domenica 11 gennaio 2009

Notizie di ordinaria quotidianità

Vigilanza Rai, carri armati israeliani a Gaza City, Pdl e Pd, ragazze molestate, pedoni uccisi da auto pirata, disabili aggrediti. Crisi, guerre, violenze, e poi ancora crisi, guerre e violenze.
Fra tutte queste notizie lette sul Corriere online, mi ha dato nell'occhio una notizia riguardante i clochard, perchè ne ho parlato... beh, questo non ve lo posso ancora dire.
Persone che non hanno niente, ma che rifiutano di andare a dormire nei dormitori per non perdere quel niente. Uno di loro ha detto: "Ho tutto quello che serve per passare l'inverno: una coperta, un piumino, un cappello di lana che mi ha regalato un passante e un Vangelo. Non voglio altre coperte e nemmeno altri indumenti perché potrebbero servire ad altre persone."
Una coperta, un piumino, un cappello e un Vangelo.
Non una coperta in più, non un indumento in più: potrebbero servire ad altre persone.

5 commenti:

  1. Questa è vera carità cristiana. Troppo spesso espressa, purtroppo, solo a parole.
    Grazie Ben!

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  2. A proposito di carità cristiana.
    Un amico mi ha prestato due libri, non nel senso classico del termine, che sto portando avanti contemporaneamente ad un altro.
    Il primo è la vita di un santo, il secondo riguarda equivoci, luoghi comuni e credenze che si sono accumulati intorno alla Bibbia.
    E' la prima volta che mi addentro in letture del genere. Poi farò sapere anche di questi.
    Tu, Maria, hai mai fatto letture di questo tipo? E gli altri (se ci stanno leggendo)?

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  3. Intendi vite di santi e libri sulla Bibbia? Non mi pare di ricordarne nessuno, nella mia vita da lettore. Però per l'esame di semiotica studiai da un testo di Sant'Agostino, De Magistro, che è uno dei capisaldi della teoria linguistica (forse ingenua, ma per l'epoca sua senz'altro avanzata).Che sant'uomo!

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  4. Sì, uno riguarda la vita, la spiritualità, l'eredità di un santo francese che fondò una congregazione di sacerdoti che poi è stata estesa anche ai laici.
    L'altro invece riguardà curiosità che dovrfebbero mettere in evidenza quante "psuedo-conoscenze" sono in giro fra coloro che "si dicono" cristiani.
    Non hanno niente a che vedere con la lingua.
    Credo che, e il discorso vale soprattutto per la vita dei santi, a volte sia molto meglio un solo esempio che tante parole.
    E' un tipo di lettura che non avevo mai affrontato, escluso una volta che attinsi notizie relative ad un santo per dare un nome che non fosse casuale a un personaggio di "Al di là delle ombre".
    Non che credo che sia facile, o comune fra i più, leggere questo tipo di libri. E' molto più facile rivolgere l'attenzione, che so io, a libri di storia, di epoche politicizzate, a personaggi storici e famosi (es. Hitler, Che, ecc,), piuttosto che a quest'altro tipo di personaggi, quasi ci fosse una sorta di timore.
    Quando avrò terminato le letture vi saprò dire di più.
    Ciao, e grazie Mik per le tue visite.

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  5. Grazie a te per avermi ospitato. Spero di ricambiare "a casa mia"!
    Comunque, non per entrare in discussioni teologiche che non sono in grado di sostenere, ma la Bibbia è stata scritta da uomini, pertanto deve rispecchiarne, in qualche maniera, il linguaggio e i limiti. E del resto, come diceva qualcuno, i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo.

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