mercoledì 22 luglio 2009

Il treno delle 7,18 è in prossima... partenza


E sarà così.


Non nascondo una certa emozione

Ma che senso ha?

Qualche giorno fa, a seguito di una richiesta francamente un po' bizzarra, mi sono sentito rispondere: "Ma che senso ha?"

Spesso quello che sembra insensato ad una persona, non lo è per un'altra.

mercoledì 15 luglio 2009

Difficile scrivere

D'estate per me è sempre difficile scrivere qualcosa. Di solito cerco di mettere in ordine le idee per poi ripartire qualdo il caldo comincia ad affievolirsi. E anche sul blog sta capitando la stessa cosa, perchè provo a cercare fuori un po' d'aria fresca (o meno calda) piuttosto che stare seduto davanti ad un computer. E infatti, ultimamente, il Rifugio ha funzionato in maniera parecchio part-time.
Ma potevo non dare gli ultimi aggiornamenti?
Per dirla alla Dalla:
Scurano sta arrivando
e il Treno partirà
io mi sto preparando
è questa la novità

lunedì 6 luglio 2009

Il palco, unica fonte di felicità

Alcune sere fa stavo mangiando un gelato in compagnia della famiglia, seduto al fresco artificiale di una gelateria. Davanti a me, in alto, un televisore sul quale scorrevano i video di Michael Jackson.
A me, come ho già avuto modo di dire, non piaceva, ma attraverso quei filmati ho cercato di capire qualcosa in più di lui. E mi sono tornate in mente le parole lette un po' ovunque in questi giorni, ma che potrebbero andare bene per molti altri artisti, siano essi geniali, eccentrici, pazzoidi, e chi più ne ha ne metta.
Spesso le origini sono modeste, se non peggio, una vita difficile alle spalle, mille difficoltà all'interno della famiglia; poi la svolta ed un successo che schiaccia, costringendo una persona a vivere costantemente nel personaggio a cui ha dato vita.
A vederlo agire sul palco tutto quello non traspariva, si vedeva solo un artista in piena azione, sorridente, felice.
Già, felice, sul palco e non nella vita. Una felicità che tanti artisti vorrebbero in eterno e alla quale non rinuncerebbero mai, tanto da desiderare, come dicono molti, di morire in scena durante lo spettacolo.
Avevo quasi terminato il gelato e un filo di tristezza si era impossessato dei miei pensieri.
Mi sembrava quasi che l'infelicità si potesse vedere e capire attraverso la felicità, che l'una e l'altra fossero in realtà unite, se non la stessa cosa.
Provai compassione per lui, che aveva ostinatamente cercato di cambiare tutto di sé e del mondo che lo circondava, per poi trovarsi, semplicemente, uguale a tutti gli altri davanti all'ultimo aspetto della vita.

Aspetta primavera, Bandini

Nella rubrica "Le pagelle di Ben" ci sono le impressioni relative a "Aspetta primavera, Bandini" di John Fante.

mercoledì 1 luglio 2009