martedì 22 dicembre 2020

Quest'anno, i miei auguri...

Natale è alle porte.

Natale è quel periodo in cui si concentra tutto quello che di buono può uscire dalle persone. Siamo tutti più buoni, più gentili, più comprensivi, più altruisti, più disposti verso l’altro, più…, più…, più…

Natale è periodo di scambio di auguri.

Questo vale per molti, perché la straordinarietà di questa festa è che viene festeggiata anche da chi non crede in quel Bambino nato in una mangiatoia.

Quest’anno, però, è difficile anche scambiarci gli auguri, perché abbiamo bene in mente quello che sta accadendo da molti mesi a questa parte. Sarà un Natale diverso da sempre, speriamo l’unico, dove non potremo fare tutto quello che non puoi fare mai, come canta una canzone dal sapore natalizio e, mai come quest'anno, il regalo più bello che potremmo desiderare sarà la vita, The greatest gift they'll get this year is life, come dicono le parole di un’altra canzone.

Per molti sarà un N.A.D, un Natale A Distanza.

Negli ultimi mesi abbiamo imparato nuove parole e nuovi acronimi, ma abbiamo scoperto anche nuove paure, che per un po’ ci hanno uniti. Poi, venute meno in tutto o in parte, siamo tornati quelli di prima, in tutto o in parte.

Forse, però, qualcosa ci è rimasto.

Allora, quest’anno, desidero farvi i miei auguri con una poesia di Kahlil Gibran.

L’altro


Il tuo prossimo
è lo sconosciuto che è in te, reso visibile.
Il suo volto si riflette
nelle acque tranquille,
e in quelle acque, se osservi bene,
scorgerai il tuo stesso volto.
Se tenderai l'orecchio nella notte,
è lui che sentirai parlare,
e le sue parole saranno i battiti
del tuo stesso cuore.
Non sei tu solo ad essere te stesso.
Sei presente nelle azioni degli altri uomini,
e questi, senza saperlo,
sono con te in ognuno dei tuoi giorni.
Non precipiteranno
se tu non precipiterai con loro,
e non si rialzeranno se tu non ti rialzerai.

 

Buon Natale. 

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