martedì 13 luglio 2021

I come Incontro al mattino

Dei romanzi che ho scritto è quello che mi piace di più, non tanto per la sua trama o per la sua riuscita stilistica o linguistica, ma per il modo in cui è nato.

È anche il romanzo che non ha avuto presentazioni, per cui non ho potuto parlarne in pubblico.

Avevo il desiderio di completare una doppietta. Mi spiego meglio.

È il sesto libro (in realtà è un ebook, ma concedetemi il termine, per semplificare).

In due ho parlato di una persona e del suo cammino.

In due ho parlato di un personaggio e delle sue avventure.

Mi mancava l’ultima doppietta per altri personaggi e Incontro al mattino l’ha completata. Per il momento, perché staccarsi dai “miei” personaggi è sempre stato difficile per me, tanto da non riuscirci del tutto, per cui non escludo a priori una tripletta.

Avevo voglia di scrivere una storia come quella descritta nel romanzo ed ho cominciato a scrivere, senza sapere dove andare a parare. Normalmente, come detto altre volte, inizio qualcosa quando ho ben precisi titolo, inizio e fine. Questa volta non è andata così. Ho iniziato e mi sono lasciato trasportare dai personaggi, percorrendo strade sconosciute, per arrivare ad una meta altrettanto ignota.

Avevo anche il desiderio di trovare il modo di inserire alcuni racconti scritti in precedenza, con la libertà di riadattarli nel nuovo contesto.

Avevo il desiderio di parlare di amicizia e di amore, di andare a scoprire quanto l’una e l’altro possano coesistere e se l’una può trasformarsi nell’altro.

La storia è andata avanti e dopo l’inizio è arrivato il titolo e poi anche il finale che non

era altro che l’inizio di un romanzo rimasto nel cassetto, riadattato per l’occasione.

Tutto questo può aver accelerato i tempi della stesura, ma il desiderio di vivere la storia dei personaggi era talmente forte che mi risultava difficile staccarmi da loro. Quando chiudevo il pc, non vedevo l’ora di riaprirlo per incontrarli di nuovo, perché mi mancavano e desideravo stare con loro ancora un po’.

In due mesi scarsi la stesura era terminata, da maggio a fine giugno del 2020.

L’estate è stata utile per la rilettura e per le modifiche da fare, con inevitabili tagli e integrazioni.

Anche in questa fase c’è stata una novità rispetto al passato: per la prima volta ho “approfittato” della disponibilità di una persona che si era offerta di aiutarmi della rilettura delle bozze. Questa collaborazione, graditissima, mi ha permesso di provare e scoprire qualcosa di nuovo, ed è stato bello, molto bello.

A settembre la stesura definitiva era pronta.

Non ho cercato di ricominciare la trafila di spedire qua e là il testo, come ho fatto inizialmente in passato. Non c’era nemmeno un progetto da portare avanti in contemporanea, come avvenuto con gli altri romanzi precedenti.

Così decisi di metterlo a disposizione di chi lo avesse richiesto.

In sintesi è tutto qua, ma per me, credetemi, non è poco.

 

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