Si aspetta la domenica per trascorrere una giornata diversa dal solito, ma a volte la si aspetta per rilassarsi. Ed è quello che ho fatto oggi. Ogni tanto ci vuole.
Mia figlia era fuori per un week-end in montagna e allora ne ho approfittato per scrivere un po', e per finire di leggere due libri, uno dei quali era "Pensieri oziosi di una persona oziosa" di Jerome K. Jerome, che in alcune parti fa sorridere, ma che fa anche riflettere.
Ed una riflessione è giunta proprio all'ultimo capitolo, sulla memoria, che inizia citando una vecchia filastrocca:
Farfallina bella bianca,
vola, vola e non si stanca,
vola qua e vola là,
poi s'arresta sopra un fior.
Non ne conosco l'origine, ma leggerla su un libro del 1934 mi ha fatto pensare a quante persone sia stata cantata. Io e mia moglie la cantavamo a nostra figlia per farla calmare o addormentare. I nostri genitori la cantavano a noi e i nostri nonni ai nostri genitori.
Sempre la stessa farfallina!
Appena terminato di leggere, ho guardato l'orologio per vedere se era l'ora di andare a riprendere nostra figlia alla stazione. Io credo che sia stato l'effetto "farfallina".
Questi figli!
Quando ci sono ti fanno desiderare un attimo di tregua e quando non ci sono... non vedi l'ora che tornino.
Si posò su un girasole,
si voltò verso il sole,
lo guardò, lo fissò,
poi sul fior s' addormentò.
Venne un grillo pian pianino
e le fece un sorrisino
poi le disse: "Farfallina,
sei la dolce sorellina!"
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