Quando ti arrivò quel
messaggio su whatsapp rimanesti sorpreso.
Eppure avevi già fatto ritrovi
del genere! Eppure avevi già scritto di ritrovi del genere!
Ma un incontro fra compagni di
classe delle elementari era fuori dalla tua immaginazione.
Guardando quella foto ti sei
reso conto che da tanti anni non vedi quelle persone. Da allora ne sono
passati circa quaranta e non ricordi nemmeno quando è stata l’ultima volta che
hai avuto modo di parlare con l’unico, forse, con il quale è stato possibile farlo.
Hai sempre pensato che
incontri del genere portino con sé speranza e paura.
Speranza di rivedere qualcuno
dopo tanto tempo e accorgersi che un certo feeling esiste ancora, paura di
rendersi conto che quel feeling è andato smarrito o non è mai esistito.
In te, questa volta, prevaleva
la seconda.
Ogni incontro porta con sé
emozioni diverse. Quelli che avevi fatto in precedenza erano diversi. Lì avevi
provato a chiudere gli occhi e avevi riconosciuto le voci e quelle ti avevano
fatto immaginare di essere ritornato per pochi attimi, per incanto, sui banchi
di scuola delle superiori o in caserma.
Questa volta non hai memoria
di voci. Non ricordi le voci di quelle persone e per questo sai già che quella magia non
avverrà.
Non hai deciso subito di
andare all’incontro, hai temporeggiato un po’, ma poi hai accettato con
piacere. Non hai mai avuto paura del passato, anzi lo hai ricordato spesso, non
per rimpiangerlo ma per imparare da lui a vivere il presente che proietta nel
futuro.
Ti sei avvicinato all’ora dell’incontro
come se dovessi andare ad un appuntamento al buio. Ti ricordi i nomi, alcune
foto recenti ti hanno aiutato a riconoscere ancora meglio i ragazzi, ma sai poco
o niente di loro e loro sanno poco o niente di te.
Fra loro c’è la persona che
per lungo tempo è stato il tuo migliore amico e c’è la persona per la quale,
all’epoca delle elementari, prendesti la prima cotta.
Siamo arrivati, per scherzo ci
siamo presentanti come si fa la prima volta che ci si incontra, e subito il ghiaccio
si è rotto. Nessun imbarazzo, il tempo non è mai passato. L’atmosfera è
gioiosa, c’è voglia di scherzare, di conoscere e lasciarsi conoscere, di
sviscerare stralci di vita belli e meno belli, alcune parole lasciano intuire
ferite, come quelle che ognuno porta dentro di sé.
E così ognuno saprà qualcosa
in più del percorso di vita dell’altro, un percorso che talvolta può destare
sorpresa.
Alla fine sei contento di aver
partecipato. Qualcuno vuole allungare la notte andando in centro, ma tu
preferisci andare a casa. Non per pigrizia, non per stanchezza, perché anche tu
vorresti che quella notte finisse più tardi possibile. Negli ultimi anni sei
stato una specie di collezionista di emozioni e per questa sera ne hai
collezionate abbastanza.
Come colui che trovandosi un bicchiere di buon vino
tra le mani lo sorseggia piano piano per gustarselo pienamente, anche tu vuoi
assaporare le emozioni di questa serata, lentamente, bevendole dal calice più prezioso:
quello della vita.
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