Un forte vento di tramontana sta sussurrando che l'estate sta finendo. Dopo la calda stagione all'insegna di un filone prevalentemente musicale, voglio ripartire con una domanda alla quale ho cercato di rispondere su Makitevole e che ripropongo anche qui.
Cosa cercate in un libro?
Non ho un genere preferito, non ho un autore preferito, anche se per Grossman e Gibran ho un debole più che per altri, talvolta seguo i suggerimenti di altre persone, altre volte mi intestardisco con qualche libro al contrario di altri che lasciano perdere dopo venti pagine.
Quando inizio un libro cerco una storia appassionante, personaggi che riescano a coinvolgermi, e che mi tengano incollato alle pagine, invitandomi ad andare alla successiva, ma anche emozioni che risveglino i miei sentimenti, la mia sensibilità, la mia anima. I libri come cibo per l’anima, come spesso viene detto.
Mi piace leggere come un autore riesce a farmi vedere ciò che scrive, come riesce a trasmettere l’emozione di un suo personaggio tanto da farmi immedesimare in lui, mi piace quando un autore riesce a farmi vedere che la camicia di una sua eroina è gialla oppure quando mi fa capire che due personaggi stanno in silenzio oppure quando mi fa sentire il profumo di un fiore, senza che lo scriva.
Cerco un libro che abbia un’anima. Cerco un arricchimento interiore. Qualcuno dice che legge per essere migliore. In un certo senso è così, perché la lettura, anche se non sempre, apre nuove visioni sulla realtà, facendola osservare da un altro punto di vista, diverso e diversamente profondo. E questo non può che arricchire il bagaglio di una persona.Collegando, invece, la lettura alla mia passione per lo scrivere, allora cerco anche tanti insegnamenti e tanti insegnanti, dal più bravo al meno bravo, dal più noto al meno noto, dai quali apprendere qualcosa in modo che un giorno, chissà quando, possa io essere in grado di trasmettere qualcosa ad un ipotetico lettore.