giovedì 18 luglio 2024

È arrivato Fuori il buio!

E dopo la serata delle poesie, arriva un'altra emozione.

Questa un po' più mitigata perché il cammino era già intrapreso, sapevo che sarebbe arrivata, ma così a ridosso delle precedenti assume un altro sapore.

Fuori il buio (romanzo fantasiosamente tratto da una storia vera), l'ebook già condiviso con alcuni temerari nel gennaio scorso attraverso il Rifugio, ha cominciato a raggiungere gli store online dove, chi vorrà, potrà acquistarlo.

Il primo è quello di Youcanprint, che ne sta curando la distribuzione, poi, nei prossimi giorni raggiungerà anche gli altri che, spero, avete già scoperto con Nel mezzo della notte e Incontro al mattino. Di volta in volta, aggiornerò la lista nella pagina dedicata che trovate sotto la copertina del blog.

Cliccando qui potete accedere allo store


E qui a quello di Amazon.


Ho già parlato in precedenza delle origini di questo romanzo
(riporto qui il post) e dei motivi di questa esperienza nata per continuare quel percorso, impensabile e straordinario, iniziato nel 2004. 

Venti anni di scrittura. Mamma mia, a dirlo fa quasi impressione!

E per aver raggiunto un traguardo per me così importante, continuerò con quel progetto già iniziato quest'anno che, forse, qualcuno ha già intuito e che vorrei terminare prima del 2025.

Quale?

Con pazienza, un passo alla volta.

Intanto vi auguro Buona lettura!

mercoledì 17 luglio 2024

Lettura di poesie e non solo – Il giorno dopo

Oggi non è stato facile lavorare.

Ho dovuto resistere alle distrazioni che tentavano di far breccia in me a seguito delle molte emozioni provate ieri sera e che volevano riportare lì la mia mente, in tutti i modi.

A me piace scrivere, ma scrivo altro, così mi sono ritrovato a leggere due mie poesie, poeta quasi per caso.

L’ambiente ed un’atmosfera familiare ed informale mi hanno fatto sentire a mio agio, ma l’emozione di una prima volta mi stava già facendo compagnia.

Sì, una prima volta.

Sui tavoli stazionavano libretti di poesie ed altro. Io avevo un foglio sulle cui facciate c’erano le parole che avrei dovuto leggere. Ho pensato: «Caro mio, tu vuoi fare il poeta, ma qui c’è chi lo è per davvero.»

Dopo aver salutato la cara Dora, regista, madrina della serata ed anche mia indimenticata insegnante, mi sono seduto ad un tavolo, dove sono stato raggiunto da una persona con la quale avevo percorso un tratto di vita ai tempi della scuola.

Con il gracidio delle rane a far da sottofondo è iniziata la serata e poco dopo è toccato subito a me.

A casa avevo provato a leggere le poesie, preparando due basi musicali, che poi non sono servite, per accompagnare la lettura in modo che parole e musica terminassero insieme.

Poi, considerando che le parole, ogni volta, mi uscivano dalla bocca in maniera differente, mi sono detto: «Lascia perdere, leggi secondo l’emozione del momento.»

E così è stato.

Non sapevo se potevo introdurre le poesie, prima di leggerle, ma, una volta rimasto solo con il leggio davanti ed un microfono che non vedeva l’ora di cominciare a svolgere il compito per cui era stato messo lì, ho deciso di non dire niente.

Poi è partita la musica di sottofondo che, coincidenza, era proprio quella che avevo scelto per la lettura della prima poesia, la dedica che apriva il mio primo romanzo, del 2005, che dedicai a mia madre. Lei morì in quell’anno e non fece in tempo a vedere l’uscita di quel libro. Malata da tempo, non poteva più leggere, così una volta mi misi accanto a lei e glielo raccontai, leggendole qualche brano. Il resto era tutto in quei versi.

Chissà come sarebbe stata contenta di vedermi lì, ieri sera. Chissà, forse era proprio lì, accanto a me.

In passato, durante le presentazioni dei libri, avevo sempre affidato quella lettura ad altri. Soltanto una volta ero riuscito a leggerla, perché per me era difficile farlo in pubblico.

E anche ieri sera non è stato facile, perché la voce, ad un tratto, ha deciso di andare per conto suo, incurante della mia volontà.

La seconda poesia, La piazza, era stata scritta qualche anno dopo, quando si interruppe un periodo condiviso con alcune persone alle quali mi legava la passione della scrittura. Insieme, avevamo portato avanti un blog, ma i tempi stavano cambiando ed i social stavano prendendo il sopravvento. Il nostro blog stava diventando lento, obsoleto e, nostro malgrado, decidemmo di chiuderlo.

Nei primi momenti ci mancavano i nostri post, i nostri commenti, le nostre discussioni o gli approfondimenti. Il blog, ancora in rete, era ormai deserto, simile una piazza dove non passa più nessuno.

Soltanto nei nostri ricordi si rianimava, e lì tutto riprendeva vita.

Non so se e cosa sia arrivato ai presenti di quei versi.

So, invece, che le mie emozioni sono state tante e profonde: ci vorrebbe un poeta per descriverle tutte!

Altre poesie si sono succedute, toccanti e bellissime, fino alla fine di una serata dall’atmosfera onirica, poi il gracidio delle rane mi ha riaccompagnato al parcheggio. Era ora di andare.

Stamani la sveglia, implacabile, ha suonato come sempre alla stessa ora.

Ieri sera ho sognato.

Oggi non è stato facile lavorare. 

sabato 13 luglio 2024

Martedì 16 luglio, lettura di Poesie

 Parteciperò alla serata con due poesie.

Per me si tratta di una prima volta.

Allo stesso tempo sarà un evento unico.

E sapete perché?

Perché ho scritto due poesie.


mercoledì 10 luglio 2024

Madeleine Delbrêl. Fralezza e trascendenza - Edi Natali – Edizioni San Paolo (2022)

Varie volte ho scritto le mie impressioni dopo la lettura di romanzi. È la prima volta che mi accingo a farlo con un saggio. Pertanto scriverò di ciò che la lettura di questo libro mi ha trasmesso non da filosofo, non da teologo, non da critico letterario, ma da lettore comune quale sono.

 Il libro di Edi Natali si apre con la descrizione del contesto storico in cui è nata e si è mossa Madeleine Delbrêl, nata in Francia nel 1904, morta nel 1964.

In tutto questo periodo sviluppa la sua personalità, la sua spiritualità, il suo modo di operare attraverso virtù che la renderanno una tra le più importanti figure della vita ecclesiale e per le quali verrà proclamata “Venerabile” da Papa Francesco nel 2018.

Il libro è ricco di citazioni e scritti della Delbrêl, scrittrice, poetessa, mistica. Con il susseguirsi delle pagine, si conosce qualcosa in più di lei, che, inizialmente atea, si converte dando inizio ad una costante ricerca di Dio, un percorso di vita in cui ogni attimo è considerato come un momento che vale la pena di vivere.

Dopo che l’uomo di cui è innamorata decide di entrare nell’ordine dei domenicani, lei attraversa un periodo di crisi, ma con la lettura del Vangelo comincia a cambiare tutto.

Inizia così un cammino in cui saprà coniugare contemplazione, preghiera, solidarietà, evangelizzazione, supportando i più deboli, i più poveri e coloro che soffrono. La sua idea di missione non guarda lontano, ma alla porta accanto, perché è lì che la gente soffre, a prescindere dal fatto che sia cristiana o meno.

Credo che questo sia un libro da leggere più volte. Il primo per tentare di capire, le successive per tentare di approfondire.

Per chi, come me, non ha un certo tipo di preparazione e competenze, alcune pagine creano delle difficoltà, ma si superano con la curiosità e il desiderio di aumentare le conoscenze di Madeleine Delbrêl, che per me è stata una bella scoperta.

Credo che in tanti possano rispecchiarsi in alcuni suoi aspetti.

Ad esempio, a me hanno colpito molto il suo passaggio da atea a credente, quel suo uscire per andare incontro al prossimo, quel suo modo di pensare la missione, lì dove occorre che ci sia, anche a un metro, non necessariamente lontano. Sono aspetti, questi, che sento molti vicini ad un periodo della mia vita passata.

La sua vita mette a fuoco dei dettagli che oggi vengono quasi dati per scontati, ma che non lo sono affatto, e che sono sotto gli occhi di tutti, talmente dichiarati da essere celati, per citare una frase di un film.

Lei ce li ricorda e li ripropone all’attenzione dei nostri occhi e, soprattutto, del nostro cuore.

L’ultima parte di queste mie impressioni riguarda l’autrice del libro, Edi Natali, che ho il piacere di conoscere.

Mi sono chiesto, prima di cominciare a leggere, se la conoscenza dell’autore, in questo caso autrice, può influenzare la lettura e in quale misura.

Ebbene, posso dire che sì, un tantino influenza, ma non perché le impressioni vengono alterate. La lettura non viene condizionata.

È bello, però, leggere fra le righe vocaboli, espressioni, concetti, frasi uditi dalla sua viva voce durante gli incontri avuti con lei.

Una parola, scritta nei ringraziamenti, credo che la caratterizzi in modo particolare: arazzo, un intrecciarsi di vite che danno origine a disegni talvolta imperfetti, ma meravigliosi.