giovedì 4 aprile 2013

La risposta di...

... Maria in uno dei precedenti post, mi ha fatto riflettere su una cosa.
Maria parlava di Jannacci e dei motivi per i quali rinunciava ai suoi funerali, motivi di personale riservatezza, ma anche, mi è parso di capire, motivi provenienti dall'esterno.

Ho potuto riflettere su alcune situazioni che negli ultimi tempi mi trovano un po' titubante, indeciso su quello che devo fare. Ci sono, potrei dire, dei condizionamenti esterni che mi dicono di agire in un certo modo, che è il contrario di quello che sento dentro.
E allora mi sono detto: è giusto che mi faccia condizionare e rinunciare a causa di qualcosa di negativo? Oppure è meglio andare avanti per quel poco di positivo e perché lo sento?


13 commenti:

  1. Ho potuto riflettere su alcune situazioni che negli ultimi tempi mi trovano un po' titubante, indeciso su quello che devo fare. Ci sono, potrei dire, dei CONDIZIONAMENTI ESTERNI che mi dicono di agire in un certo modo, che è il contrario di quello che sento dentro.
    Mi chiedo:‘ E’ giusto che mi faccia condizionare e rinunciare a causa di qualcosa di NEGATIVO ? Oppure è meglio andare avanti per quel poco di POSITIVO e perché lo sento ? ‘
    (Ben)
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    Caro Ben
    La vita delle creature umane impatta, spesso, in qualche ‘senso di colpa’ indotto dal libero arbitrio; libero arbitrio inteso nella sua più intelligente acquisizione.
    Libero e attento, libero e rispettoso: in un territorio condiviso.
    Non è certo il caso della partecipazione, SI / NO, ai funerali di Jannacci.
    POSITIVO / NEGATIVO e condizionamenti ESTERNI ( ! ) / ( ? ).
    Il timore di essere fraintesi o male interpretati è condizionamento interno o esterno ?
    E’ meglio tacere e offrire al silenzio e alla non azione la propria limpidezza o agire, in forza della propria limpidezza, lasciando che i ‘giudizi’ lacerino, nel gioco del POSITIVO / NEGATIVO e di un lente di lettura, per taluni concava per altri convessa, con aberrazioni che definire ‘cromatiche’ sa di eleganza.
    Sono tanti i casi in cui parola e silenzio, azione e non_azione occupano la scena.
    Silenzio e non_azione, favoriscono la riflessione e permettono di approfondire le cose con distacco emotivo; con la parola e l’azione è il dialogo ad avvantaggiarsene, facendo sì che la comunicazione si ravvivi ( positività) .
    Nell'agire del silenzio e della non_azione s’ergono steccati e montagne d’indifferenza; con la parola e l’azione si può involontariamente ferire e ‘offendere’ ( negatività ).
    S possibili variazioni sul tema a cui inevitabilmente l'uomo è soggetto.
    Un caro saluto a TUTTI ( ma di + a: Ben, Bianca, Ines, Maria ) ;-)
    duccio

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  2. Ciao Duccio,
    ai tempi della scuola capitava di organizzare delle serata fra compagni di classe. C'era chi proponeva e, sapendo che in linea di massima i partecipanti erano ben circoscritti, c'erano due tipi di risposte. La prima: ok, ci sto. La seconda: chi c'è?
    Io facevo parte del primo gruppo, dando la "precedenza" alle persone con le quali ero in sintonia e partecipavo perché potevo godere della loro compagnia.
    Quelli del secondo gruppo preferivano non partecipare se erano presenti determinate persone, rinunciando così anche a coloro con i quali sarebbero stati bene insieme.


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  3. Ho inviato troppo in fretta dimenticando di scrivere...

    Buona domenica!

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  4. Cari tutti,
    breve pausa dai numerosi impegni degli ultimi tempi. Me la sono meritata.
    O no?

    La mia opinione, se permettete.
    Un bel "no" ai condizionamenti (esterni o interiori che siano), ogni volta che è possibile e, personalmente, ritengo sia possibile più di quanto spesso immaginiamo.

    Un altro bel "no" al silenzio, se inteso come reazione o risposta a un confronto: il silenzio può offendere e ferire 'mooolto' più delle parole.

    Un altro bel "no" all'infantilismo della domanda "chi c'è?" a una festa, a un incontro, a una rimpatriata: a ragionare bene tra i tanti "chi c'è" potrebbe esserci ognuno di noi, gradito a qualcuno, non gradito a qualcun altro.

    Tre bei "no" e un unico, cordiale saluto a tutti.
    Ciao ciao
    Ines

    PS. Ciao, cara Maria. Torno quando posso e sempre volentieri, qui al Rifugio.

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  5. Ciao Ines,
    ben tornata.
    Quando puoi, sei sempre la benvenuta.

    E che decisione: no, no,no!
    Così mi piaci!

    Ciao.

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  6. Ines ha scritto:
    Cari tutti,
    breve pausa dai numerosi impegni degli ultimi tempi. Me la sono meritata.
    O no?
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    Cara Ines,
    mi pare di vedere john wayne che s’allontana spalle alle poltroncine, in un cielo azzurro e radioso nello sfondo ; in primo piano compare ‘the end’. In sala s’accendono le luci.
    Massì, meriti la pausa; concordo! E sapendo di quanto sei capace, anche gli applausi ;-)
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    E veniamo alle ‘opinioni’ ;-)
    Ahhh … se le medaglie avessero una sola faccia !
    Invece: Una ADORABILE faccia da SCHIAFFI ! Dritto e Verso ;-)
    Per dire delle ‘opinioni’ e dei comportamenti sottostanti.
    E della mela ?! Quella miniera di importanti elementi nutritivi tra cui vitamine A, C, B1, B2, minerali ed oligoelementi ( potassio, calcio, magnesio, ferro, rame, zinco, iodio e selenio…) che chiude il passo al medico e al farmacista. PECCATO che quel succoso frutto, salute e gioia per il corpo, sia metafora della perdita dell’innocenza e madre ( matrigna ? ) del senso di colpa ;-)
    Mangiare o non_mangiare la Mela ?!
    Un bel "no" ai condizionamenti (esterni o interiori che siano), ogni volta che è possibile e, personalmente, ritengo sia possibile più di quanto spesso immaginiamo. ( Ines )
    Sarà; Cara Ines; sarà.
    A mio avviso viviamo tra causalità e casualità e per sopra più, volenti o no, soggetti al Principio d’Indeterminazione ( di Heisenberg ). Lui lo enunciò per le particelle del mondo subatomico. A ben vedere vale anche per eventi e persone. Ciò che ‘misuriamo’ non è l’evento nel suo essere, ma nel suo ‘interferire’ con l’IO che registra l’evento. Io lo chiamo condizionamento. E spesso la presa di coscienza è posteriore alla reazione che riflette l’evento.
    Un altro bel "no" all'infantilismo della domanda "chi c'è?" a una festa, a un incontro, a una rimpatriata: a ragionare bene tra i tanti "chi c'è" potrebbe esserci ognuno di noi, gradito a qualcuno, non gradito a qualcun altro. ( Ines )
    Caso 1 – Amici di amici organizzano una cena ‘allargata’. Con calore vengo invitato, con la mia Signora, da un caro amico. Nelle more ( ! ) vengo a sapere che alla tavolata sarà presente anche TAL dei TALI, mio lontano buon compagno di liceo. Oggi toccato dalla ricchezza. Porterà come consuetudine, mi dicono, alcune bottiglie di quello buono.
    Su TAL, che non incontro da tanto, corrono voci fondate di esercizio d’ ‘usura’. Pesante.
    Bere o non bere di quel vino ? E quel buon vino, sarebbe veramente ‘buono’ al mio palato ?
    Messo al bivio, accuso giorni e giorni d’acidità gastrica; e disertiamo;-(
    Caso 2 – Un caro e giovane amico, diciamo Francesco, amico dei miei figli, fa spesso volontariato nella Fraternità della Misericordia. Spesso è in turno con una giovane collega, intelligente spiritosa vivace e professionalmente perfetta. Credo anche carina. La compagna di Francesco vive stati d’ansia quando il suo uomo è di turno in sic_accoppiata.
    Francesco vive un inesistente ‘senso di colpa’ per una percepita ostilità in casa. Francesco si rende non_disponibile in sic_accoppiata;-(
    Caso 3 – Un caro amico partecipava attivamente alla vita di FORUM: recensione di film, di libri e di commenti di libri, eventi di vita, curiosità lessicali e modi di dire. La sua compagna si sentiva esclusa. Il mio amico non partecipa più alla vita di Forum.
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    Ma forse non è di questi condizionamenti che Ben ed Ines scrivevano. Ed io sono andato fuori tema;-(
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    Carissima Maria , casualità e causalità: vedi se, TU non avessi scritto di Jannacci ……….. io non sarei uscito di tema ;-)
    A tutti un affettuoso saluto ;-)
    duccio

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  7. Ciao Duccio,
    ti confesso che faccio un po' fatica a seguire il tuo stile, ma ci proverò. Il fuori tema è il benvenuto, anche perché può aprire nuovi orizzonti. Tuttavia mi prendo un po' di tempo per rileggere il tuo commento, poi torno.
    A presto, dunque.

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  8. Caro duccio,
    grazie per gli applausi. In anteprima... bel rischio, diciamolo.

    Ti vedo impegnato in disquisizioni filosofiche. Complimenti: anche tu meriti un applauso.

    Sappiamo bene, caro duccio, che ogni medaglia ha due facce (una da schiaffi e una da carezze, proprio come tutte le persone): l'importante, secondo me, è esserne sempre consapevoli.
    L'esempio della mela - perdonami - mi sembra artificioso.

    Causalità e casualità: mi trovi ferratissima (secondo il mio personalissimo criterio di valutazione, naturalmente) e non per caso.
    Non sono opposte, la causalità e la casualità: gli eventi della vita sono spesso grovigli tanto ingarbugliati che definire un confine preciso tra l'una e l'altra è un'impresa ardua, se non impossibile. Soprattutto se consideriamo l'intrecciarsi di grovigli che appartengono a più vite, a più persone.

    Ciò che accade, "l'evento" in sé non esiste: esistono le persone che fanno gli eventi (i protagonisti) e le persone che vi assistono (spettatori).
    Per chi non è protagonista né spettatore l'evento non esiste, se non quando trasmesso attraverso le parole.
    E qui devo chiudere, con questo tema, altrimenti anticipo un capitolo di... e credo sia inopportuno.

    Alla prossima per i 3 casi da te prospettati.

    A tutti un cordialissimo saluto.
    Ines

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  9. Ines scrive...
    Caro duccio, l'esempio della mela - perdonami - mi sembra artificioso.
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    Cara Ines, perdonarti ?! E di che ? ;-) L’esempio della mela ‘ è ‘ artificioso: fatto ad arte, insomma. Come tutte le figure retoriche. E tu, che scrivi in riga e colonna, in italiano e romanesco lo sai quanto me: che leggo di Matematica e Geometria, che fanno dell’ ARTIFICIO,unito al rigore logico, l’attrezzo dimostrativo per eccellenza. ;-) Prendo di ‘artificio’ l’aspetto bello: FATTO ad ARTE e scanso l’ ARTE_FATTO ;-)
    Affettuosi saluti artificiosi ( creati, fatti con abilità e sapienza ) ;-)
    duccio
    Buona giornata a TUTTI ;-)

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  10. Poiché ogni promessa è un debito, veniamo ai tre casi, caro duccio.

    Partiamo da una considerazione generale: ho notato che molte persone sono convinte che il loro punto di vista sia l'unico giusto (positivo o negativo che sia). Sono pochi coloro che riescono a "sganciarsi" dal sé (l'IO di cui tu parli): l'empatia, insomma, è sconosciuta a molti, per comodo, per pigrizia o per presunzione.

    Nel caso 1, però, penso che il Negativo sia obiettivamente Negativo: un usuraio (mi attengo al tuo esempio) è obiettivamente un disonesto.
    Nel parlare di feste e rimpatriate, di persone gradite ad alcuni e non gradite da altri, credo si parlasse di impressioni soggettive: a me può "piacere" o "non piacere" una persona; ad altri posso "piacere" o "non piacere" io, pur essendo tutte persone giudicate oneste secondo i comuni criteri di valutazione. L'usuraio è una persona disonesta. Punto.

    Caso 2: lasciamo stare l'ingiustificato "senso di colpa" di Francesco, per favore. Nel suo rapporto con la compagna probabilmente manca un requisito fondamentale: la fiducia.
    Il problema non è il condizionamento, accettato e subìto da Francesco: il problema è la mancanza di fiducia, le cui ragioni possono essere giustificate oppure no. Nel caso in cui non siano giustificate(la compagna "gioca" a farsi male con inutili congetture: la mente umana sa essere diabolica, quando vuole) Francesco sbaglia - a mio avviso - a rendersi non disponibile in "sic_accoppiata". Prima o poi la compagna cadrà in simili congetture, applicandole ad altra giovane, bella, vivace, intelligente ... e chi più ne ha più ne metta.

    Caso 3: a meno che 'sto "forumista" non si fosse fatta un'idea insana riguardo alla propria partecipazione al Forum (io, l'insostituibile; io, la colonna portante et similia: esistono persone così) penso che ognuno abbia il diritto di coltivare un interesse, senza sentirsi in colpa con alcuno.
    Se "l'amico" trascorre tutto (o buona parte) del suo tempo libero dedicandosi al Forum il problema non è il condizionamento subìto dalla compagna che si sente esclusa: anche qui il problema è un altro e il "ragazzo" farebbe bene a mettersi davanti allo specchio e farsi onestamente qualche domandina. Poche, ovvie domandine. Poche, oneste risposte. A sé stesso.

    Credo sia superfluo ribadire che ho espresso le mie opinioni, nulla di più.

    Ringrazio Ben per l'ospitalità e saluto tutti con un cordiale ciao ciao.
    Buona domenica
    Ines

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  11. Cara Anonima ( ! ) amica Ines ;-)
    Grazie della cortese e strutturata attenzione ;-)
    Qui, discrezione e misura richiederebbero di chiudere: per non annoiare e non monopolizzare.
    Anzi, chiudiamo. Occorrerebbe un Festival della Filosofia sul sé ed il fuori di sé, su realtà e sua rappresentazione, su libero arbitrio e rispetto dell’altro, su accondiscendenza e debolezza, sull’ ‘essere’ e il vedere l’essere, nella ‘sua’ piena luce o illuminato, attraverso il buco della serratura ( metafora dei pregiudizi e limiti formativo_culturali ), su … ecc …,
    Ma, appunto, chiudiamo qui ;-)
    Buona settimana a te, Ines e a Tutti gli amici del Rifugio, nel reale e nelle sue tante rappresentazioni ;-)
    duccio

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. C'è un commento eliminato. Sono stato io perché l'ho inviato ancora incompleto. Dunque, ricominciamo:

    "Cari Ines e Duccio,
    sono arrivato tardi.
    Quando si dice che il tempo è tiranno...
    Comunque Ines ha dato delle risposte con le quali mi trovo in linea.

    Mi dispiace Duccio, di Filosofia non ne capisco niente, non potrei essere di aiuto :-)"

    Ecco, ora è completo, per quanto non sia lunghissimo.

    Buonanotte!

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