martedì 4 novembre 2025

Pensieri in libertà

Nell’attesa della prossima uscita, non ho potuto fare a meno di pensare ai romanzi scritti in precedenza. Così mi è tornato in mente parte del percorso fatto con Incontro al mattino.

Se avesse avuto una quarta di copertina (era un ebook), sarebbe stata più o meno così:

Elena e Marco, due dei tre protagonisti di Nel mezzo della notte, si ritrovano dopo oltre quindici anni dal loro ultimo incontro avvenuto alla Vecchia Torre del loro paese. Allora c'era un'amicizia da verificare e da rivitalizzare, un sentimento che sarà messo alla prova da un altro ancora più forte che li sorprenderà: l'amore. Ma può un'amicizia, rimasta in silenzio fino a quel momento, trasformarsi inaspettatamente in amore?

È stato il libro che ho scritto con più voglia di farlo. Ricordo di averlo terminato in pochi mesi. 

Ogni giorno sentivo il bisogno di stare un po’ insieme a quei personaggi, dai quali - come tutti gli altri dei miei romanzi - mi è impossibile staccarmi, perché sono parte di me.

Era l’anno della pandemia, cominciai a scriverlo nel mese di maggio e lo proposi ai lettori nel mese di settembre.

Per scriverlo feci il contrario di quello che avevo sempre fatto. Solitamente cominciavo a scrivere quando avevo un titolo, un inizio e una fine. In quel caso, però, cominciai lasciando andare la penna, pardon, la tastiera, per conto suo.

Avevo solo l’inizio, successivamente arrivarono la fine e il titolo.

I protagonisti hanno alle loro spalle un’amicizia che proviene da lontano. Entrambi sposati con figli, provengono da esperienze dolorose con le quali dovranno fare i conti. 

Lui ha subito un lutto importante, lei fugge dalle violenze psicologiche del marito.

Per poter affrontare il presente e intravedere un futuro, dovranno mettere alle loro spalle un tratto di vita, riconsiderare sentimenti importanti come l’amicizia, l’amore, la fede, e rivivere, non senza soffrire, gioie e dolori passati.

Tutto questo nello spazio di un fine settimana.

domenica 2 novembre 2025

L'attesa

L’attesa della pubblicazione è un battito sospeso, un tempo che si tinge di impazienza e di speranza. 
C’è l’emozione di sapere che presto le proprie parole, ancora chiuse tra le pagine, si muoveranno appena, pronte a uscire alla luce e prendere voce, quella di chi vorrà leggere ciò che finora è stato solo tuo. 
È un silenzio vibrante carico di sogni.

 

domenica 26 ottobre 2025

Miniserie - Seconda puntata - Un libro che aspetta

Inizia qui una strana intervista che Ben, improvvisatosi intervistatore, fa a Ben, cioè... volevo dire a Roberto, in vista del suo prossimo progetto.


Come si dice da queste parti: da sé se le dice, da sé se le intende.

lunedì 13 ottobre 2025

Primo indizio

Disumani farà parte del prossimo progetto.

Nell'idea iniziale avrebbe avuto questa copertina.



domenica 12 ottobre 2025

Il cammino è iniziato!

Durante la primavera scorsa, in un post dal titolo Navigare a vista - Cronache di un anno senza progetti, avevo scritto le seguenti parole:

"... avevo detto che nel 2025 avrei navigato a vista, senza progetti, senza rotte tracciate. E così ho fatto.
Ma anche un viaggio senza meta, a volte, ti porta esattamente dove devi andare.

...

Nel frattempo ho continuato a scrivere.
Un romanzo è arrivato alla fine, e ha iniziato il suo percorso."

Poi altri progetti mi hanno... distratto, ma ora il cammino è iniziato.  

Il romanzo a cui facevo riferimento si intitola Disumani e questa sarebbe stata la sua copertina:


Ma non sarà così.

Perché? 

Perché l’idea ha preso un'altra direzione.

Quale? 

Questa!

 

giovedì 9 ottobre 2025

Rifugio a Ben

Caro Ben, 
proprio non riesci a darti pace, eh?
Quelle rotelline girano in continuazione dentro la tua testa e non ce la fai proprio a tenerle ferme.
Ti vengono in mente pensieri, idee, progetti ai quali non vuoi rinunciare, a prescindere da tutto. 
Così, dopo aver ponderato a lungo, ti sei posto un altro obiettivo e hai preso la tua decisione.
Sai a cosa vai incontro, vero? Sei consapevole di questo? Pensa al passato e al recente passato.
Poi non venire a dire che non te l'ho detto.
 


domenica 5 ottobre 2025

Caro Rifugio, oggi compi 17 anni.

Caro Rifugio,
oggi compi 17 anni. 
Quel 5 ottobre era domenica, proprio come oggi.
Non so se dovrei congratularmi con te o con me.
Con te, per essere ancora vivo in questo mondo virtuale che cambia ogni cinque minuti.
Con me, per non averti lasciato andare, nonostante tutto.
Ogni volta mi chiedo se ha ancora senso tornare qui.
E ogni volta, puntualmente, lo faccio.
Forse per abitudine, forse per bisogno.
O forse perché certi luoghi, anche se tutto cambia intorno, restano... casa.
Lo so, sei diventato silenzioso, ma è un silenzio che ormai conosco.
Un silenzio che non chiede attenzioni, ma le accoglie quando arrivano.
E io, ogni tanto, torno. E parlo.
Tu, come sempre, ascolti.
In questi anni sei invecchiato con me.
Ma a modo tuo sei rimasto giovane, intatto, con quella tua aria da diario segreto, da rifugio appunto, dove si può ancora scrivere senza dover piacere a tutti i costi, senza filtri, senza algoritmi.
Non so quanto ancora durerà tutto questo.
Ma oggi non si chiude nulla, oggi si festeggia.
Brindiamo! In silenzio, io e te.

Buon compleanno, Rifugio.

domenica 28 settembre 2025

Racconto tragicomico della mia carriera da scrittore

Questo è il racconto tragicomico della mia carriera da scrittore 
(per passione, per ostinazione e, soprattutto, per me stesso)

SETTE COPIE VENDUTE

Mi chiamo Scriverio Scrivassai, anche se per molti sono Scrivassi, e sono uno scrittore per passione.

La mia vera professione, un tempo nobile, è stata rovinata da un noto personaggio cinematografico degli anni settanta e forse anche per questo ho tentato un’altra strada.

Non sono uno scrittore famoso. Nemmeno uno emergente.
Sono uno di quegli autori che galleggiano nel bizzarro limbo del “ti leggo appena ho un attimo”, dove i “momenti liberi” non arrivano mai, e i lettori, soprattutto quelli più vicini, si dileguano con la velocità di un link dimenticato.

La mia carriera letteraria è iniziata con una tastiera di un pc, così alternativo che non ricordo nemmeno la marca.

Se avessi avuto una penna Bic blu, un quaderno a righe di seconda mano, sarebbe stato tutto molto più romantico, ma probabilmente non sarei riuscito a leggere quello che scrivevo.

Iniziai con una ferrea convinzione in testa: scrivere mi avrebbe reso finalmente leggibile.
Ma ero giovane o poco più. Mi verrebbe da dire che ero già avviato sulla strada dell’adultità.

Ero ottimista e avevo alcuni amici che dicevano frasi come:

«Mi adopero subito per trovarlo.»

«Tu scrivi? Ma dai, che figata! Quando lo pubblichi me lo mandi? Lo leggo sicuro!»
Sono passati ventuno anni.
Sto ancora aspettando.

Il mio primo libro si chiamava… non ha importanza come si chiamava, il riferimento lo capirei soltanto io, ma aveva un titolo onesto, diretto, di due parole.

Arrivo, dunque, subito all’ultimo.

Una raccolta di storie brevi, ironiche, malinconiche, con protagonisti come un uomo che parlava solo con le piante e una donna che viveva nei messaggi vocali non inviati.