È il secondo romanzo a fumetti di questi autori che leggo. Ho imparato ad apprezzarne disegni e parole. Queste ultime, in alcuni casi, sono pura poesia.
Questa storia è ambientata
nella seconda guerra mondiale, quando un tedesco fugge da un campo di
prigionia, trascinandosi dietro, suo malgrado, un italiano. Ai due si aggiungerà
un russo, costretto a seguirli.
I tre comunicano nella loro
lingua.
Qui è sorto il mio primo
problema: tradurre o no le scritte in lingua straniera?
Ho deciso di non farlo, affidandomi
all’istinto, proprio come stavano facendo i tre protagonisti, che non si
capivano o non volevano capirsi, ognuno chiuso in difesa, per diffidenza, per mancanza
di fiducia nei confronti dell’altro.
Ma la fuga li costringerà, in
alcuni frangenti, a doversi fidare, a dover far uscire fuori la personalità
della persona e non del soldato.
Attilio, l’italiano, è un giovane
di circa ventiquattro anni, che riflette su ciò che lo ha portato fino a lì. Amava
la famiglia, il suo piccolo paese. È lui il narratore della storia, attraverso
i suoi ricordi di bambino, e poi di giovane, fino alla partenza per la guerra, che
si intersecano con presente.
Senza fare confusione tra
queste fasi, gli autori narrano e disegnano in maniera che ho trovato
meravigliosa. Con i disegni, a volte si ha la sensazione di essere sul posto.
Riescono a farti capire il freddo, la desolazione, l’immensità dei paesaggi, la
tristezza, la rabbia, la speranza, le emozioni, i pensieri.
È un libro che ci parla di
guerra, della sua inutilità e anche il fatto che i tre personaggi non riescano
a capirsi a causa delle lingue diverse, forse vuole dirci che anche la guerra,
le guerre, sono incomprensibili.
Parla delle emozioni provate
quando tutto sembra sempre sull’orlo della fine.
Parla della fiducia che si
acquisisce con la conoscenza della persona, quando i pregiudizi vengono
sconfitti.
Ci dice che siamo tutti uguali,
quando l’odio viene messo da parte.
Un libro che fa riflettere su tanti aspetti della vita e della morte, una bella scossa per gli animi e le coscienze.
Se dovessi dare un voto, sarebbe sicuramente alto.
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