domenica 25 luglio 2021

O come Oppure

In questi giorni sarebbe istintivo parlare di Olimpiadi, la manifestazione sportiva per eccellenza, con atleti provenienti  da tutto il mondo i quali, in nome dello spirito di partecipazione, andranno a caccia di quelle medaglie che li proietteranno nella storia dello sport.

Anche chi solitamente non segue lo sport, si lascia catturare dalle Olimpiadi e da quelle discipline sportive di cui non sa niente ma che, forse solo per curiosità o per capirci qualcosa, comincerà a seguire con spirito olimpico.

No, non parlerò di questo, ma di una parola che appartiene al nostro vocabolario, un po' anonima, quasi invisibile: Oppure.

Mi piace perché sa offrire un'alternativa.

giovedì 22 luglio 2021

N come Neve

Può sembrare paradossale parlare di neve con il caldo che dobbiamo sopportare in questo periodo, ma proprio per questo motivo, pensando a qualcosa di fresco per alleviare queste giornate torride, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata la neve.
Comunque non ne parlerò, metterò solamente un brano che scrissi un po' di tempo fa ed una canzone.

(Da Nel mezzo della notte, 2005).


Cominciarono a guardarsi intorno: tutti i luoghi circostanti erano bianchi, innevati come mai prima di allora era accaduto.

Il panorama che si presentava ai loro occhi era di una bellezza incomparabile. Non avevano mai visto la neve e quella vista li lasciò senza fiato.

Tutta la valle era imbiancata; le strade erano praticamente invisibili ricoperte dall’abbondante strato di neve. I tetti delle case erano riconoscibili solo perché si vedeva uscire il fumo dai comignoli, altrimenti si sarebbero confusi con il resto del paesaggio. Più lontano un vecchio treno viaggiava lasciando nell’aria una striscia di fumo ed il rumore del suo tipico fischio. Gli alberi si erano totalmente nascosti sotto quella immensa distesa bianca, interrotta solamente dal lento scorrere di un fiume.

 

martedì 20 luglio 2021

M come Momento

Hai mai avuto il tuo momento? Quella frazione di tempo che sembra essere arrivata proprio per te. Il tuo momento di gloria, quello dopo il quale non ce ne sarà un altro altrettanto bello, intenso, emozionante, gratificante, insomma, un momento unico! 

Ho provato a pensare alla mia reazione ad una simile domanda.

E mi sono detto: «Se ci penso vuol dire che sono convinto di non averne avuti o di averne avuti vari, ma nessuno di quelli è stato veramente il “mio”. Se ne avessi avuto uno, veramente “mio”, non avrei bisogno di andare a cercarlo nella memoria, saprei benissimo quale sarebbe stato.» 

Allora avanti con la domanda. Me la faccio da solo.

«Ben, hai mai avuto il tuo momento?»

Risposta:

«Sì, si chiama vita e dura tuttora.»

Mi piace la frase citata qui sotto. Un augurio per tutti noi.

domenica 18 luglio 2021

L come Lacrime

Una delle immagini più belle dei Campionati Europei di calcio è l’abbraccio tra Mancini e Vialli dopo la fine della vittoriosa finale.

Si abbracciano e piangono. Abbraccio e lacrime.

Tanti sono gli stati d’animo che fanno fuoriuscire le lacrime: dolore, sofferenza, rabbia ed ogni altra sorta di emozione, ma io vorrei soffermarmi sulle lacrime di gioia.

Spesso mi sono chiesto: ma non potremmo ridere quando si sprizza gioia da tutti i pori? E invece, il più delle volte, si piange e le lacrime diventano irrefrenabili.

Lacrime che assumono tanti significati.

Nella mia vita ho piante rare volte, per lo più per momenti dolorosi, ma ho anche assaporato il gusto delle lacrime di gioia.

Altre volte l’ho fatto di nascosto, perché mi vergognavo un po’, per motivi molto più leggeri ma che assumevano un significato importante in quel determinato contesto.

Mi commuovo spesso davanti all’emozione e alle lacrime di uno sportivo o di una squadra che mi stanno a cuore. Capisco anche le lacrime di chi non ce l’ha fatta.

E queste ultime le capisco bene, perché nelle mie brevi esperienze sportive, ho vissuto vari secondi posti.

L’abbraccio e le lacrime di Mancini e Vialli, viste in Tv la sera della finale, hanno risvegliato in me tante emozioni, facendomele ricordare e, in parte, rivivere.

L’abbraccio per me ha tanti significati importanti (quanto mi mancano gli abbracci!), e quelle lacrime mi hanno fatto immedesimare in loro.

L’abbraccio di un amico, il risultato di un lavoro svolto guidando altre persone, non senza aver trovato ostacoli lungo il cammino.

Sì, comprendo bene il valore di quelle lacrime.

giovedì 15 luglio 2021

K come Karaoke

Il 2010 fu per me un anno importante, pregno di novità.

Fra queste ricordo con piacere di aver intrapreso un’avventura canora che continua ancora oggi.

Tutto cominciò per caso, quando fui invitato a fare delle prove per cantare alla festa prenatalizia dell’associazione di volontariato di cui faccio parte.

Il cammino cominciò insieme ad altri volontari, ma ben presto, vuoi per le prove, vuoi per la costanza che serviva nel portare avanti il discorso, rimanemmo in due: Giancarlo ed io.

Ci siamo trovati subito bene insieme e abbiamo cominciato a divertirci, e anche parecchio.

Così, nel corso del tempo, di amico in amico dell’amico, ci siamo “allargati” ad altri eventi, feste, cerimonie, cene, pizzerie, bar, ecc.

Abbiamo scoperto di quanto fosse bello cantare insieme e farlo per far divertire le persone che assistevano o che avevano voglia di cantare insieme a noi o da soli.

Quello di far divertire il pubblico, divertendoci, è sempre stato il nostro scopo principale. Non siamo mai stati tentati dal cantare per gloria personale, per l’applauso fine a noi stessi. Abbiamo sempre puntato più sulla simpatia che sulla bravura, tanto da lasciarci andare a trucchi, travestimenti e parrucche pur di strappare un sorriso e far trascorrere qualche ora in leggerezza.

Qualche anno dopo Simone è venuto a darci manforte e così siamo diventati in tre.

Se prima il divertimento era moltiplicato per due, adesso era moltiplicato per tre.

Le cose le abbiamo fatte sempre seriamente, ma senza prenderci sul serio.

Abbiamo accettato serate, ma non troppe. Ricordo l’anno in cui ci venne proposto di fare

mercoledì 14 luglio 2021

J come Jump

E infatti salto.

Con la lettera J non ho niente da scrivere. Se voi ce l'avete, lasciate il vostro contributo nei commenti.

Alla prossima (cioè la K). 



martedì 13 luglio 2021

I come Incontro al mattino

Dei romanzi che ho scritto è quello che mi piace di più, non tanto per la sua trama o per la sua riuscita stilistica o linguistica, ma per il modo in cui è nato.

È anche il romanzo che non ha avuto presentazioni, per cui non ho potuto parlarne in pubblico.

Avevo il desiderio di completare una doppietta. Mi spiego meglio.

È il sesto libro (in realtà è un ebook, ma concedetemi il termine, per semplificare).

In due ho parlato di una persona e del suo cammino.

In due ho parlato di un personaggio e delle sue avventure.

Mi mancava l’ultima doppietta per altri personaggi e Incontro al mattino l’ha completata. Per il momento, perché staccarsi dai “miei” personaggi è sempre stato difficile per me, tanto da non riuscirci del tutto, per cui non escludo a priori una tripletta.

Avevo voglia di scrivere una storia come quella descritta nel romanzo ed ho cominciato a scrivere, senza sapere dove andare a parare. Normalmente, come detto altre volte, inizio qualcosa quando ho ben precisi titolo, inizio e fine. Questa volta non è andata così. Ho iniziato e mi sono lasciato trasportare dai personaggi, percorrendo strade sconosciute, per arrivare ad una meta altrettanto ignota.

Avevo anche il desiderio di trovare il modo di inserire alcuni racconti scritti in precedenza, con la libertà di riadattarli nel nuovo contesto.

Avevo il desiderio di parlare di amicizia e di amore, di andare a scoprire quanto l’una e l’altro possano coesistere e se l’una può trasformarsi nell’altro.

La storia è andata avanti e dopo l’inizio è arrivato il titolo e poi anche il finale che non

sabato 10 luglio 2021

H come Home


 È muta.

Eppure si fa sentire forte quando manca e non dovrebbe, soprattutto sui social.

Di questa lettera mi piace la sua silenziosa disponibilità: aiuta le altre e cambia tutto se lei c'è, significati e suoni.

Dovendo scegliere, mi affido ad una parola di un'altra lingua: Home, proprio come il titolo della canzone con la quale vi lascio.

lunedì 5 luglio 2021

G come Gioia

(Da La chiusura del cerchio, 2016)

Sul tuo blog, poco tempo fa, scrivesti un post dal quale vorrei estrapolare solo alcune righe, proprio perché tu, in determinati momenti, ne faccia memoria e tesoro.

"In questi anni sono successe tante cose e sono avvenuti tanti cambiamenti: da una riflessiva sedentarietà che si conciliava con la scrittura ad una vita meno immobile, spesso a contatto con altre persone, che non si concilia con la scrittura. Dal silenzioso blog ai decibel della musica. Dalla voce dei pensieri alla voce dei ragazzi. Dalla luce di una lampada da scrivania che illumina la notte alla luce di una sirena che squarcia il silenzio della notte. 

In attesa dei prossimi cambiamenti che il futuro riserverà."

 Perché è questa la sensazione che provi da un po’ di tempo: che in te sia in atto un ulteriore cambiamento, che un altro periodo stia per chiudersi per lasciare spazio a qualcosa di nuovo e di sconosciuto.

...

La sensazione che provi è che manchi poco alla chiusura del cerchio, ma questo non significa che, una volta chiuso, tutto quello che contiene resti soltanto un ricordo.

Tu puoi chiudere il cerchio, ne hai la possibilità, ma credo che tu non voglia affatto che il cerchio si chiuda. In cuor tuo speri che resti aperto e che sia tu a mantenerlo tale, o che qualcuno, leggendo queste pagine, lo riapra svegliandosi d’un tratto come è capitato a te, dando credito a quella vocina interiore che tenta di farsi sentire e che vuole uscire allo scoperto tramutandosi in un grido.

Credo che tu voglia far capire quanto sia bello assecondare determinati cambiamenti e quanto sia possibile che ciò avvenga, nonostante l’incredulità, le difficoltà, la fatica, gli ostacoli.

Credo che tu voglia far capire quanto sia bello mettere al servizio di altri i doni ricevuti, mettere a frutto ciò che abbiamo già, piuttosto che inseguire quello che non abbiamo. 

Credo che tu voglia far capire quanto sia bello, dopo tutto questo, lo stato di benessere che resta dentro di te e che non è fine a se stesso. Non ne sei certo, ma credi che questo si avvicini molto al significato della parola “gioia” che hai letto nelle Scritture.