Caro Rifugio,
quanto tempo è passato dall'ultima volta!
Oramai, la nostra, sembra una relazione a cadenza trimestrale.
Sembra quasi di passare da un augurio, quello di buon anno, ad un altro, quello di Buona Pasqua.
Ma è solo un caso.
Di cose che non mi hanno lasciato indifferente ne sono successe parecchie, ma ho preferito non scrivere niente, prendendoni il tempo di metabolizzarle.
Alcune di queste hanno fatto male, tanto che a un certo punto ho avuto la tentazione di mollare un'attività a cui tengo molto e fare come quegli allenatori che, per dare una scossa alla squadra che non ottiene risultati, decidono di farsi da parte.
Ma non ero lucido, avevo bisogno di un'opinione esterna. L'ho chiesta, l'ho avuta ed ho capito che le cose si possono vedere anche da un'altra prospettiva, vedendo una via d'uscita altrimenti invisibile.
Che strano: in un incontro di poche settimane prima era stato parlato proprio di questo ed il relatore, se così possiamo dire, ero stato proprio io.
Ho ripreso dunque, con qualche ferita in più di cui resterà la cicatrice.
Un po' come quelli oggetti che si graffiano e che, quando si sporcano, vengono ripuliti: lo sporco se ne va, i graffi restano.
Inside my heart is breaking
My make-up may be flaking
But my smile still stays on
The Show must go on!