martedì 31 agosto 2021
U come Uomo no
venerdì 27 agosto 2021
T come Teatro
Quella del teatro è stata un’esperienza che ha dell’incredibile.
Non
posso dire di essere un amante del teatro. Ho visto poche rappresentazioni e,
fra queste, ancora meno recitate da professionisti. Potrei affermare con
certezza di essere al di fuori di quel mondo.
Eppure
quando fui chiamato per occuparmi di questa attività, si parla comunque di
ambito parrocchiale, niente di più, mi ci buttai a capofitto.
Era
una bella sfida, perché mi sentivo come una persona che non ha mai giocato a calcio chiamata ad allenare una
squadra di calcio, per di più chiamata a
sostituire un allenatore che aveva vinto, con la sua squadra, tutto quello che
c’era da vincere.
Non
ricordo nemmeno più il motivo per cui fui interpellato, ma accettai di buon grado,
consapevole del fatto che ci sarebbero stati inevitabili confronti col passato,
ma anche che ogni partita fa storia a sé.
Fu
bello coinvolgere in quel progetto altre persone e, con quelle persone, vedere
crescere una vera squadra, di prova in prova, tanto che alla fine, a
prescindere dall’esito dello spettacolo, dispiaceva a tutti che quella prima
avventura fosse finita.
Quella
prima esperienza fu una vera e propria cavalcata. Scrivendo, insieme ad altri,
quello spettacolo, cercammo di portare quello che ognuno di noi aveva dentro.
Così rappresentammo prosa, poesia, canto e balli con una particolarità: non
c’erano primi attori e comparse, ma tutti erano protagonisti.
Provai
ogni sorta di emozione e, forse per la prima volta, mi accorsi di quanto fosse
bello cercare di mettere gli altri nella condizione di esprimersi al meglio,
piuttosto che cercare di essere al centro di una scena. Un lavoro proprio
dietro le quinte, con la scrittura, l’adattamento, l’organizzazione, la ricerca
di persone di buona volontà per mettere in piedi e costruire, anche materialmente,
tutto quello che c’era da fare.
Non mancarono certo le arrabbiature, perché, non essendo una compagnia teatrale, alle
martedì 24 agosto 2021
S come Sogni
venerdì 20 agosto 2021
R come Ridere
Una
risata è terapeutica.
Ci
sono giornate in cui sembra che tutto vada storto, quelle in cui si dice che ci
si alza con il piede sbagliato.
Ma
basta poco, una battuta con un collega, una situazione comica inaspettata, una parola
fraintesa che dà il via a equivoci a catena, ecc., e tutto cambia.
Si
comincia a ridere a crepapelle, e più si cerca di trattenersi, perché ci si
trova in un luogo dove non si può lasciarsi andare totalmente, più viene da
ridere.
A
volte viene da ridere soltanto vedendo ridere qualcun altro, così, senza un
vero motivo.
Gli
occhi cominciano a lacrimare, la faccia si deforma, gli addominali cominciano a
lavorare, il suono strano della risata esce dal nostro corpo, per terminare con
un “ohi, ohi, ohi!” che non è dolore, ma soddisfazione piena.
Che faticaccia, che sudata!
E
se tenti di raccontare quello che è successo? È inutile, non fa ridere
nessuno!
Perché
quel momento è unico e irripetibile.
Ma quant’è bello ridere!
sabato 7 agosto 2021
Q come Quattro passi
Da lì è partita un'avventura incredibile, che mi ha fatto domandare Ma davvero?, che mi ha sorpreso ma che mi ha fatto scoprire qualcosa di inaspettato e di bello che era dentro di me.
Bastava portarlo alla luce del sole, ma non era né facile né scontato.
Quel libro, regalato a mia figlia per il suo undicesimo compleanno, è stato la chiave per aprirmi. Quello che è avvenuto dopo, nel corso degli anni, lo devo a quei Quattro passi iniziali.
martedì 3 agosto 2021
P come Preghiera
(Tratto da il Profeta, Kahlil Gibran)