domenica 1 marzo 2015

Caro Rifugio ti scrivo

Così mi distraggo un po', avrebbe detto un celeberrimo artista.
Da tanto tempo non ti scrivo, eppure pochi anni fa affidavo a te tante delle mie emozioni, con la speranza di condividerle con qualcuno. E così è stato.
Proseguendo ti ho progressivamente abbandonato.
Non ho niente contro di te, sia ben chiaro, ma è mutato il mio modo di sentire e vivere emozioni, pensieri e parole (direbbe un altro celeberrimo artista).
Oggi però voglio raccontarti quello che è accaduto ieri, ma prima devo fare una piccola premessa.
Un mio vecchio compagno di scuola poco tempo fa mi ha mandato a leggere il suo primo libro che è stato pubblicato dopo tanti anni di gestazione. Non l'ho ancora letto, e appena l'avrò fatto ne scriverò qui. 
Quando mi scriveva (lavora in Cina) per chiedermi qualcosa e per comunicarmi le novità, mi faceva rivivere quello che avevo provato quando io ero nell'intento di far vedere la luce al primo romanzo, Nel mezzo della notte, che quest'anno compie dieci anni. Attraverso di lui rivivevo le emozioni di allora e non ti nascondo che per un momento ho pensato di riprendere in mano quei due manoscritti che da tempo dormono in qualche cartella del computer. 
Non l'ho fatto perché nel frattempo stavo portando avanti progetti diversi. Finiti questi non l'ho fatto perché mi piace di più portare avanti gli incontri settimanali con i ragazzi, e questo richiede preparazione ed energia, altrimenti non danno scampo. 
Ieri però, dovendo affrontare un argomento legato all'amicizia, non ho potuto fare a meno di riprendere in mano quel mio libro di dieci anni fa. Calzava alla perfezione. Ho fatto le fotocopie di un capitolo e mantenendo l'anonimato riguardo all'autore ho cominciato a leggerlo. Solo una parte, perché l'argomento ha stuzzicato subito i ragazzi.
Tutto questo ha suscitato in me altre emozioni, ma mi risulta sempre più difficile scriverne, così come mi risulta difficile scrivere della gioia che provo quando svolgo altre attività legate a loro o ad altro.
Oggi ci sto riprovando, caro Rifugio. 

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