mercoledì 12 giugno 2024

Nove vite e dieci blues (un'autobiografia) - Mauro Pagani - Edizioni Bompiani

Eccomi qua, dopo tanto tempo, a scrivere di un libro appena terminato di leggere.

Si tratta di un’autobiografia, come è scritto nel titolo, di uno dei più grandi artisti musicali del nostro tempo che, colpito improvvisamente da malattia che ne mina la memoria, decide di scrivere per mettere in fila tutto quello che è capace di ricordare.

E lo fa scrivendo, a tratti, in maniera sublime, con i capitoli che iniziano sempre con versi poetici.

L’inizio e la fine sono gli unici momenti in cui si permette di parlare della malattia. Poco, per dire che quel tanto che basta a far capire che anche da quella ha tratto una lezione per imparare qualcosa.

Tutto quello che sta è in mezzo è la sua vita, vissuta pienamente per e con la musica, con passione, incoscienza, curiosità, voglia di imparare. Una vita costellata di errori, sempre alla ricerca di vivere per e con la sua passione.

È impressionante la lista degli artisti con cui ha collaborato: PFM di cui ha fatto parte per molti anni, Fabrizio de André con il quale ha trascorso 14 anni fianco a fianco. E poi ancora artisti di primo livello, nazionali e internazionali, da quelli più conosciuti a quelli di nicchia. Ha realizzato moltissime colonne sonore di film e altri programmi. Gli sono state affidate direzioni artistiche e musicali, dal Festival di Sanremo agli eventi di enti locali, e ha ricevuto riconoscimenti in ogni parte del globo.

Per me è stata una grande scoperta. Alcune musiche o canzoni che ho ascoltato varie volte non sapevo nemmeno che fossero sue.

Emerge da queste pagine un personaggio ambizioso, ma umile allo stesso tempo, disponibile e pronto ad accettare sfide all’apparenza impossibili, come la sua malattia che lo colpì nel 2020 e che lo ha costretto a vivere, come scrive lui stesso, improvvisando come un buon bluesman.

Un libro che si legge bene e che, attraverso le fasi della sua vita, ci fa ripercorrere anche alcuni tratti della storia più recente del nostro paese.

Due frasi, fra le tante, ma che più di altre hanno colpito la mia attenzione, le scrive attribuendole a De André. Per uno come me, che ama scrivere, sono due ottimi suggerimenti da seguire:

“Tutto ciò che non è necessario è superfluo” o anche “Se non sai cosa aggiungere, togli.”

Una gran bella lettura.