mercoledì 17 luglio 2024

Lettura di poesie e non solo – Il giorno dopo

Oggi non è stato facile lavorare.

Ho dovuto resistere alle distrazioni che tentavano di far breccia in me a seguito delle molte emozioni provate ieri sera e che volevano riportare lì la mia mente, in tutti i modi.

A me piace scrivere, ma scrivo altro, così mi sono ritrovato a leggere due mie poesie, poeta quasi per caso.

L’ambiente ed un’atmosfera familiare ed informale mi hanno fatto sentire a mio agio, ma l’emozione di una prima volta mi stava già facendo compagnia.

Sì, una prima volta.

Sui tavoli stazionavano libretti di poesie ed altro. Io avevo un foglio sulle cui facciate c’erano le parole che avrei dovuto leggere. Ho pensato: «Caro mio, tu vuoi fare il poeta, ma qui c’è chi lo è per davvero.»

Dopo aver salutato la cara Dora, regista, madrina della serata ed anche mia indimenticata insegnante, mi sono seduto ad un tavolo, dove sono stato raggiunto da una persona con la quale avevo percorso un tratto di vita ai tempi della scuola.

Con il gracidio delle rane a far da sottofondo è iniziata la serata e poco dopo è toccato subito a me.

A casa avevo provato a leggere le poesie, preparando due basi musicali, che poi non sono servite, per accompagnare la lettura in modo che parole e musica terminassero insieme.

Poi, considerando che le parole, ogni volta, mi uscivano dalla bocca in maniera differente, mi sono detto: «Lascia perdere, leggi secondo l’emozione del momento.»

E così è stato.

Non sapevo se potevo introdurre le poesie, prima di leggerle, ma, una volta rimasto solo con il leggio davanti ed un microfono che non vedeva l’ora di cominciare a svolgere il compito per cui era stato messo lì, ho deciso di non dire niente.

Poi è partita la musica di sottofondo che, coincidenza, era proprio quella che avevo scelto per la lettura della prima poesia, la dedica che apriva il mio primo romanzo, del 2005, che dedicai a mia madre. Lei morì in quell’anno e non fece in tempo a vedere l’uscita di quel libro. Malata da tempo, non poteva più leggere, così una volta mi misi accanto a lei e glielo raccontai, leggendole qualche brano. Il resto era tutto in quei versi.

Chissà come sarebbe stata contenta di vedermi lì, ieri sera. Chissà, forse era proprio lì, accanto a me.

In passato, durante le presentazioni dei libri, avevo sempre affidato quella lettura ad altri. Soltanto una volta ero riuscito a leggerla, perché per me era difficile farlo in pubblico.

E anche ieri sera non è stato facile, perché la voce, ad un tratto, ha deciso di andare per conto suo, incurante della mia volontà.

La seconda poesia, La piazza, era stata scritta qualche anno dopo, quando si interruppe un periodo condiviso con alcune persone alle quali mi legava la passione della scrittura. Insieme, avevamo portato avanti un blog, ma i tempi stavano cambiando ed i social stavano prendendo il sopravvento. Il nostro blog stava diventando lento, obsoleto e, nostro malgrado, decidemmo di chiuderlo.

Nei primi momenti ci mancavano i nostri post, i nostri commenti, le nostre discussioni o gli approfondimenti. Il blog, ancora in rete, era ormai deserto, simile una piazza dove non passa più nessuno.

Soltanto nei nostri ricordi si rianimava, e lì tutto riprendeva vita.

Non so se e cosa sia arrivato ai presenti di quei versi.

So, invece, che le mie emozioni sono state tante e profonde: ci vorrebbe un poeta per descriverle tutte!

Altre poesie si sono succedute, toccanti e bellissime, fino alla fine di una serata dall’atmosfera onirica, poi il gracidio delle rane mi ha riaccompagnato al parcheggio. Era ora di andare.

Stamani la sveglia, implacabile, ha suonato come sempre alla stessa ora.

Ieri sera ho sognato.

Oggi non è stato facile lavorare. 

2 commenti:

  1. Tu hai un'anima nobile e poetica....la voce del cuore donata a chi legge o a chi ascolta è un miracolo.Sapevo che iniziare con la tua voce con la tua emozione sarebbe stato perfetto.In un contesto iniziare con una cosa bella..."signori si tratta di emozioni.
    ."e finire....con"Signori è stato questo..un dono meraviglioso:Grazie ROBERTO..continua!

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    1. Grazie a te, di cuore.
      Le emozioni provate sono ancora più forti assaporate qualche ora dopo.
      Pensa che oggi, ormai a due giorni di distanza, sto ancora ripensando a quello che ho visto, a quello che ho sentito.
      Una prima volta non si scorda facilmente. Credo che me la porterò nel cuore a lungo, spero per sempre.
      E spero anche di poter provare quelle sensazioni ancora molte volte.

      La bellezza delle emozioni... provate... suscitate.
      La vita.

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