sabato 1 maggio 2010

Quanto siamo attaccati a...

Un rapidissimo cambio stagionale dell'armadio mi ha portato a riflettere sull'attaccamento che abbiamo per gli oggetti.
Io, generalmente, sono uno di quelli che non butta via niente, perché, per così dire, mi ci affeziono. Tuttavia, pensandoci attentamente, sono poche le cose che mi sono portato dal passato. Conosco persone che hanno portato con sé il più caro giocattolo dell'infanzia, donne che non riescono a staccarsi da una bambola particolare o da una collana ricevuta in regalo da qualcuno a cui sono o sono state legate in modo particolare.
A me sono venute in mente solo poche cose che "abitano in cantina", provenendo dalla casa in cui abitavo prima di metter su famiglia: vecchie foto, vecchie lettere ricevute durante il servizio militare, la stecca di quell'anno, colorate e con le firme di alcuni commilitoni, le agende che usavo a scuola (non usavo il diario), con le scritte dei compagni e delle compagne di classe. Fra tutte, una sola cosa non è mai finita in cantina e "soggiorna nel soggiorno": una foto della ragazza che è diventata mia moglie scattata durante la prima gita che abbiamo fatto da fidanzati, ritagliata e incastonata in una cornice particolare: una scatola dei Baci Perugina fatta a forma di cuore.

22 commenti:

  1. Ciao Ben e ciao a tutti.
    Gli oggetti da cui non ci separeremmo? Sono pezzi della nostra storia personale, evocano i ricordi belli, hanno un valore affettivo importante, sono legati a un momento, a un'emozione, a un pensiero.
    Anch'io amo molti oggetti di questo tipo e li conservo con cura.
    In fondo fanno parte anch'essi della nostra spiritualità, no?

    RispondiElimina
  2. Oooops...Ho dimenticato di salutare, scusate.
    Alla prossima.
    Un saluto speciale, se posso, a Bianca, che non scrive ma so che ci segue. :-)

    RispondiElimina
  3. Ciao a voi.

    Noi come area archeologica, oggetti come pezzi della nostra storia.
    E' vero che evocano ricordi, rinfrescano la memoria, ci fanno ripensare ad un passato che è finito, ma anche ad un passato che è diventato presente.
    A volte gli oggetti non ci sono più, ma in quel caso il ricordo ci appartiene ancora, se riusciamo a mantenerlo vivo dentro.

    RispondiElimina
  4. Cara carissima Ines,
    grazie del tuo graditissimo saluto!

    Sì, per ora ho dovuto rallentare molto in Rete perché rappresenta per me una grande dispersione di energia e concentrazione (anche per un fatto caratteriale) nonostante le meraviglie che offre.

    Infatti non scrivo più nemmeno sui forum, compreso il mitico "Leggere e scrivere".
    Altrimenti distrazione totale e continua, ma non sarà così per molto, spero.

    A proposito di buttare: capito a proposito, io non butto mai niente quando posso.

    Oggi mi sono sbarazzata delle mie pantofole blu e ho fatto in fretta e furia perché sono stata assalita dai ricordi :-))))))))))
    Ma si può?!

    Un caro saluto a te, Maria, Ben e a presto!
    Bianca

    RispondiElimina
  5. Ciao Biancaaaaaa,
    Capita anche a me. Adesso sono alle prese con un rasoio che non ne può più e che a me, invece, sembra sempre nuovo.

    RispondiElimina
  6. Ciao Beeeeeennnnn.

    Io una tragedia: ieri ho buttato via le pantofoline proprio prima di chiudere il sacchetto della spazzatura e scendere giù.

    Sennò comincio: oh, quanti chilometri abbiamo fatto insieme (in casa), come quella volta che... e quella volta che...
    ahahahahah.

    Per altre cose invece, tipo l'abbandono della madrepatria non provo nostalgia alcuna.
    Evidentemente sto benone qui.

    Allora, da un po' di tempo con mia grande gioia sono molto mattiniera e se non faccio attenzione il mostro comincia a camminare, con o senza pantofole...

    Un caro saluto a voi di proficua e felice giornata,
    Bianca

    RispondiElimina
  7. Ciao a tutti.
    Stiamo BEN messi, vedo, in quanto a voler conservare gli oggetti.
    Buon segno? Voglio dire: anch'io mi affeziono agli oggetti per le ragioni che ho detto e mi dispiace disfarmene, quando sono costretta.
    Ma questo legame affettivo, che immagino anche in voi ancor molto più intenso con le persone, ci riporta forse troppo ai ricordi e al passato? Non so.
    Bianca, se posso, trovo interessante che tu non abbia vissuto come una "perdita" il distacco dalla tua terra. Sicuramente, come dici, vivi bene dove vivi e non soffri di quella nostalgia struggente che coglie chi lascia il luogo natale e si sente "fuori luogo" per il resto della vita.
    Positivo per te. Complimenti.
    Un caro saluto a tutti

    RispondiElimina
  8. Non necessariamente. Voglio dire che determinate cose possono farci rientrare nel dettaglio del ricordo, senza per questo essere nostalgici, ma credo che i ricordi si portino dentro a prescindere dagli oggetti.
    Il fatto di non buttare via niente è anche dettato dal fatto, faccio un'ipotesi per esempio, di non voler sprecare quando non è il caso, al di là dei ricordi.
    Un caso come quello di Bianca credo ponga riflessioni diverse.
    Una potrebbe essere quella che, per quanto ci possa sembrare e per quanto si possa star bene nel nuovo posto, dalla terra natia non ci si stacca mai del tutto.
    Buona giornata.

    RispondiElimina
  9. Eh già cara Ines e caro Ben, ci avete preso tutti e due!È vero, io non conosco la nostalgia, non mi manca l'Italia, ci torno poco per ora - conto però di muovermi di più - e mi trovo benone in Olanda.Ma come si possono dimenticare del tutto le proprie radici, anche considerato il fatto che avevo 34 anni quando sono partita, dunque ancora giovane ma non più una baby?Ho cercato di mediare e spero / credo di esserci riuscita.Addenda: il mio pigiamino giallo a fragoline, ormai liso, non lo butterò mai.Dopo l'ultima lavatriciata l'ho degnamente conservato.Passi per le pantofole per ovvi motivi...:-)))))Una felice giornata a voi!

    RispondiElimina
  10. Seeeeeeee, e lo spazio non c'è piùùùùù.

    Nel post di prima, pardon.

    Giornata uggiosetta ma vo'.

    Caio carissima/o.

    PS: Si noti il "caio" in luogo di "ciao", così è uscito e cos1i lo lascio!!!

    RispondiElimina
  11. Bianca,
    la tua tastiera scrive parole strane.
    Potresti provare a... cambiarla.
    :-))

    Caio!

    RispondiElimina
  12. Il fantasma del rifugio.
    Che è mai ciò?
    La vendetta di CAIO?
    Il commento parte non parte torna non torna si legge o no... quindi ripeto.

    Buonanotte e caio a voi!

    Bianca

    RispondiElimina
  13. Fantasma del rifugio6 maggio 2010 alle ore 08:38

    AAAAHAHAH!

    RispondiElimina
  14. Bianca, cosa hai fatto?!?
    L'hai evocato e ora chi ce ne libera?!

    RispondiElimina
  15. ciao... è una bellissima cosa... un ricordo che vale tantissimo!!!

    RispondiElimina
  16. Ciao Cecilia,
    Ben-venuta al Rifugio e grazie della visita.
    Ho sbirciato nel tuo Diario, poi ci tornerò. Intanto ti dico che la foto che fa da sfondo è bellissima.
    A presto.

    RispondiElimina
  17. Buongiorno a tutti (Ben e Fastasma, ammesso che sia un maschietto) e tutte (Bianca e Cecilia).
    Il primo di tutto: di questo non voglio sbarazzarmi. Sarebbe un peccato.
    Il primo foulard che mio marito mi ha regalato....36 anni fa (è indistruttibile, per giunta); le prime scarpine (tenerissime!) dei miei figli, i loro primi indumenti intimi, le prime lettere, il primo libro che ho letto e il primo che ho letto ai miei figli e...potrei continuare.
    Ho una casa piena di cimeli e mi sta bene così. :-)
    Non amo la nostalgia, ma ci sono nostalgie che mi sono care, perché fanno parte del mio, del nostro bagaglio affettivo.
    Buona giornata :-)

    Ma 'sto Fantasma da dove è uscito?

    RispondiElimina
  18. Ah, le cose appartenute a mia figlia! Ci pensa mia moglie a custodirle: scarpine, vestitini, tutine, ecc. In quanto ai giocattoli, invece, anche per tornare al video del post, alcuni sono stati tenuti, mentre altri, quelli idonei, ce li siamo passati di mano in mano fra amici via via che nascevano i figli.
    In particolare un rumorosissimo camion dei VV.FF non era ben voluto da nessuno. Ricevuto da amici, è stato il primo a ripartire... a sirena spiegata! :-)

    RispondiElimina
  19. Aiuto è tutta colpa miaaaaaaaa: il fantasma del rifugio rimarrà per sempre qui. A meno che...
    Per liberarsene (mi sono già informata) serve un particolare rito propiziatorio del costo di 5.250 euro più IVA.
    Proporrei 5.000 euro a spese di Ben (l'amministratore) e 250 euro mie che ne sono la causa.
    Offerta libera visto il salasso.

    Scusatemi.

    RispondiElimina
  20. Aiutooo, questo fantasma è una rottura di scatole incredibile!
    E che se ne libera più?!
    Tutta colpa mia che l'ho evocato, quindi scrivo un commento più corto che spesso costoro non partono.

    Quindi: condivido in pieno le riflessioni sulla nostalgia e sugli oggetti che la rappresentano.

    Partirà?
    Non partirà?

    Vediamo, comunque per evitare figuracce aggiungo i miei saluti.
    Bianca

    RispondiElimina
  21. Ehm...
    ragazze/i, il fantasma mi ha tolto la lucidità mentale di capire che...

    I commenti partono qualche minuto dopo, ecco perché non comparivano subito.

    Evitiamo i costosissimi riti propiziatori e teniamocelo, va'.
    È innocuo e anche molto simpatico.

    Un caro saluto a voi e vado a combinare qualcosa, si spera :-)))

    A presto!
    B.

    RispondiElimina