domenica 7 aprile 2024

Qualcosa su Incontro al mattino

È curioso: non avevo ancora fatto in tempo a condividere Fuori il buio che, quasi in contemporanea, Incontro al mattino arrivava negli store.

Allora lascio momentaneamente da parte il primo e parlo un po’ del secondo.

Incontro al mattino è un romanzo in cui i protagonisti, Elena e Marco, arrivano da Nel mezzo della notte del 2005.

È un sequel? No, non lo è, vive di vita propria, pur non mancando alcuni riferimenti alla precedente storia.

È stato il libro che ho scritto con più voglia di farlo. Ricordo di averlo terminato in pochi mesi. Ogni giorno sentivo il bisogno di stare un po’ insieme a quei personaggi, dai quali, come tutti gli altri dei miei romanzi, mi è impossibile staccarmi perché sono parte di me.

Era l’anno della pandemia, cominciai a scriverlo nel mese di maggio e lo proposi ai lettori nel mese di settembre.

Per scriverlo feci il contrario di quello che avevo sempre fatto. Solitamente cominciavo a scrivere quando avevo un titolo, un inizio e una fine. In quel caso, però, cominciai lasciando andare la penna, pardon, la tastiera, per conto suo.

Avevo solo l’inizio, poi arrivarono, per strada, la fine e il titolo.

I protagonisti hanno alle loro spalle un’amicizia che proviene da lontano.

Entrambi sposati con figli, provengono da esperienze dolorose con le quali dovranno fare i conti.

 Lui ha subito un lutto importante, lei fugge dalle violenze psicologiche del marito.

Per poter affrontare il presente e intravedere un futuro, dovranno mettere alle loro spalle un tratto di vita, riconsiderare sentimenti importanti come l’amicizia, l’amore, la fede, e rivivere, non senza soffrire, gioie e dolori passati.

Tutto questo nello spazio di un fine settimana.

All'inizio del 2024 ho sentito l'esigenza di farlo uscire dal mio computer per trovagli una collocazione, uno scaffale in una libreria, come era avvenuto per i precedenti romanzi. 

In pochi giorni ha trovato nuovi scaffali virtuali, trattandosi di un ebook.

Il difetto di un ebook è che non è un libro di carta.

Il pregio di un ebook è che non è un libro di carta.

Mi rimetto al parere dei lettori.


venerdì 5 aprile 2024

Un nuovo racconto. Anzi, no.

Ho inserito un racconto che nuovo non è. Lo scrissi anni fa, un resoconto di una giornata del tutto particolare, sotto tutti gli aspetti.

È la storia tragicomica di uno scrittore in erba che un giorno, per una buona causa, si ritrovò a proporre i suoi libri in un teatro.

E ne capitarono di tutti i colori!


Clicca sulla copertina e leggi


mercoledì 3 aprile 2024

Non ho resistito

 Non ho resistito. 

La battuta mi è venuta spontanea appena ho scoperto che 

Incontro al mattino è presente su alcuni store stranieri.

L'importanza di rimanere con i piedi per terra.

sabato 30 marzo 2024

Pasqua 2024

 La borsetta 

 

Ho sempre rovinato tutto nella mia vita.

Avevo un lavoro, ma ho combinato dei casini e l’ho perso.

Quando tornai a casa, mio padre era seduto al tavolo di cucina. Mi guardò male e mi disse: «Vai in camera tua e rifletti.»

Era un uomo tutto d’un pezzo, non avrebbe sopportato la vergogna.

Mi raggiunse in camera. Entrò senza bussare. Io non avevo ancora capito che cosa significava il gesto che avevo fatto, ma lui lo sapeva.

Mi aspettavo una scenata, delle urla e invece mi disse di non rifarlo più.

A quelle parole, mia sorella, che nel frattempo era giunta alle sue spalle e stava ferma sulla porta, rimase incredula ed impietrita, scosse la testa per manifestare il suo dissenso e fuggì via sbattendo il portone di casa.

Mio padre non fece in tempo a dirle niente. Accusò il colpo e se ne tornò in cucina.

Se ci fosse stata mia madre, avrebbero discusso di questa situazione. Ma lei era morta alcuni anni prima.

Mia sorella rincasò tardi quella sera. Disse a mio padre che non poteva accettare quel suo comportamento. Il giorno successivo sarebbe andata a vivere col suo fidanzato.

Io ascoltai la loro conversazione perché avevo lasciato la porta di camera aperta, ma questo non potevo permetterlo. Uscii e di corsa raggiunsi la stanza dove loro stavano parlando. Mi sorprese questo fatto: stavano parlando. Io lo avrei fatto con molta veemenza, urlando ed arrabbiandomi, forse sbattendo i pugni sul tavolo.

Il mio impeto si attenuò trovandoli entrambi seduti a conversare come se stessero al bar a bere un aperitivo.

Mia sorella era rossa in faccia e faceva di tutto per trattenere la sua rabbia. Non trovava giusto che io non avessi ricevuto nemmeno un rimprovero da parte di mio padre. Io la capivo, avrei avuto la sua stessa reazione.

Mio padre non perse la calma e cercò di spiegarle il motivo di quel suo comportamento.

Fui io a rompere gli indugi.

«Non andrai via tu, Teresa» dissi rivolgendomi a mia sorella. «Sarò io ad andarmene.»

Fu così che a ventinove anni mi ritrovai sulla strada, senza un soldo e senza un lavoro.

Mio padre tentò invano di farmi cambiare idea. Mia sorella disse che sarebbe andata via ugualmente, ma poi non lo fece.

Nei giorni successivi cercai di immaginare lo stato d’animo di mio padre. Forse sarebbe morto di crepacuore.

Io ero diverso, per morire di crepacuore bisogna averlo un cuore, ed io non ne ho mai avuto uno.

Ormai avevo l’aspetto dei clochard, ma senza la loro dignità.

Mi aggiravo vagando come un morto vivente fra le strade della città in cerca di un po’ di cibo da estrarre dai cestini dei rifiuti.

Mi vergognavo di me stesso e se mio padre mi avesse visto in quelle condizioni... Per non parlare di mia sorella. Lei avrebbe fatto finta di non conoscermi.

D’un tratto notai una bella signora all’interno di un bar. Non entrai, non potevo farlo in quello stato. Mi avrebbero buttato fuori a calci.

Decisi di andarmene e di ritornare il giorno successivo, dopo essermi dato una lavata ed una ripulita.

Lo feci per vari giorni e durante quei giorni passai sempre davanti a quel bar, senza trovare il coraggio di entrare.

Lei, ogni giorno, alla stessa ora, era lì dentro.

Per me le cose non erano cambiate, ero soltanto un po’ più presentabile, ma lo stomaco era ancora vuoto. Forse lì avrei potuto procurami qualcosa, ma non avevo soldi. A stento stavo in piedi e il dolore della fame era più forte dei giorni precedenti.

Decisi di entrare in quel bar.

La porta si chiuse dietro di me. C’era un allegro brusio, la gente parlava e rideva, ed ogni tanto sorseggiava qualcosa da lunghi bicchieri. Qualcuno cercava di infilzare un’oliva con uno stecchino per portarla alla bocca, ma non sempre ci riusciva.

domenica 17 marzo 2024

L'epoca delle barricate

Un ricordo apparso sul mio profilo di un social, mi ha fatto tornare alla mente un periodo, non troppo lontano, in cui eravamo tutti spaventati da un virus che minava la nostra vita.

Eravamo rinchiusi in casa ed ogni mezzo sembrava buono per rimanere in contatto con gli altri, sentirci vicini e, se possibile, infondere fiducia e coraggio. 

La gente cantava dai balconi e chi sapeva suonare lo faceva dalle terrazze dei palazzi.

E quelle esecuzioni, non ho mai pensato che fossero esibizioni, aiutavano a non pensare al peggio per qualche minuto. Lo facessimo oggi ci porterebbero via con la camicia di forza.  

Quella paura ci univa e tutti riscoprimmo un po' della nostra umanità.

Poi la paura svanì.

Mi domando: cosa ci è rimasto di quel periodo? 

E, soprattutto, cosa ci è rimasto di quello che abbiamo appreso da quel periodo?

giovedì 8 febbraio 2024

INCONTRO AL MATTINO negli store

Con piacere vi comunico che il romanzo Incontro al mattino dal mese di gennaio sta raggiungendo vari store, dove è acquistabile in formato ebook. 

L'elenco provvisorio è indicato nella colonna di destra del blog o nell'apposita pagina il cui pulsante è situato sotto l'immagine di copertina del blog.

giovedì 1 febbraio 2024

Grazie

 Il mio 

Grazie

 a tutti coloro che hanno avuto fiducia 

in

 Fuori il Buio

sabato 20 gennaio 2024

Le origini

Come accennato nel post precedente, Fuori il buio nasce da un’idea di molti anni fa.

Durante le presentazioni dei primi romanzi, Quattro passi veniva spesso citato, ma non si poteva vedere né toccare. Questo destava curiosità. 

Quel libro, stampato in poche copie per essere consegnato ad alcune persone che erano stato rammentate in quelle pagine, rimaneva una sorta di mistero.

Trattandosi di un’autobiografia scritta per mia figlia, per farle conoscere il ragazzo che in seguito diventò suo padre, cominciai a pensare di trarne un romanzo, prendendo spunto dagli eventi menzionati.

Lo avviai, ma poi altre idee vennero in mente e lo lasciai da parte. Fu così che scrissi gli altri romanzi, prima di una lunga pausa durante la quale mi sono dedicato ad altro.

Ho ripreso a scriverlo nel 2023 e, essendo trascorsi molti anni, quello che avevo in mente allora non è quello che ho scritto adesso, perché nel frattempo io sono cambiato.

Fuori il buio è il rovescio della medaglia di Quattro passi.

Quattro passi era il sogno, Fuori il buio è la presa di coscienza.