venerdì 18 aprile 2025

Pasqua 2025: ritrovare l’umanità in tempi complessi

Un altro anno è passato ed eccoci arrivati di nuovo a Pasqua.

È cambiato poco rispetto allo scorso anno. Anzi, se possibile è ancora peggio.

Il senso di smarrimento è quasi palpabile.

Guerre, conflitti, violenze e tensioni di ogni tipo diventano abitudine, le vite spezzate non fanno più notizia. In molte parti del mondo, lontane e vicine, sembra che la disumanità abbia preso il sopravvento.

In questo scenario, Pasqua arriva come una pausa, un momento per fermarsi un attimo, respirare e guardarsi intorno con più attenzione, per riscoprire quello che conta davvero.

Le notizie che ci giungono ci ricordano che non bisogna mai dare per scontate la pace e la speranza e in un periodo complesso come quello che stiamo vivendo, dove i valori che andavano bene ieri sembrano non andare più bene oggi, la Pasqua potrebbe assumere un significato ancora più profondo, un vero richiamo all’essenziale, un invito a non perdere il senso dell’umano, a non smettere di credere che ogni gesto, anche il più piccolo e apparentemente insignificante, possa fare la differenza.

Partire da noi stessi, dalle nostre scelte quotidiane, con uno sguardo nuovo, per qualcosa di nuovo e di migliore.

E ricominciare.

Ad essere umani, per esempio.

Buona Pasqua.

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