Stavo
per immergermi nel silenzio della notte, il letto mi attendeva, quando è
arrivata una notifica sul telefonino.
Lo
tenevo già in mano, pronto a spegnerlo, ma quella lucina ha catturato il mio
sguardo e la mia attenzione.
Chi
può essere a quest’ora? ho pensato, con quel misto di
apprensione che mi prende sempre quando i messaggi arrivano fuori tempo: troppo
presto al mattino, o troppo tardi la sera.
Spesso, in passato, sono stati portatori di notizie pesanti.
Ma era solo un’email — e già il cuore ha rallentato.
Al massimo, pensavo, sarà una bolletta da pagare… che poi, anche quella, è una
piccola cattiva notizia.
E invece no.
Con mia grande
sorpresa, ho letto qualcosa che mi ha fatto sorridere nel buio: Adagio nella
nebbia si è classificato secondo nella sezione racconti del Premio
Artistico Letterario Ponte Vecchio.
Una gioia improvvisa mi ha attraversato, limpida e vera, e ho subito voluto
condividerla con chi era ancora sveglio in casa.
Mai
avrei immaginato che il mio racconto potesse arrivare così in alto, tra tanti.
Non
sapevo nemmeno se ci fosse un riconoscimento per il secondo posto, un dettaglio
che avevo del tutto trascurato. Così sono tornato al bando, curioso, a
rileggere tutto con occhi nuovi.
Ma
non era per il premio che avevo partecipato.
Scrivo
da molti anni, ma sentivo il bisogno di qualcosa di più prezioso: uno sguardo
esterno, libero, imparziale. Un giudizio sincero da parte di qualcuno che non
sa chi ha scritto ciò che sta leggendo.
Ed
è arrivata questa inaspettata e graditissima sorpresa.
Un
piccolo dono nel cuore della notte.
Qui il verbale del Premio Artistico Letterario Ponte Vecchio
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