"Di giorno si prodigava e non faceva trapelare nessun
disagio, ma spesso la notte, prima di andare a dormire, si sedeva sulla porta
della sua capanna e si metteva a guardare il cielo e a pensare.
Da lì, con la fantasia si metteva a volare, a
calcolare la distanza fra una stella e l’altra, la distanza che c’era fra la
sua terra e quella terra. In breve tempo si perdeva completamente in
quell’immenso mare di quelle piccole luci della notte. Ogni stella
rappresentava la faccia di una persona e la più luminosa assomigliava a quella
di sua madre." (da Al di là delle ombre)
Immagina una sera d'estate. Immagina di essere sdraiato su un lettino, con le braccia incrociate dietro la testa. Immagina di guardare il cielo dove sbrilluccicano tante piccole stelle.
Ecco, adesso smetti di immaginare e lascia volare la fantasia.
Nessun commento:
Posta un commento