Dopo aver letto che aveva vinto vari premi, rimasi colpito e incuriosito da questo libro da poco uscito. Era il primo romanzo dell’autore.
Accidenti, pensai, uno scrittore che vince così
tanto al primo romanzo deve essere particolarmente bravo. Mi piacerebbe
leggerlo.
Era il periodo in cui prendevo libri attraverso
il prestito bibliotecario, così cominciai a dargli la caccia, ma inutilmente,
perché c’era sempre qualcuno che arrivava prima di me. Dopo un po’ abbandonai
le ricerche e il libro passò nel dimenticatoio.
Ma dopo tanti anni l’ho letto.
Il libro narra le vicende di Alice e Mattia le
cui vite si intrecciano con altre che fanno da contorno ma che non restano
indifferenti. Vite che scorrono parallele, che arrivano quasi a sfiorarsi, ma
senza mai incontrarsi veramente.
Le amare vicende accadute in giovane età ai due
protagonisti ne condizioneranno la crescita e il futuro, causando ad entrambi
problemi di salute e non solo. Le loro vite rispecchiano varie problematiche
che riscontriamo nella quotidianità, mettendo in evidenza soprattutto quelle di
chi non rientra nei “canoni della normalità” come la società preferirebbe.
L’autore riesce, a mio avviso, nell’intento di
caratterizzare i personaggi, descrivendo le loro vite difficili e dure, il loro
tentativo di sopravvivere in un mondo che non sempre riescono a capire.
È scritto molto bene, è scorrevole, e ogni pagina
invita a continuare a leggere, fino alla fine.
Dopo averlo letto, ho capito perché vinse vari
premi: davvero bello.
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