Dopo il mese di marzo, le mie letture sono proseguite su due binari: uno teologico, l’altro poetico.
Due
raccolte: la prima di omelie, la seconda di poesie.
Le ho lette contemporaneamente e l’ho trovato interessante, perché l’una non escludeva l’altra. Sembrava quasi che andassero a braccetto.
Ho
iniziato le omelie ed ho trovato in esse qualcosa di poetico, tanto da farmi
venire in mente un sacco di idee per ora inespresse.
Mi
sono detto: queste omelie trasmettono emozioni tanto quanto le poesie.
Le
poesie, a volte, mettono in difficoltà (soprattutto me): non sempre sono
comprensibili e danno adito ad un sacco di interpretazioni che lasciano sempre
un dubbio: ma l’avrò capita?
Le
omelie, invece, offrono maggiore comprensibilità.
Questa lettura parallela non ha distolto la mia attenzione da nessuna delle due. Anzi, mi ha dato modo di metterle a confronto, trovando vari punti di contatto, nonostante che il linguaggio fosse diverso.
I
temi, spesso, erano gli stessi e sono quelli che ci accompagnano tutti i
giorni: la vita, l’amore, i dubbi, i sentimenti umani, le debolezze umane, la
morte, la fede, la ricerca di Dio.
Dio.
I titoli:
Omelie
di Don Giorgio Mazzanti, a cura di Edi Natali (Morcelliana, 2020).
Poesie
di Emily Dickinson (Giunti, 2022).