venerdì 23 agosto 2024

Ma cosa fa? È impazzito?

Amiche, amici, lettrici, lettori, conoscenti e persone le cui vite si sono intersecate con la mia: se vi state ponendo questa domanda dopo aver visto una serie di romanzi usciti in formato ebook da qualche mese a questa parte, la risposta è: no, non sono impazzito.

Se, invece, vi state chiedendo il perché, adesso ve lo spiego.

Spero che abbiate la pazienza di leggere questo post fino in fondo. So che non è facile, quindi, se ci riuscite, fatemelo capire in qualche modo.

Nei post pubblicati in precedenza, ho scritto più volte che il 2024 è un anno importante per me, perché ho compiuto venti anni... di scrittura.

Un periodo, cominciato quasi per caso con quel Quattro passi, che mi ha fatto vivere emozioni inimmaginabili all’epoca.

In questi anni mi sono dedicato alla scrittura di romanzi, racconti, giochi di rime ed alcune poesie, piccole sceneggiature teatrali, testi per canzoni e molti pensieri affidati a Il Rifugio di Roberto, nel quale ho sostato ogni volta che ne ho sentito la necessità.

Il futuro non si prevede, al di là delle intenzioni, ma, dopo venti anni, non so se ci sarà un seguito a tutto questo, poiché la fantasia e la creatività possono venir meno senza preavviso, come l’interessamento da parte di lettrici e di lettori, e perché cambiamenti, lenti, ma continui, sono sempre in atto.

Così ho deciso di farmi un regalo: ridare vita a tutti i miei romanzi cartacei trasformandoli in ebook, mandandoli a fare compagnia a quelli che sono nati in questo formato e che la carta non l’hanno mai conosciuta.

Così, negli scaffali virtuali delle principali librerie online, sono reperibili Nel mezzo della notte e Incontro al mattino, con le vicende di Elena, Marco e Sandro, in cui si parla di sentimenti importanti, come l’amicizia e l’amore, e di fede.

Lo stesso discorso vale per Al di là delle ombre e Il treno delle 7,18, con le storie di Lupo, Rustico e il cane Rx, più orientate verso lettrici e lettori di giovane età (e quindi adatte a tutti, aggiungo) in cui si parla ancora di sentimenti forti, solidarietà, volontariato e di un aspetto tanto bello quanto difficile da mettere in pratica: il perdono.

Quattro Passi e La chiusura del cerchio, che non sono romanzi, rimangono al loro posto e non saranno più distribuiti.

Il primo, un’autobiografia pura in cui ho parlato della mia giovinezza, è nato per uno scopo specifico e resterà un’esperienza unica e irripetibile.

Il secondo, in cui ho parlato di un periodo successivo della mia vita visto attraverso il susseguirsi dei post pubblicati sul mio blog, molto sperimentale, rimarrà fine a sé stesso.

Fuori il buio rappresenta la consapevolezza che va ad integrarsi con tutte quelle speranze, sensazioni, gioie ed emozioni sviluppate nelle esperienze precedenti, tirandone le somme.

Forse era questo romanzo che doveva intitolarsi La chiusura del cerchio, ma, poiché non potevo, ho cercato di fare... chiarezza riprendendo il titolo di un racconto inedito che adesso è parte integrante di quella storia.

Direi, pertanto, che è il romanzo dove sono più... presente.

Una bella cavalcata, da un punto di vista personale, che potrebbe dirsi terminata, se vado a considerare tutti i risvolti.

Periodi belli, più remoti, si sono alternati a momenti bui, più recenti, durante i quali ho pensato di smettere di condividere quello che scrivevo.

E questo è uno di quei momenti.

Ma scrivere senza condividere per me non ha senso, mi sembrerebbe di parlare da solo. Penso che la scrittura sia un atto di condivisione, un atto in cui chi scrive, esponendosi al giudizio, diventa vulnerabile, donando, allo stesso tempo, una visione nuova, unica e personale, delle vicende umane narrate.

Talvolta, però, la realtà è diversa da quella auspicata.

Adesso il regalo per questo anniversario del tutto personale me lo sono fatto, tutti i romanzi e i racconti che ho scritto sono online, e con loro, inevitabilmente, molto di me.

Le percentuali di vendita parlano chiaro: gli ebook non sono come i libri cartacei, nei confronti dei quali partono anche con altri handicap, non solo come scelta di lettura.

Un esempio? Di recente mi è stata negata la possibilità di fare una presentazione perché il romanzo non era in formato cartaceo. Il contenuto non è stato preso in considerazione.

Non ne faccio un dramma, nella vita ci sono molte cose più importanti di questa, ma, credetemi, resta l’amaro in bocca e, se proprio deve essere, vorrei essere bocciato dopo essere stato letto.

Sono quindi consapevole che l’interessamento per questi romanzi, nella migliore delle ipotesi, sarà scarso, ma al di là di tutto, handicap o no, presentazioni o no, tutto dipende da chi scrive.

Io ho fatto quanto era nelle mie possibilità.

Spero che, da qualche parte, ci sia qualcuno che sia interessato a leggerli, perché per noi ideatori di storie è essenziale e bello che voi ci siate, care lettrici e cari lettori, altrimenti potremmo scrivere mille e più libri, continuando ad avere la sensazione di parlare da soli. 

Comunque vada, a voi il mio GRAZIE, di cuore.

2 commenti:

  1. Carissimo amico mio, leggendo questo mi sono quasi commosso non sapendo neanche il perché o forse si, conoscendo bene l'artista che c'è in te ma prima di tutto la persona, l'amico, il compagno o meglio il socio come ti chiamo io di tante serate passate insieme (anche con Simone) a cantare avendo quasi sempre nel nostro piccolo un discreto successo, e anche per questo il merito maggiore bisogna riconoscere che è sempre tuo. Mi dispiace di non avere mai letto un tuo libro ma ti prometto che lo farò presto anche se come già sai non sono portato per queste cose, ringraziandoti per la tua amicizia ti mando un grosso abbraccio.Giancarlo

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    1. Grazie Lallo, per te una copia speciale!
      A presto.

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