Caro Rifugio,
in questo periodo così strano, ed allo stesso
tempo incredibile per molte generazioni di persone, mi sei tornato in mente.
Da molto tempo non mi affacciavo in questo posto
virtuale, nel quale mi sono rifugiato tante volte, ed oggi ho deciso di
lasciare alcuni appunti, un post, per cercare di esprimere quello che provo,
quello che sento.
Cerco di farlo, perché la situazione è così
stravolgente che non sono sicuro di essermi pienamente reso conto di quello che
sta accadendo.
La vita, fino ad oggi, ci ha riservato la sua
parte più semplice, quella più bella, senza problemi così evidenti da
coinvolgere l’intero mondo, tutto assieme. Gli anziani che hanno vissuto una
guerra, fra coloro che ancora sono in vita, probabilmente hanno vissuto
qualcosa di simile, ma alcuni di loro dicono che non è la stessa cosa.
Fino a ieri siamo stati egoisti, individualisti,
per certi versi prepotenti. Così vicini fra noi, ma mai così distanti.
Oggi un virus invisibile agli occhi ci fa
riscoprire, nel pericolo e nell’incertezza globale, l’importanza dei rapporti
umani, proprio perché, per il bene comune, ci sono stati temporaneamente sconsigliati.
Riscopriamo o scopriamo l’importanza dei valori
umani, ma anche l’importanza di quelle persone che rischiano la propria pelle
per un bene più grande, quello di tutti.
E mi commuovo.
Mi commuovo a vedere la foto dell’infermiera che
si addormenta sulla testiera, sfinita dopo un turno infinito.
Mi commuovo a vedere la gente che tenta di stare
vicina ed unita agli altri attraverso la tecnologia.
Mi commuovo quando vedo in televisione le persone
che si affacciano ai loro balconi per applaudire altre persone, che in quello
stesso momento rischiano in prima persona, o che cantano e suonano pur di non
rinunciare a quel contatto, visivo e sonoro, che per ora ci resta.
Mi sono ritrovato a seguire un rosario in diretta
Facebook. Mai avrei pensato che potesse accadere, ma è stato bello vedere che non
ero solo, e che insieme ad altri non volevo rinunciare a quel momento così intenso
e così speciale.
Adesso è importante capire quanto ognuno di noi
sia importante per gli altri e quanto gli altri siano importanti per noi.
Oggi, forse, lo abbiamo capito. Speriamo di non
scordarcelo quanto tutto questo sarà finito. Perché prima o poi finirà.
Mai come oggi riscopriamo il significato di frasi
che ci siamo ritrovati in eredità.
Dalla letteratura abbiamo ricevuto parole come “Uno
per tutti, tutti per uno”, dalla musica canzoni come “Gli altri siamo noi”, dal
Vangelo parole come “Ama il prossimo tuo come te stesso”.
Era possibile accorgersi prima di tanta bellezza?
Sì, era possibile, ma oggi ce ne siamo accorti. E
allora facciamone tesoro.
Andrà tutto bene!
A presto.
Caro Ben per me che ho una figlia in difficoltà purtroppo questo nuovo clima di bellezza e commozione seppur condivisibile non ho possibilità di goderlo ; le mie energie sono tutte e soltanto rivolte nella ricerca di uscire dal guado unica cosa che al momento potrebbe ridarmi la felicita' con quella forza che ha mostrato Benigni per suo figlio nella vita è Bella e come farebbe qualsiasi genitore che inventa l'impossibile pur di aiutare il proprio figlio. Josil
RispondiEliminaCaro Josil,
RispondiEliminati sono vicino, consapevole di non poter fare molto di più, se non questo.
La frase "andrà tutto bene" infonde speranza, e la speranza ci dà la forza per continuare un cammino intrapreso in cui crediamo, anche se difficilissimo e anche se non tutto dipende da noi.
Non molliamo.
A presto.