giovedì 14 gennaio 2010

Giornate sì, giornate no

Non tutti i giorni sono uguali, ce ne sono di quelli che lasciano il segno, magari perchè hai fatto qualcosa che non avresti mai pensato di fare. E la cosa sorprende te per primo e ti costringe a pensare a quelle azioni o a quelle reazioni delle quali non sei per niente contento, anche se, pensi, quando ci vuole ci vuole.
Così arriva l'ora di coricarsi e la giornata finisce, con la speranza che... domani è un altro giorno, si vedrà.

8 commenti:

  1. Confesso che cova una certa curiosità... che è notoriamente femmina.
    Ma sicuramente è qualcosa di personale. Quindi chiedo venia.

    Buonanotte sommessa per via della terribile catastrofe di Haiti.

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  2. Haiti. Quella catastrofe dovrebbe mettere a tacere ogni piccolo malumore personale.

    Ciao Bianca, solo piccole tensioni, che alla luce di fatti più importanti non vale la pena di dire, anche se sul momento fanno... girare, condizionando la giornata.

    E qui chiedo: a chi è capitato di sorprendersi delle proprie azioni, facendo conoscere una parte di voi che non conoscevate?

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  3. Carissimo Ben,
    quanno ce vo' ce vo!

    Cara Bianca, sarà notoriamente femminile ma ci sono uomini molto più curiosi di noi perciò sfatiamo questo mito.

    Tanta vicinanza emotiva alla povera gente di Haiti. Grazie Bianca per averne fatto cenno.
    I TG di queste sere tolgono il fiato: angosciante vedere le facce attonite della gente che vaga per le strade. Chissà perché, però, ancora una volta di fronte a queste catastrofi, penso a quanti sfruttano il dolore altrui per fare notizia urlata.

    Buonanotte.

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  4. Ma no, Ben, non è così: le cose vanno su due binari separai, altrimenti di fronte alle tragedie del mondo dovremmo vergognarci ogni momento per i nostri piccoli crucci. E' normale e umano.

    Riguardo alla tua domanda, mi è capitato, se parli di quando si riesce a dire in faccia a qualcuno cosa pensiamo davvero. Spesso lascia spiazzati chi ci conosceva sotto un altro aspetto ma a volte siamo forse noi a stupircene per primi. Non trovi?
    Leggerò la eventuale tua risposta domani, caro Ben. Stasera sono troppo cotta e mi ritiro. Ciao.

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  5. Terribile: l'Apocalisse.
    Faccio fatica a guardare le foto, quando penso a un Paese che era già disgraziato assai per conto suo.
    Speriamo almeno che gli aiuti arrivino e siano efficienti.
    In molti si stanno mobilitando.

    Riguardo ai nostri crucci è vero: è umano che continuiamo ad averli. Magari un poco ridimensionati.

    Serena notte a voi.

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  6. Eleggo Ben Mr. Discrezione.
    Buonanotte, my dear friends.

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  7. Ciao Bianca, ciao Maria.
    Però, che strano rispondere quasi un giorno dopo. E' come andare in differita anziché in diretta. Va be', per ora è così, poi chissà.

    Il fatto non è sorprendersi di dire le cose in faccia, ma il modo in cui vengono dette. Io ad esempio in questi casi difficilmente mi sottraggo dal dirle, ma di solito, anzi fino a questi giorni, il modo di dirle era, come dire?, molto soft.
    Invece ho conosciuto un altro Ben, uno che si arrabbia (l'ultima forte arrabbiatura che ricordo risale ai 14-15 anni) e uno che urla (figuriamoci, ho una voce che a fatica mi si sente).
    Questa è stata la vera sorpresa, per gli altri, ma soprattutto per me stesso. E devo dire che questo è un Ben che non mi piace.

    Bene, ho appena risposto ed è quasi l'ora di dirsi nuovamente buonanotte.

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  8. Io invece al contrario strillavo spesso, ma ora accade di meno.
    Molto di meno.
    Meglio per me e per il... circondario.
    :-D

    'Notte.

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