mercoledì 19 settembre 2012

Settembre canterino, come viene viene

Mamma mia che settembre. Sapevo che sarebbe stato intenso, ma non così tanto!
Qualcosa era previsto in questo scorcio d'estate, ma qualcos'altro no. E così, dal punto di vista musicale, ci sono state delle sorprese.
Era previsto che Giancarlo ed io cantassimo ad una festa di battesimo. Che divertimento! Abbiamo cantato per oltre quattro ore, ci siamo divertiti e, a quanto ci risulta, abbiamo fatto divertire. Eravamo in uno stato di grazia speciale, ogni cosa, anche le canzoni mai provate, ci venivano bene. Credo che sia qualcosa di irripetibile.
Ma il bello doveva venire il giorno successivo. Alla Festa dell'uva, a causa del brutto tempo, viene a mancare l'orchestrina. Discutiamo sull'eventualità di aprire o tenere chiuso lo stand dei bomboloni. Poi uno dice: "Certo, se ci fosse un po' di musica per attirare gente in giardino, allora si potrebbe anche aprire."
Rispondo "Se è per questo credo che si possa rimediare, fammi fare una telefonata."
Così chiamo Giancarlo, sono quasi le 20 e lui è a farsi un aperitivo in città. Però dice che ci sarà, forse con un po' di ritardo. Rispondo che, in tal caso, inizierò da solo. 
Bene, la serata è nostra! Vado a casa, mi cambio, prendo il mio pc e torno di fretta per montare l'impianto.
Giunge l'ora, così inizio da solo, pochi minuti dopo arriverà anche Giancarlo.


Ma c'è qualcosa di magico nell'aria, come il giorno precedente. La gente chiede di ballare e noi non abbiamo brani ballabili, da sala, nel nostro repertorio. Così rovistiamo nel computer alla ricerca di questo tipo di brani e cominciamo a cantarli, brani conosciuti ma nemmeno mai aperti. Improvvisiamo e giochiamo sul fatto di mettere qualcosa che non sappiamo bene cosa sia. Questo diventerà il gioco della serata e punto di feeling con il pubblico che, a volte, porge l'orecchio per cercare di indovinare il ballo che andremo a mettere di lì a poco. Ne esce una serata quasi tutta improvvisata, fino a quando la pioggia farà scappare tutti quanti.
Dopo la festa di battesimo e la serata danzante, è arrivata la ciliegina sulla torta: domenica scorsa abbiamo cantato alla festa di un matrimonio. 

Che dire: se avessimo avuto un impresario probabilmente non avremmo avuto tante chiamate.
Sicuramente ci saremmo divertiti meno.

2 commenti:

  1. Ma che bello!
    Mi è piaciuto il racconto di queste vostre esperienze musicali, Ben, e mi sono piaciute le foto.
    Grandi.
    "Come viene viene": in quante occasioni ci si prepara nei minimi dettagli, senza trascurare nulla, tutto sotto controllo e ne esce un fiasco (di vino)?
    Poi capita casualmente il "come viene viene" e, magia, niente fiasco, niente vino, ma divertimento e successo a iosa.

    Ciao
    Ines

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  2. Ciao Ines,
    quella del divertimento è stata una chiave importante, come lo è stato anche trovare quel modo di giocare con il pubblico.
    A freddo, dopo la festa, la mamma della sposa ci ha riferito che alcuni degli invitati hanno detto che il nostro divertirsi traspariva e finiva per contagiare.
    Forse ha un po' esagerato, ma questa cosa ci ha fatto molto piacere.
    E poi improvvisare mi piace, non è la prima volta, l'ho fatto durante le presentazioni dei libri, durante lo spettacolo dello scorso anno, sempre alla Festa dell'Uva, ed anche in Tv, quando cambiai, in diretta, un verso ad un gioco di rime.
    Certo, si rischia, ma l'importante è non perdere di vista chi siamo, i nostri limiti, e, come nel caso delle esperienze musicali, non prendersi troppo sul serio.
    Caspita, quanto mi sono divertito!
    Con Giancarlo, adesso, ci siamo presi una pausa. Io adesso devo seguire le prove di una recita, poi ci rimetteremo sotto per aggiungere altri brani e colmare qualche lacuna.
    Ci siamo dati appuntamento per novembre, ma sono certo che né io né lui riusciremo a resistere. Scommettiamo?

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