giovedì 29 dicembre 2016
Verso l'addio del 2016
martedì 20 dicembre 2016
lunedì 19 dicembre 2016
A Natale puoi
mercoledì 16 novembre 2016
Facendo zapping
venerdì 11 novembre 2016
Versione da brividi
A me, la seguente, ricorda gli inizi di un'esperienza in compagnia di tre ragazzi.
Due di questi volevano portare in scena proprio questa canzone, poi per diversi motivi non riuscirono a farlo. Ma quelle poche prove mi fecero scoprire questo brano che ripropongo in una versione da brividi.
mercoledì 9 novembre 2016
... che silenzio c'è stasera!
mercoledì 2 novembre 2016
La pagina di Facebook
A distanza di un mese credo che la pagina abbia fatto la sua parte, così fra pochi giorni la chiuderò.
Il libro continuerà ad essere disponibile qui sul Rifugio secondo le modalità già descritte nel post "La chiusura del cerchio - Via!"
Ringrazio tutti coloro che l'hanno visitata.
martedì 1 novembre 2016
Qualcosa di nuovo
giovedì 27 ottobre 2016
A proposito di cerchio.
ti pongo una domanda, ma tu rispondimi sinceramente, ok?
Credi che il cerchio si stia chiudendo davvero?
lunedì 24 ottobre 2016
Ci sono periodi e periodi
lunedì 17 ottobre 2016
Esseri umani
Per quale immagine hai
Vede soltanto le maschere
E non sa nemmeno chi sei
Collezionare trofei
Ma quando piangi in silenzio
Scopri davvero chi sei
domenica 2 ottobre 2016
La chiusura del cerchio - Via!
lunedì 26 settembre 2016
sabato 27 agosto 2016
Amatrice - 24 agosto 2016
«Roberto, sono Don Luigi. Qui ha fatto il terremoto. Io sto bene. Ha spianato tutto. Ci sono i morti, ma io sto bene. Avverti tutti tu.»
Erano le 04:11 del 24 agosto e queste sono le parole che ho sentito rispondendo al telefono, in piena notte.
Don Luigi è lo zio di mia moglie, fratello di mia
suocera. Abita ad Amatrice, dove Cinzia e sua madre, entrambe nate lì, avevano
trascorso qualche giorno di vacanza fino alla domenica precedente. Io no,
quest’anno non sono riuscito ad andarci, come Sara.
In famiglia ci siamo messi in moto per fare quello che lo
zio aveva chiesto, avvertendo gli altri parenti e mettendoli al corrente di
quella notizia.
Poi è cominciata una ricerca quasi spasmodica di notizie:
su internet, in televisione.
Cominciavano ad arrivare le prime testimonianze, ma
soltanto la luce del giorno ha saputo dare l’idea di quello che era accaduto.
Il resto è ancora cronaca.
Su internet, sono alla continua ricerca di notizie,
video, foto, per cercare di capire, per vedere se riesco ad intravedere quel
che resta delle case dei parenti. O solamente per intercettare, in una foto, un
volto conosciuto e poter dire: «È vivo!»
Amatrice, un paese che mi ha accolto molte volte durante
le vacanze estive.
Amatrice, un paese verso il quale ora provo quasi un
senso di colpa: me ne sono accorto solo quando non c’era più.
Alcune persone a noi care non ce l’hanno fatta.
Le notizie di questi giorni mi provocano dolore, come se
anch’io fossi nato in quel posto e provo un senso di frustrazione e di
impotenza perché adesso vorrei essere lì, come tanta altra gente, a dare una
mano.
Così guardo quei soccorritori che lottano contro il tempo
per tentare di salvare una vita umana come se fossi uno di loro.
Così guardo quei volontari che distribuiscono pasti caldi
come se fossi uno di loro.
Poi guardo quelle persone colpite dalla tragedia, ma non
sarà possibile immaginare, nemmeno lontanamente, quello che stanno provando
loro.
Ho in mente l’ultima foto che ho scattato ad Amatrice,
dalla Croce dell’Eremo, dopo una passeggiata in mezzo al bosco. Una panoramica
che la riprende tutta, dalla curva delle suore fino alla Chiesa di
Sant’Agostino.
Questa foto è l’ultima che ho scattato ad Amatrice. Risale allo scorso anno.
venerdì 12 agosto 2016
Il cerchio sta per chiudersi
domenica 3 luglio 2016
Esperimento
Fra camminatori di solito ci si saluta, allora ho provato a fare un esperimento a proposito del saluto ed è venuto fuori quel che segue.
Con gli anziani il saluto è quasi contemporaneo, anzi in prevalenza sono stato anticipato, si parla di frazioni di secondo.
Con le persone di mezza età, più o meno come me, c'è stato un ritardo, nel senso che hanno salutato se sollecitati.
Con i giovani è stata dura: la maggior parte tira dritto, gli sguardi non si incrociano nemmeno, raramente rispondono al saluto.
Con quelli che hanno gli auricolari non c'è storia: immersi nel loro mondo digitale non ti c.... nemmeno di striscio!