, puoi stare tranquillo e te ne puoi liberare, tanto, se non ricordi, hai dove andare a cercare.
C'è qualcuno che ha provato qualcosa di simile?
E non dite che è l'età perchè...

mercoledì 5 novembre 2008

Inno per il Presidente

O-bama-bama-bama
O-bama-bama-bama
sai perchè
mi batte el corazon
ha vinto è presidente
ha vinto è presidente
O-bama
innamorato so'

martedì 4 novembre 2008

Il mini racconto...

con il linguaggio degli sms non ha avuto un grande riscontro.
Meno male, vuol dire che qui, al contrario del Giappone dove sembra essere quasi una mania (parole di P.d.S), si preferisce scrivere con le parole intere.

Mi sa tanto che oggi farò passo con la scrittura e la lettura.
Ho voglia di suonare il mio drum pad.
Ho ascoltato una versione live di White sister dei Toto e vorrei provare a riprodurla (a orecchio, s'intende). In serata mi armerò di cuffie e cuffiette e giù con le bacchette!
Spero che le braccia siano abbastanza allenate.

sabato 1 novembre 2008

Mini racconto col linguaggio degli SMS


LETTERATURA E LINGUAGGIO SMS


Il linguaggio SMS ha invaso le nostre vite, soprattutto quelle dei ragazzi che passano molto tempo "spippolando" sulle tastiere dei cellulari utilizzando un linguaggio del tutto particolare, a volte illeggibile, ma che si sta divulgando sempre più.
Allora io lancio questa proposta:
SCRIVI UN MINI RACCONTO, IN 160 CARATTERI, COL LINGUAGGIO SMS
lasciandolo come commento a questo post.
Una provocazione? No, solo divertimento.
E all'insegna del divertimento il tema è:
COSA MI DIVERTE DI PIU'?
Ovviamente non si vince niente, questo sia... Ben chiaro.
Dateci dentro!