domenica 21 settembre 2025

Lunga vita, Benassi!

Benassi, ancora lui!

Ancora una volta è arrivato un attimo prima di me.

Ma come fa, dico io, a sapere dove vado, a conoscere i miei spostamenti?

È una vita che mi perseguita: a scuola, sul lavoro, nei momenti di svago e anche durante le premiazioni, occasione rare, che forse non torneranno mai più.

E così ieri, al momento della premiazione del X Concorso Artistico-Letterario Nazionale Ponte Vecchio, si è presentato! 

Ancora lui, l’onnipresente!

«Secondo classificato con Adagio nella nebbia, Roberto…»

E lì, ho cominciato ad alzarmi per incamminarmi verso il palco per ricevere il premio. Ma: 

«Benassi!»

Oddio, panico.

In quella frazione di secondo sei assalito da mille dubbi.

Ma sono io o si è trattato di un enorme equivoco e c’è veramente un Roberto Benassi?

Ma è solo un frammento di secondo: subito ritrovi la lucidità e capisci che è ancora lui, che attraverso il tuo racconto si è di nuovo presentato.

Non riesci così a goderti appieno il momento, a provare quella gioia che è lì pronta a saltar fuori, ma che subito viene soffocata dal richiamo alla realtà.

Eppure basterebbe leggere, e non leggere quello che si pensa di poter leggere.

Ma quell’errore, quella svista involontaria e non voluta (Benassi è bravo a tendere questi trabocchetti), ti permette di restare con i piedi per terra, e ti dice che, nonostante il secondo premio, rimani un signor nessuno.

Altrimenti non avrebbero sbagliato quel cognome.

Caro Benassi, ormai con te devo convivere.

Sei un bel furbacchione: non ti presenti mai quando c’è da ritirare una raccomandata per una multa stradale oppure per pagare una bolletta o le tasse. Mai!

Invece, quando c’è da fare bella figura, sei sempre pronto a saltar fuori per farti bello, anticipandomi e arrivando sempre un attimo prima di me.

Non so se ci incontreremo ancora, ma se accadrà, e sono quasi certo che accadrà, ti dirò una cosa: voglio proprio vedere, se il giorno del trapasso, avrai il coraggio di presentarti al posto mio!

Ahimé, quel giorno, non saprò come andrà a finire.

Lunga vita, Benassi!