“Dicono che porto bene la mia età,
ma a me sembra di essere soltanto il ricordo di un uomo,
di quell’uomo che sono stato”
Questo è il mio ultimo racconto e mi fa piacere condividerlo sul Rifugio, con un'apertura del tutto straordinaria, in questo giorno per me particolare.
Puoi sfogliarlo oppure andare alla pagina per leggerlo con calma CLICCANDO QUI.
Buona lettura.
Roberto
Grazie per la generosa condivisione, Roberto.
RispondiEliminaLo leggerò con calma e molto molto volentieri.
Un caro saluto
Ines
Grazie a te, Ines.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Tenero e toccante, questo tuo racconto, Roberto.
RispondiEliminaE per giunta con una complessità intrinseca, poiché l'io narrante è un uomo di età avanzata, solo - come tanti anziani di oggi, purtroppo - e con lo sguardo rivolto verso la grande finestra dei ricordi.
Non manca, e non poteva mancare in una tua storia, quella nota che si spande e scalda il cuore: la nota dei sentimenti, dei buoni sentimenti espressi con sobria partecipazione.
Spicca e colpisce, tra le altre, una delle "pagine" più amare della nostra Storia: l'efferatezza dell'antisemitismo durante la seconda guerra mondiale.
E il coraggio con cui un ragazzino aiuta otto ebrei a sfuggire al crudele destino che li attendeva?
Ecco: questa è la pagina più commovente di questo bel racconto.
Un caro saluto, Roberto
Ines
Grazie Ines, grazie di cuore.
RispondiEliminaHo scritto questo racconto partendo da alcuni ricordi di mio padre.
Tempo fa giocammo un po'. Io ero l'intervistatore, con tanto di taccuino per gli appunti, e lui l'intervistato.
Gli chiesi di parlarmi del suo primo amore. Poi, di parlarmi di un altro episodio importante, escludendo mia madre o noi figli.
Vennero fuori due episodi sui quali ho cercato di scrivere.
Allo stesso tempo mi resi conto che altri se ne erano andati, forse per sempre.
Un abbraccio, cara Ines.
A presto.