Negli ultimi giorni mi è tornato alla mente, con forza, un gioco di versi che scrissi alcuni anni fa. Allora lo avevo scritto in un modo, oggi lo farei in maniera leggermente diversa, lasciando invariato il titolo.
Il silenzio e la fiammella
Quel suono
vivo e scoppiettante
è ormai muto.
in preda al vento
che si spegne in un momento.
dell’esile filo di fumo
poi più niente.
Quella forte brezza
ha spento un’illusione.
Dal dubbio sei assalito.
Confuso ed avvilito
Cerchi una ragione
per placar la delusione.
Tu come un cerino
vuoi riaccender lo stoppino
e sfreghi, sfreghi nuovamente
ma quello ormai è indifferente.
Il fiammifero è consumato
giace sul pavimento
annerito e bruciacchiato.
E quel suono!
A malincuore
ti stai abituando
a quel rumore:
il silenzio.
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