Sono trascorsi dieci anni dall'uscita de Il treno delle 7,18, l'ultimo romanzo che ho scritto.
A dirla così sembra che tutto sia poi finito lì. In realtà no. Anzi, da allora ho scoperto qualcosa di più bello, tanto da tentare di raccontarlo, o farlo capire, attraverso un e-book del 2016 che non ha suscito grande interesse.
La scrittura, però, non è scomparsa dalla mia vita. Ha soltanto cambiato aspetto, indirizzandosi verso forme più brevi, ad esempio testi di canzoni e racconti brevi, passando per la rielaborazione di testi teatrali e per i post di un blog sconosciuto ai più.
Quale la forma più bella?
La mia risposta è: tutte.
Ognuna raccoglie in sé qualcosa di speciale, ma in comune hanno una particolarità importante: le emozioni.
Quelle che si provano e quelle che si fanno provare. Quelle che restano personali e quelle che vengono condivise. Quelle forti e quelle meno forti. Quelle mai provate prima e quelle rinnovate.
Quelle...
Continua tu, se ti va.