domenica 18 agosto 2024

La terra, il cielo, i corvi – Teresa Radice, Stefano Turconi – Bao Publishing (2020)

È il secondo romanzo a fumetti di questi autori che leggo. Ho imparato ad apprezzarne disegni e parole. Queste ultime, in alcuni casi, sono pura poesia.

Questa storia è ambientata nella seconda guerra mondiale, quando un tedesco fugge da un campo di prigionia, trascinandosi dietro, suo malgrado, un italiano. Ai due si aggiungerà un russo, costretto a seguirli.

I tre comunicano nella loro lingua.

Qui è sorto il mio primo problema: tradurre o no le scritte in lingua straniera?

Ho deciso di non farlo, affidandomi all’istinto, proprio come stavano facendo i tre protagonisti, che non si capivano o non volevano capirsi, ognuno chiuso in difesa, per diffidenza, per mancanza di fiducia nei confronti dell’altro.

Ma la fuga li costringerà, in alcuni frangenti, a doversi fidare, a dover far uscire fuori la personalità della persona e non del soldato.

Attilio, l’italiano, è un giovane di circa ventiquattro anni, che riflette su ciò che lo ha portato fino a lì. Amava la famiglia, il suo piccolo paese. È lui il narratore della storia, attraverso i suoi ricordi di bambino, e poi di giovane, fino alla partenza per la guerra, che si intersecano con presente.

Senza fare confusione tra queste fasi, gli autori narrano e disegnano in maniera che ho trovato meravigliosa. Con i disegni, a volte si ha la sensazione di essere sul posto. Riescono a farti capire il freddo, la desolazione, l’immensità dei paesaggi, la tristezza, la rabbia, la speranza, le emozioni, i pensieri.

È un libro che ci parla di guerra, della sua inutilità e anche il fatto che i tre personaggi non riescano a capirsi a causa delle lingue diverse, forse vuole dirci che anche la guerra, le guerre, sono incomprensibili.

Parla delle emozioni provate quando tutto sembra sempre sull’orlo della fine.

Parla della fiducia che si acquisisce con la conoscenza della persona, quando i pregiudizi vengono sconfitti.

Ci dice che siamo tutti uguali, quando l’odio viene messo da parte.

Un libro che fa riflettere su tanti aspetti della vita e della morte, una bella scossa per gli animi e le coscienze.

Se dovessi dare un voto, sarebbe sicuramente alto.

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