La mattina e la sera
hanno lo stesso colore e lo stesso calore.
Quando rientro a casa,
dopo il lavoro, è buio e non posso fare a meno di guardare le piccole luci che
si affacciano ai tanti balconi delle case. Le più temerarie osano affrontare il
vento, sfidandolo in una danza che sembra non finire mai.
Le luci dei negozi sono
invitanti, mentre quelle di alcune strade paiono… timide.
L’aria, se l’annusi, sa
di festa.
Sono a casa e mi sorprendo
a guardare l'albero di Natale con le sue lampadine colorate, preferendo il
momento in cui la luce passa lentamente da una all'altra, quasi a formare
un'onda, prima di riprendere con un ritmo da balera.
Arriva la notte e,
proprio nel momento in cui le luci possono dare il meglio di sé, alcune si
spengono, mentre altre resisteranno fino all'alba, quando il giorno dominerà su
tutte loro.
Poi tutto riprenderà, per
un po' di tempo, fino a svanire nella nebbia dell'oblio per un intero anno, prima
di ricominciare tutto daccapo, in un balletto di luci che si rinnoverà ancora e
ancora.
Ma una luce, una soltanto, riuscirà a penetrare dentro di noi e a illuminarci il cuore.
E sarà Natale.